Europa, Migrazioni, Politica

Il voto dei francesi residenti all’estero: quasi en plein della sinistra

di Karl G Zanetta
Vale la pena dare un’occhiata ai risultati non soltanto del voto alle elezioni legislative francesi nel territorio metropolitano e nei territori francesi d’oltremare, ma anche ai risultati di tale scrutinio elettorale nell’appena costituita circoscrizione estero francese. Ebbene, i francesi residenti all’estero hanno seguito pressappoco la tendenza del voto nella Francia metropolitana assegnando in quasi tutti i collegi elettorali all’estero la vittoria ai candidati socialisti e, più in generale, della sinistra.

Erano 11 i seggi elettorali in lizza istituiti a seguito della riforma costituzionale del 2008, che ha consentito ai francesi residenti all’estero per la prima volta di votare, oltreché per le elezioni presidenziali, anche per le elezioni legislative. 7 seggi sono stati assegnati al termine del secondo turno elettorale al Partito Socialista, 1 seggio a EELV (Europa Ecologia I Verdi), mentre 3 sono stati assegnati all’UMP, partito dell’ex Presidente Sarkozy.

L’UMP ha vinto nella 6a circoscrizione comprendente la Svizzera e il Lichtenstein, nella 10a che raggruppa sostanzialmente l’Africa subsahariana e il Medio Oriente e, infine, nell’11a che mette assieme l’Europa dell’est, l’Asia e l’Oceania. Nelle restanti circoscrizioni, compresa quella in cui è stata inserita l’Italia, i seggi sono andati alla sinistra francese. Il seggio conquistato da Europa Ecologia I Verdi (EELV) è quello dell’America del Sud.

Complessivamente parlando, il voto all’estero è risultato polarizzato sui due principali partiti dello schieramento politico francese. Rispetto al voto metropolitano, risulta in netta controtendenza il voto al Fronte Nazionale di Marine Le Pen che non supera mai il 10% dei voti (ci si riferisce ora al risultato del I° turno delle elezioni legislative), attestandosi grosso modo sempre intorno al 4-5% dei voti.

Viceversa, il Front de Gauche segue la tendenza metropolitana, in declino in confronto al I° turno delle elezioni presidenziali, conseguendo risultati inferiori un po’ ovunque al 5% dei voti. Un buon risultato, invece, ottiene Europa Ecologia I Verdi superando quasi sempre il risultato del I° turno delle elezioni legislative francesi e di gran lunga il deludente risultato del I° turno delle elezioni presidenziali arrivando anche a percentuali del 10% (ad esempio nella circoscrizione del Benelux).

Pienamente in linea con i risultati deludenti sia delle presidenziali sia delle legislative è l’andamento del centro di Bayrou, la cui unica percentuale degna di nota è il 10% del candidato del MoDem nella circoscrizione Europa dell’Est, Asia e Oceania.

Resterebbe da chiedersi, a giusto titolo, come mai i risultati delle elezioni dei francesi residenti all’estero rispecchino, con la sola rilevante e significativa eccezione del Fronte Nazionale, l’andamento dei risultati delle elezioni in territorio metropolitano, con ciò distinguendosi da quanto avviene in occasione del voto degli italiani residenti all’estero che, particolarmente nel 2006, si sono differenziati rispetto all’andamento del voto in territorio metropolitano.

Senza entrare troppo nei dettagli, una spiegazione potrebbe ritrovarsi, ad ogni buon conto, nel fatto che i francesi residenti all’estero sono maggiormente coinvolti, in confronto ai nostri cittadini residenti fuori d’Italia, nella vita politica, sociale e culturale del proprio paese. Basti osservare la programmazione delle emittenti televisive francesi dedicate ai loro connazionali all’estero.

In più, forse, potrebbe rilevarsi che la circoscrizione estero francese non è stata pensata, al contrario di quella italiana, come una sorta di ghetto dedicato ai propri connazionali all’estero, dal momento che in questa sono state candidate, per esempio, anche personalità della politica nazionale francese che hanno, per di più, ricoperto in passato incarichi di governo. Segno, questo, dell’attenzione che i partiti politici francesi hanno riservato ai propri concittadini all’estero.

Se soltanto per una buona volta si degnassero di ascoltare e prendessero nota, questa sarebbe allora una lezione di democrazia e rispetto verso le persone, tramite una piena applicazione del principio di eguaglianza, che i partiti francesi hanno offerto a quelli italiani.

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