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Pillole economiche dal mondo (24)

di Tonino D’Orazio

Il segretario di Stato francese per la Transition Ecologique Brune Poirson è rimasta “scioccata” dal fatto che Amazon distrugge milioni di nuovi prodotti invenduti, dopo che un giornalista, assunto come magazziniere in uno dei magazzini di Amazon, ha filmato dei grandi contenitori pieni per la distruzione di oggetti di ogni genere: pannolini, macchine da caffè, televisori, giocattoli, ecc. Il giornalista ha anche svelato le clausole contenute nei contratti tra la piattaforma di Amazon (“market place“) e i fornitori di terze parti che ospita e memorizza i prodotti nei suoi magazzini. Questi accordi prevedono che in caso di beni invenduti, sia che i beni vengano restituiti, sia che vengano distrutti, anche nuovi. “L’emergenza climatica richiede di ridurre rapidamente i livelli di produzione”. (Alma Dufour, porta parola di “les Amis de la Terre“). Pensare che l’azione dei Gilets Jaunes era scaturita da una ecotassa di 10 centesimi a litro di prodotto energetico.

Robotica. Gli altoparlanti di connessione sono ad alto rischio! Parliamo di Echo di Amazon. I dispositivi si connettono all’assistente personale intelligente a comando vocale. Il dispositivo è in grado di interagire con la voce, riprodurre musica, creare elenchi di cose da fare, impostare allarmi, streaming di podcast, riprodurre audiolibri e fornire informazioni meteorologiche, sul traffico e altre informazioni in tempo reale. Può anche controllare diversi smart devices (dispositivi intelligenti) casalinghi agendo da hub (centralina) di domotica. Se al dispositivo viene posta una domanda di curiosità generale, Echo risponde riportando le prime righe dell’articolo Wikipedia corrispondente. Il futuro, secondo gli specialisti, sarebbe colloquiale e non visivo o tattile. Per la cronaca, Amazon ha iniziato nel 2014 con il suo altoparlante collegato “Echo“, prima di Google Home nel 2016, di Microsoft Invoke nel 2017 e di Apple HomePod nel 2018. Questi assistenti vocali possono anche controllare le persiane, la porta del garage, ma possono anche effettuare ordini su Internet. E qui, Amazon (dispositivo Alexa), gioca la sua carta principale perché è la sua ragion d’essere, le vendite online! Perché alto rischio? Sempre per la privacy. Sono dispositivi con microfoni. Analizzano, registrano e schedano i vostri “bisogni” e consumi. Divertente essere chiusi automaticamente in garage e non poter uscire, o entrare, per voce roca e non riconoscibile da influenza.

Gli Stati Uniti minacciano la Germania di sanzioni. Causa della controversia? Il progetto del gasdotto Nord Stream 2 (costruzione di un gasdotto dalla Russia alla Germania attraverso il Mar Baltico, oltre 1.200 Km di lunghezza) che consente la consegna in Germania del buon gas russo a basso costo, e che però entra in concorrenza con il gas che gli americani vorrebbero venderci, a tutti europei, anche con la forza. Quindi si apre un nuovo un conflitto per l’energia. Ancora uno, con l’obiettivo degli Stati Uniti di rendere l’Europa dipendente dal gas americano. Come promemoria, il giornale tedesco Bild aveva annunciato che l’ambasciatore statunitense a Berlino aveva avvertito le compagnie tedesche che partecipavano al progetto Nord Stream 2 con un “significativo rischio di sanzioni“. I media poi hanno fatto riferimento a una mail scritta dal diplomatico americano e hanno sottolineato la natura minacciosa del messaggio. In precedenza, il ministro degli Esteri tedesco ha dichiarato che l’introduzione di sanzioni unilaterali contro il progetto del gasdotto Nord Stream 2 non era una “buona strada”. Gli Stati Uniti, hanno ripetutamente chiesto ai paesi europei di non partecipare al progetto Nord Stream 2, sventolando la minaccia di misure restrittive nei loro confronti. Così, il 13 dicembre, la Camera bassa del Congresso degli Stati Uniti ha approvato all’unanimità una risoluzione a sostegno dell’imposizione di sanzioni sul progetto Nord Stream 2. I funzionari statunitensi hanno quindi anche invitato i paesi europei ad abbandonare la sua costruzione. Tosta la Merkel a Davos:”Continueremo ad acquistare il gas russo”.

La Cina crea denaro per consentire il pagamento delle tasse! In realtà, il fenomeno sconcertante e paradossale è il seguente. Affinché le grandi imprese e compagnie all’ingrosso possano pagare le tasse, lo stato cinese deve aumentare la liquidità nel sistema economico perché non ci sono abbastanza soldi nel sistema dopo che le tasse siano state pagate, e questo penalizza l’intera economia. Quindi la Banca Centrale cinese ha iniettato 180 miliardi di yuan per compensare l’impatto dei pagamenti di imposta durante il mese, salvo a recuperarle successivamente. È anche un po’ lo stesso fenomeno in Italia. Le finanze pubbliche prosciugano l’economia ad ogni prelievo fiscale e riducono la quantità di denaro disponibile e circolante nell’economia stessa. La differenza tra Cina e Italia è che la Cina ha una propria banca centrale ed è in grado di battere moneta come vuole. Noi siamo bloccati dalle istituzioni europee e prigionieri della BCE. E’ la quadratura del cerchio.

Niente Brexit o Brexit senz’accordo? Siamo nella confusione più totale. Il parlamento britannico ha respinto con 432 voti contro 202 il progetto di accordo di ritiro dall’Unione europea negoziato con difficoltà da Theresa May. Quali soluzioni? La prima è negoziare nuovamente tra il Regno Unito e l’Unione europea, ma per il momento è esclusa dalla Commissione europea. La seconda, non si fa più Brexit, che sarebbe una bella negazione della democrazia, potrebbe essere coperta con un nuovo voto e un nuovo referendum, ma lascerebbe segni terribili. La terza, c’è il Brexit senza accordo, chiamato “hard Brexit”, con molte conseguenze che nessuno può controllare perfettamente. Non solo, ma alla richiesta di un rinvio dell’entrata in vigore dell’uscita del Regno Unito dall’UE, prevista per il 29 marzo, ci si dovrebbe chiedere “per fare cosa”. Se si tratta di chiedere concessioni all’Irlanda, “è già stato detto che non è possibile”. Allo stesso modo, e si capisce, è “molto complicato” posticipare l’entrata in vigore della Brexit oltre le elezioni europee. Se si vuole una separazione ordinata e consentire al Regno Unito di rimanere vicino all’UE in futuro, c’è già questo testo, affossato. Le altre opzioni sono o senza accordo o no Brexit. Una pacchia per i Bookmakers (scommettitori) inglesi.

La BCE vuole una fusione di Deutsche Bank con un’altra banca europea. Detto questo segretamente si sussurra, (cioè pubblicamente e a voce alta) che la Banca centrale europea (BCE) “preferirebbe che Deutsche Bank si fondesse con un’altra banca europea piuttosto che con la sua controparte Commerzbank”, ha riferito Bloomberg, citando “fonti a conoscenza dei negoziati “. È certo che mettere insieme i due peggiori studenti bancari tedeschi non creerà un bravo studente con l’operazione dello Spirito Santo, come due debolezze non fanno certamente una forza. Sono aperte le scommesse su quale sarà la banca transfrontaliera più interessante da dare in pasto al mostruoso deficit di Deutsche Bank. Se il “prioritario” accordo franco-tedesco continua ci sarebbe qualche banca francese da sacrificare: BNP (Belgio Fortis, LussemburgoBGL, Italia Banca Nazionale del Lavoro, tedesca DAB Bank,), Societè Générale o il Crédit Lyonnais tutte con forti “partecipazioni” mediterranee da portare in dote all’enorme buco nero.

La Cina annulla tutto il debito del Camerun! Questa è l’informazione principale emersa dall’udienza che il Presidente della Repubblica, Paul Biya, ha concesso venerdì 18 gennaio 2019 al Palazzo dell’Unità, a Yang Jiechi, Rappresentante speciale del Presidente della Cina, Xi Jinping. Il debito del Camerun nei confronti del Regno di Mezzo è stimato in circa 3000 miliardi di FCFA (4,5 miliardi di euro). Annullando tutto il debito, la Cina dimostra ancora una volta la sua volontà di cooperare con il Camerun. Una volontà comune, ribadita da Paul Biya in occasione della sua risposta ai voleri del corpo diplomatico, il 9 gennaio 2019. Un atto facile ma pur sempre importante, la Cina è il primo partner commerciale e il primo investitore in Camerun, nella realizzazione di progetti di sviluppo. Nel 2016, il volume degli scambi bilaterali ha raggiunto la cifra di 1.510 miliardi di FCFA (2,25 miliardi di euro), la metà del debito.

Discussione

Un pensiero su “Pillole economiche dal mondo (24)

  1. Sempre fantastiche queste pillole…

    "Mi piace"

    Pubblicato da Augusto | 29/01/2019, 00:39

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