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GERMANIA: Piano del governo per introdurre limite massimo di 5mila euro ai pagamenti in contante

A rolled up british one hundred pound note wrapped with chains and secured with a padlock on an isolated background

di Massimo Demontis (Berlino)

Strumento utile alla lotta al terrorismo e all’economia sommersa o totalitarismo tecnologico? Contrari associazioni di consumatori, commercianti e garanti per la protezione dei dati personali.

Il governo tedesco sta valutando l’introduzione di un tetto massimo di 5mila euro ai pagamenti in contante. La notizia è stata diffusa mercoledì scorso dal quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, secondo il quale il ministero delle Finanze considera la restrizione all’utilizzo del contante uno strumento importante contro il pericolo del terrorismo internazionale.

Berlino rinnova l’appello a una restrizione “europea” ai pagamenti in contante, accordo sinora fallito a causa della diversità di vedute dei vari paesi, ma è pronta ad agire da sola seguendo l’esempio di Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Belgio e Polonia.

Al ministero guidato da Wolfgang Schäuble si argomenta che il contante e le carte di credito prepagate aiutano a finanziare il terrorismo, tra cui anche l’Isis.

Contro il piano del governo si è schierato parte del settore commerciale, i venditori di auto usate, di mobili, di gioielli e articoli di lusso. “Siamo piuttosto critici perché potrebbe scaturire un segnale negativo all’utilizzo del contante” ha dichiarato Ulrich Binnebößel della  Handelsverband Deutschland (HDE, Associazione dei commercianti tedeschi) alla Frankfurter Allgemeine Zeitung. Per Binnebößel l’utilizzo e l’accettazione del contante deve rimanere illimitato sino a quando lo desiderano i clienti.

Critico dell’operazione “Obergrenze” (limite massimo) del governo anche il potente presidente della Bundesbank Jens Weidmann. Già in passato la banca centrale tedesca aveva respinto con forza i tentativi di limitare l’utilizzo del contante in Germania. Posizione ripresa e rafforzata qualche giorno fa da Weidmann con un chiaro niet alla proposta SPD di eliminare le banconote da 500 euro e a quello del governo di introdurre un limite di 5mila euro ai pagamenti in contante. Weidmann ha anche contraddetto la prognosi del presidente di Deutsche Bank John Cryan secondo il quale in dieci anni non ci sarà più contante. “Questa previsione non è realistica” ha affermato Weidmann, certo che il contante non sparirà “perché vogliamo garantire ai cittadini il metodo di pagamento che desiderano”. Weidmann si schiera nel dibattito in corso come garante della sopravvivenza del contante. In Germania, nonostante la crescita dei pagamenti tramite bancomat e carta di credito, il 79 per cento di tutte le transazioni, soprattutto piccoli acquisti, sono pagati con banconote e monete.

I favorevoli alla restrizione dell’uso del contante sostengono che la misura serve non solo a combattere il finanziamento delle cellule del terrore internazionale, ma anche il riciclaggio di denaro sporco e le frodi fiscali. La pensa così Transparency International, l’organizzazione internazionale non governativa che combatte la corruzione. Casper von Hauenschild, membro del consiglio di presidenza di Transparency, accoglie positivamente l’introduzione di un tetto massimo ai pagamenti in contante come “contributo importante alla lotta all’economia sommersa”, anche se la Germania dovrebbe prendere esempio dalla Francia e fissare il limite a 1000 euro.

Preoccupati invece i garanti per la protezione dei dati personali. La dichiarazione fatta a Davos da John Cryan, presidente di Deutsche Bank, sulla scomparsa del contante nei prossimi dieci anni “perché inefficiente” è stata letta come il via alle danze per l’eliminazione totale di banconote e monete.

C’è chi vede nel piano del governo un attacco alle libertà individuali, l’introduzione di uno strumento di “controllo totale e definitivo” dei cittadini, la punta d’iceberg di un totalitarismo tecnologico. I garanti per la privacy e la tutela dei dati personali non sono i soli a denunciare i pericoli della raccolta di dati personali connessa ai pagamenti elettronici. Voci critiche si sono avute anche tra i liberali, i verdi, i cristiano democratici. Numerose le domande e i timori sollevati dal piano del governo.

Dove andranno a finire i dati raccolti con i pagamenti elettronici effettuati nei supermarket, in farmacia, nei negozi, nelle agenzie viaggi? Chi avrà accesso a quei dati? Per farne cosa? Chi garantirà che non siano usati per il controllo delle persone? Il limite ai pagamenti in contante è davvero utile per la lotta al terrorismo e al riciclaggio o è strumento per raggiungere il fine della trasparenza totale dei cittadini?

 

FONTE: http://www.buongiornoberlino.com

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