CRISIS, Europa, Politica

Merkel: Piano in 6 punti. Vertice Governo-opposizione

di Massimo Demontis (Berlino)
Il governo tedesco pianifica la creazione di speciali aree economiche. Lo rende noto oggi la versione online del settimanale di Amburgo Spiegel. Si tratterebbe di un piano di 6 punti che la Germania è pronta a presentare per reagire alle sempre più insistenti richieste di leader e partiti europei che chiedono impulsi per la crescita.

Il piano, informa Spiegel online, prevede l’istituzione di speciali aree economiche nei paesi colpiti dalla crisi. In queste aree gli investitori stranieri approfitterebbero di agevolazioni fiscali e di regolamentazioni meno rigide. Berlino pensa anche all’istituzione di enti fiduciari su modello tedesco o fondi di privatizzazione tramite i quali i paesi in crisi possano vendere aziende pubbliche.

Ma la Germania chiede anche che venga riformato il mercato del lavoro e la formazione professionale prendendo ad esempio il suo sistema. I „suggerimenti“ del governo tedesco includono un allentamento della protezione contro i licenziamenti e l’adozione del sistema duale di formazione professionale che prevede una formazione parallela in azienda e in una scuola di qualificazione professionale.

Intanto ieri si è tenuto in Cancelleria un vertice di due ore tra la Merkel, gli alleati di governo dell’FDP e i leader dell’opposzione, i socialdemocratici Sigmar Gabriel e Frank-Walter Steinmeier e i verdi Cem Özdemir e Jürgen Trittin. All’ordine del giorno c’erano l’approvazione del fiscal compact e, su richiesta delle opposizioni, misure per favorire la crescita in Grecia, Francia, Italia, Spagna.

Angela Merkel vuole l’approvazione del fiscal compact e l’inserimento nella Costituzione del pareggio di bilancio prima delle ferie estive, ma ha bisogno di una maggioranza parlamentare qualificata di due terzi e dunque del voto favorevole delle opposizioni che però chiedono contropartite.

Le interviste rilasciate dai partecipanti a fine vertice lasciano intendere che tra i due fronti c’è stato un avvicinamento. La Merkel forse può ancora sperare di riuscire a far approvare il fiscal compact prima della pausa estiva.

Sigmar Gabriel, presidente dell’SPD, parla di sfondamento dell’atteggiamento monolitico della Merkel che si sarebbe rassegnata ad abbandonare il suo blocco nei confronti di un patto di crescita e di investimenti richiesto da mesi dalle opposizioni. Jürgen Trittin, capogruppo in parlamento dei Grünen, ha dichiarato che il governo „ha realisticamente riconosciuto che può contare sull’approvazione modificando il suo atteggiamento“.

Per il 13 giugno è previsto un nuovo incontro che sarà preparato dietro le quinte dal lavoro delle „diplomazie“ di governo e opposizione. Il lavoro preparatorio si incentrerà su un pacchetto di proposte di crescita e investimenti, scuscettibile di consenso in Europa – come chiedono SPD e Grünen – da affiancare al fiscal compact.

La natura del pacchetto richiesto da verdi e socialdemocratici non è al momento chiara. Per ora si sa soltanto che i due partiti chiedono:

–        l’aumento del capitale della Banca europea per gli investimenti

–        un migliore utitlizzo dei fondi strutturali dell’Unione europea

–        project bond per finanziare grandi progetti infrastrutturali.

C’è chi fa notare che le richieste di SPD e Grünen non rappresentano niente di nuovo perché i tre strumenti sono in discussione già da tempo e perché i project bond hanno già avuto un primo via libera dall’Europarlamento a Bruxelles.

È invece un dato di fatto che SPD e Grünen dopo il vertice con la Merkel hanno abbandonato la richiesta di introdurre gli eurobond, scelta che segna un allontanamento dalle posizioni di Hollande e da quelle di altri paesi tra cui l’Italia. L’SPD sceglie una posizione attendista in attesa che Hollande scopra definitivamente le sue carte dopo il voto del prossimo 17 giugno in Francia. C’è però un altro elemento, un indizio di paura, che potrebbe aver indotto SPD, e verdi, a più miti consigli sugli eurobond. Le lezioni politiche del 2013 si avvicinano e la rigida posizione della Merkel, contraria alla loro introduzione, non sembra subire incrinature nell’opinione pubblica anch’essa contraria.

Al posto degli eurobond SPD e Grünen caldeggiano ora un fondo comune di ammortamento dei debiti peraltro già proposto dal Consiglio degli esperti del governo, ma giudicato sinora con riserva dallo staff della Merkel. I fondi comuni di ammortamento sarebbero una sorta di „parcheggio“ dei debiti degli stati che hanno un deficit di bilancio superiore al 60 per cento del PIL condizionati tuttavia ad un rigido piano di consolidamento del bilancio.

Nessun passo avanti è stato fatto sulla richiesta di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie, fortemente osteggiata in seno EU da Cameron, che vede da un lato CDU-CSU possibilisti e dall’altro l’FDP nettamente contrario.

Discussione

2 pensieri su “Merkel: Piano in 6 punti. Vertice Governo-opposizione

  1. Caro Massimo, questi signori fanno parte del Washington Consens e la loro missione è quella di rendere più poveri i paesi per inporre lo Scock del potere come fu in Cile. buon lavoro

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    Pubblicato da guglielmo zanetta | 26/05/2012, 11:03

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  1. Pingback: mini-patcvoch economico 26 5 2012 | controappuntoblog.org - 26/05/2012

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