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Dichiarazione delle Global Unions in occasione delle Riunioni annuali del FMI e della Banca Mondiale (Tokyo, 12-14 ottobre 2012)

di Leopoldo Tartaglia
Con una lettera ai ministri Grilli e Passera (vedi allegato), CGIL, CISL e UIL hanno inviato al governo il documento che la Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC-CSI), il comitato consultivo sindacale presso l’OCSE (TUAC) e le Federazioni Internazionali (Global Unions Fderations, GUF) hanno indirizzato a Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale in occasione della loro riunione annuale.

Il movimento sindacale internazionale è gravemente preoccupato per il nuovo rallentamento economico che sta attualmente interessando la maggior parte delle regioni e dell’economia mondiale – si legge nel documento.

Questo rallentamento è dovuto alla decisione dei governi, presa troppo precocemente, di non sostenere più la ripresa e di adottare, al contrario, politiche di austerità e contrazione dei bilanci, che riducono la domanda globale e quindi la crescita. A ciò si aggiunge il fallimento dei governi e delle istituzioni internazionali che non hanno voluto affrontare in modo adeguato l’enorme debito che incombe su di noi e nel non aver voluto introdurre le necessarie riforme e regole vincolanti per il sistema finanziario all’origine della crisi mondiale del 2008-2009

La dichiarazione delle Global Unions (allegata) invita le istituzioni finanziarie internazionali (IFI) a promuovere con forza uno sviluppo sostenibile, capace di generare occupazione, nonché programmi di crescita inclusiva.

Ciò comporterebbe la interruzione del sostegno a politiche di austerità che riducono l’occupazione e mantengono una dannosa deregolamentazione del mercato del lavoro nei paesi in crisi. La dichiarazione prevede inoltre un elenco di azioni che il FMI e la Banca Mondiale, unitamente al Consiglio di Stabilità Finanziaria (FSB) e ad altre istituzioni, dovrebbero promuovere per ri-regolamentare il settore finanziario per fare sì che esso assuma il suo compito fondamentale finalizzato a soddisfare le esigenze dell’economia reale.

Inoltre la Banca Mondiale, unitamente a FMI e OIL, e le altre agenzie dell’ONU dovrebbe assumere rapidamente decisioni e conseguenti programmi, finalizzati a conseguire, come approvato anche dal G20, l’obiettivo di creare livelli minimi di tutela sociale in tutti i paesi entro il 2020. Intervenire con urgenza è necessario, in particolare, per attenuare l’impatto dei più recenti picchi di aumento dei prezzi dei generi alimentari, che rischiano di costringere milioni di persone a vivere al di sotto della soglia minima di povertà.

Poiché il Gruppo della Banca Mondiale sta rivedendo le sue politiche sociali ed ambientali, sarà importante utilizzare questo riesame per stabilire una prassi coerente e globale per il rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori in tutte le operazioni – continua ancora il documento sindacale.

Da questo punto di vista, entrambe le istituzioni finanziarie internazionali dovrebbero prestare particolare attenzione affinché nei loro programmi si preveda e si rafforzi il rispetto dei diritti concordati a livello internazionale in particolare in quei paesi in cui è in corso un processo di cambiamento volto al superamento dei modelli di governo profondamente repressivi e con una forte negazione dei diritti, quali quelli in Medio Oriente-Nord Africa e la Birmania. Tali istituzioni dovrebbero altresì adoperarsi per garantire che gli investitori privati rispettino i diritti fondamentali dei lavoratori, promuovano in modo significativo il lavoro dignitoso ed intensifichino gli sforzi per combattere la corruzione in questi ed in altri paesi.

IL documento delle Global Unions ricorda che, nel settembre 2009, i Capi di Stato e di Governo dei paesi del G20 hanno affermato, che erano urgentemente necessarie “riforme radicali per affrontare alla radice le cause della crisi e trasformare il sistema di regolamentazione finanziaria mondiale”. Ad oggi, in alcuni paesi sono state adottate iniziative parziali di ri-regolamentazione del settore finanziario. Tuttavia, alcune di queste misure rischiano ora di essere indebolite dalle pressioni delle istituzioni finanziarie private.

La dichiarazione include una serie di raccomandazioni relative alle azioni che il FMI dovrebbe assumere con il Consiglio di Stabilità finanziaria (FSB) per promuovere l’adozione di un quadro normativo adeguato, in modo da evitare il ripetersi di crisi finanziarie e garantire che il settore finanziario contribuisca allo sviluppo dell’economia reale, anche tramite la tassazione delle transazioni finanziarie.

CGIL, CISL, UIL stanno operando con i sindacati di tutto il mondo per promuovere le proposte delineate nella dichiarazione e, con la lettera di accompagnamento, invitano il governo italiano a prendere attivamente in considerazione le raccomandazioni delle Global Unions e a sostenerle nel quadro delle prossime riunioni annuali 2012 del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale.

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Scarica il documento delle Global Unions

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