di Guglielmo Zanetta (L’Avana)
Cuba, 26 marzo 2012 – Titola il giornale “GRANMA”. Il popolo cubano , riceverà sua Santità con profondo rispetto e civismo. Il 26 e 28 marzo saranno presenti per la visita del papa 295 giornali di 33 paesi, per ulteriore informazione sarà a disposizione per l’opinione pubblica mondiale il sito ufficiale WEB: Benedetto XVI a Cuba . Dopo il Mexico continua il bagno di folla.
Il primo punto di contatto con l’sola sarà all’aeroporto di Santiago de Cuba alle 14.00 di oggi, sarà ricevuto dal Governo, dai membri dalla Conferenza Episcopale di Cuba , e dal Nunzio cattolico a Cuba, il 28 sarà all’Avana
Un folto gruppo di operai ieri ha terminato il palco su cui papa Benedetto XVI dopo il 28 marzo celebrerà la messa nella piazza della Rivoluzione qui all’Avana, proprio di fronte all’altare in cui campeggiano i volti stilizzati del Che e di Camillo Cienfuegos sulla facciata di un alto edificio.
Il presidente Raúl assisterà alla messa che, segnerà la conclusione della visita di Benedetto XVI dedicata al 400˚ anniversario dell’apparizione della patrona di Cuba e di tutti i cubani, nell’isola della Vergine della Caridad del Cobre, motivo ufficiale di questo viaggio di Benedetto XVI. Questo costituisce, un importante evento, per credenti e non credenti, i cittadini dell’Avana e delle altre provincie assisteranno massicciamente alla messa del Sommo Pontefice che sarà celebrata nella piazza della rivoluzione José Marti alle 9.00 del 28 marzo.
Venerata anche dagli emigrati all’estero – circa due milioni, il 10% della popolazione -, la maggior parte negli Usa. L’ intento del governo, ( ed è una delle sfide principali della chiesa cattolica cubana, appoggiata dal Vaticano, la quale, per vincerla, non farà affidamento solo sull’immagine della Vergine Mambisa – a cui erano devoti i combattenti delle guerre ottocentesche di liberazione dalla Spagna e dunque simbolo di unità e indipendenza nazionale) è la “conciliazione” fra le due sponde dello stretto della Florida, separate da più di 50 anni di diaspora egemonizzata dagli anticastristi sostenuti dall’embargo Usa .
Si dice che durante la visita a Cuba, Benedetto XVI annuncerà la prossima beatificazione di padre Felix Varela, sacerdote, scrittore, filosofo e politico cubano, considerato insieme a José Marti uno dei padri della nazione cubana e che per questo morì in esilio in Florida (nel 1853).
Varela, come la Virgen de la Caridad del Cobre , è una icona che unisce i cubani quelli in patria e gli emigranti.
Per l’occasione, la chiesa cattolica di Miami, sede dell’anti-castrismo militante, ha organizzato il pellegrinaggio a Cuba di centinaia di cattolici cubano-americani, questa volta – a differenza di quanto avvenne per la visita di papa Woytila – saranno bene accolti dalle autorità dell’Avana.
Il presidente cubano, dal maggio di due anni fa ha iniziato un proficuo dialogo con la chiesa cubana, per favorire un progressivo riavvicinamento con gli emigranti cubani. Si dice che, il presidente è impegnato a promuovere profonde riforme sociali ed economiche nell’isola, per una discreta, ma concreta partecipazione (attraverso investimenti) anche dell’emigrazione, potrebbe essere utile sia all’economia dell’isola e soprattutto per far cambiare la politica di embargo perseguita anche da Obama.
Nel 2011 il presidente dichiarò che il governo stava pensando ad una riforma migratoria “ al fine di rafforzare i vincoli della nazione con la comunità degli emigranti”. La riforma non è ancora stata varata, ma si stanno facendo passi in questa direzione: cosa importante, gli emigranti non sono più considerati “traditori” e i loro beni non sono più soggetti a confisca. Un passo forse verso la riconciliazione….
I muri di Cuba in questi giorni sono tappezzati, cosa insolita, di manifesti di benvenuto al Benedetto XVI.
Il programma del capo di stato del Vaticano include, incontri ad alto livello con le autorità di governo e la chiesa cattolica di Cuba.
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