CRISIS, Europa, Politica

Il sì, ma… della Corte costituzionale tedesca alla ratifica del fondo Esm. Le reazioni in Germania

di Massimo Demontis (Berlino)
Il secondo Senato della Corte costituzionale tedesca, riunito oggi a Karlsruhe, ha respinto i ricorsi contro il fondo Esm e il Patto fiscale. Secondo l’alta Corte tedesca l’Esm e il Fiscal compact non sono in contrasto con la Costituzione federale. L’attesissimo verdetto degli otto giudici della Corte costituzionale è però un sì subordinato a due requisiti:

–      la ratifica dei contratti è lecita solo quando sarà assicurato, in base al diritto internazionale, che la partecipazione finanziaria della Germania è limitata di fatto a 190 miliardi di euro e che questo limite massimo non può essere aumentato senza l’approvazione dai rappresentanti della Germania negli organismi dell’Esm.

–      La Germania dovrà anche assicurarsi (probabilmente tramite una clausola contrattuale) che, nonostante l’obbligo di segreto professionale di tutti coloro che lavorano per l’Esm, il Parlamento sia ampiamente informato.

Non è stata una decisione facile ha detto il presidente della Corte costituzionale Andreas Voßkuhle, ma l’Esm e il Fiscal compact non ledono la Costituzione. Tuttavia, pur dando il via libera alla ratifica, la corte ha posto alcuni paletti rafforzando ancora una volta i diritti decisionali del Parlamento federale e il suo diritto ad essere ampiamente informato e stabilendo che la Germania può contribuire solo sino al limite massimo di 190 miliardi di euro.

Il Patto fiscale e il fondo Esm, già ratificati dal Bundestag e dal Bundesrat, devono ora essere definitivamente ratificati dal Presidente della Repubblica Gauck per entrare ufficialmente in vigore. Ma per accogliere le condizioni poste dall’alta corte, sarà necessaria una clausola di diritto internazionale.

Il Presidente della Corte costituzionale Andreas Voßkuhle ha annunciato che il ricorso del deputato della CSU Peter Gauweiler contro la decisione della Bce di acquistare titoli di stato sarà esaminato più avanti.

La Corte sarà chiamata a decidere se l’annunciato illimitato acquisto di titoli di stato nel mercato secondario da parte della Bce si colloca al di fuori del suo ambito di intervento e al di là degli impegni presi dalla Germania nel fondo Esm e nel Fiscal compact.

 

Le reazioni:

 

Nel dibattito parlamentare di questa mattina Angela Merkel è apparsa alleggerita di un grande peso, ma fredda e distaccata come al solito.

Eppure qualche ragione per gioire ce l’aveva. Poco prima la Cancelliera aveva incassato una vittoria portando a casa il via libera della Corte costituzionale alla ratifica finale del fondo Esm e del Fiscal compact da parte del Presidente della Repubblica federale, la firma mancante per l’entrata in vigore dopo il sì del Bundestag e del Bundesrat.

Pur commentando che „questa è una bella giornata per la Germania e per l’Europa, la Merkel pareva avere già la testa altrove e infatti poco dopo aggiungeva che „abbiamo fatto dei progressi, ma non abbiamo ancora superato la crisi“.

Forse la gioia della Merkel è stata mitigata dal fatto che alle 10.23, dichiarando non lesivi della Costituzione il fondo Esm e il Patto fiscale, il presidente del secondo Senato della Corte costituzionale Andreas Vosskuhle metteva dei paletti precisando che la Germania parteciperà al fondo Esm nel limite massimo di 190 miliardi di euro, limite che non può essere aumentato senza il beneplacito di Berlino, e che il Parlamento dovrà essere ampiamente informato.

Vosskuhle ha poi fatto sapere che la decisione di oggi è provvisoria e che più avanti sarebbe seguita l’udienza principale. Qui sarà anche deciso un altro aspetto rilevante del ricorso di urgenza presentato all’alta corte, e cioè se l’acquisto di titoli di stato da parte della Bce valichi i confini delle sue competenze e gli impegni sottoscritti dalla Germania.

La decisione della Corte costituzionale è stata accolta positivamente dal governo, ma la Merkel – con la testa già rivolta alle elezioni dell’anno prossimo – sa benissimo che gli impegni finanziari della Germania saranno probabilmente superiori agli attuali 190 miliardi del fondo Esm e che non si fermerà né il dibattito pubblico né quello all’interno della coalizione dove non sono pochi i falchi che oggi avrebbero gioito se l’alta corte avesse ammesso l’incostituzionalità del fondo Esm e del Fiscal compact.

Positivi i giudizi di SPD e Grünen i quali avevano già detto sì all’Esm e al Fiscal compact assieme al governo. Per Frank-Walter Steinmeier capogruppo parlamentare dell‘SPD „ l’Esm può finalmente cominciare il suo lavoro e dare il suo contributo alla stabilizzazione dell’Eurozona”, mentre per Jürgen Trittin capogruppo parlamentare dei Grünen „questo è un bel verdetto e questa è una bella giornata per i parlamentari, anche quelli dell’opposizione”. „La corte ha convalidato la decisione della maggioranza del Parlamento e cioè che il Patto fiscale europeo e il fondo Esm sono compatibili con la Costituzione. Inoltre ha precisato che nelle questioni europee tutto passa per il Parlamento” ha dichiarato Trittin ai microfoni della tv pubblica ARD.

In parte soddisfatto anche Gregor Gysi capogruppo della Linke, il gruppo parlamentare aveva presentato ricorso contro l’Esm e il Fiscal compact. “Abbiamo fatto qualcosa per la democrazia, il governo dobrebbe ringraziarci”, ha detto Gysi. “Il mio gruppo ha arricchito la democrazia, ha ottenuto più diritti per il Parlamento e un limite all’impegno finanziario della Germania per l’Esm. Gysi ha poi evidenziato come siano “importanti le riserve di diritto internazionale sollevate dalla Corte, una della condizioni affinché la Germania aderisca all’Esm”.

Anche gli industriali hanno accolto con favore il verdetto della Corte costituzionale perché “esso crea certezza del diritto e lo spazio per il necessario ulteriore sviluppo dell’unione economico-monetaria”.

“Ci saremmo aspettati una critica più forte ai contratti” afferma Roman Huber dell’associazione Mehr Demokratie, per il quale comunque il verdetto dell’alta corte “è un ammonimento alla politica”. A differenza del deputato della CSU Peter Gauweiler, preoccupato per “i soldi dei contribuenti tedeschi”, l’associazione non è contraria all’Esm e al Fiscal compact, ma chiede una maggiore partecipazione democratica dei cittadini anche tramite un referendum sui contratti.

Discussione

Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

FIRMA I 4 REFERENDUM!

Sostieni CAMBIAILMONDO

Dai un contributo (anche piccolo !) a CAMBIAILMONDO

Per donare vai su www.filef.info e clicca sull'icona "DONATE" nella colonna a destra in alto. La pagina Paypal è: filefit@gmail.com

Inserisci la tua e-mail e clicca sul pulsante Cambiailmondo per ricevere le news

Unisciti a 1.863 altri iscritti

Blog Stats

  • 1.335.418 hits

ARCHIVIO

LINK consigliati

 

cambiailmondo2012@gmail.com

Scopri di più da cambiailmondo

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere