Tutti gli elettori sono uguali, ma alcuni elettori sono meno uguali degli altri
Ci sono molti buoni motivi per votare No al referendum costituzionale, ma gli italiani all’estero ne hanno uno in più: la tutela della propria dignità di cittadini e del principio di uguaglianza del voto.
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Come sapete, se vince il Sì, nel nuovo Senato nominato dai consigli regionali non ci saranno più i senatori eletti all’estero.
Quello che forse non sapete è che, in virtù del rifiuto da parte del Governo di considerare la circoscrizione Estero come un “territorio”, che potesse così eleggere i propri rappresentanti alla pari delle Regioni italiane, solo i cittadini residenti all’estero saranno privati del diritto di rappresentanza su tutte le materie di competenza del nuovo Senato, come ad esempio le modifiche costituzionali e la legislazione europea.
L’articolo 48 della Costituzione, nella parte che nessuno fin qui ha pensato di riformare, stabilisce che il voto di tutti i cittadini, oltre che “personale”, “libero” e “segreto”, deve essere “uguale”.
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Come sapete, con la nuova legge elettorale denominata “Italicum” i deputati eletti all’estero saranno 12.
Quello che forse non sapete è che il voto dei cittadini italiani residenti all’estero non sarà conteggiato ai fini del calcolo del premio di maggioranza: anche in questo caso, dunque, si configura un voto che vale meno di quello dei cittadini residenti in Italia. Inoltre, gli italiani all’estero non potranno partecipare a un eventuale ballottaggio, quindi decidere, al pari di tutti gli altri cittadini, chi governa.
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Come sapete, il referendum costituzionale non ha un impatto diretto sulla legge elettorale.
Quello che forse non sapete è che, se passa il Sì, il Governo che ha imposto il voto di fiducia sull’Italicum non avrà nessun interesse a cambiare la legge elettorale, se non per rispondere ad un eventuale intervento della Corte Costituzionale. Ma qualora ciò accadesse, chi difenderà l’uguaglianza del voto degli italiani all’estero? Non certo quegli stessi deputati che hanno già approvato l’Italicum e oggi sostengono il Sì.
Se sei un italiana/o all’estero, se sei alla ricerca di lavoro all’estero, se hai intenzione di andare a lavorare all’estero, hai un motivo in più per votare NO al Referendum confermativo del 4 dicembre 2016: evitare di diventare un cittadino di serie C.
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Per approfondimenti, leggi:
Felice Besostri: Le ragioni del mio NO. Italiani all’estero ? elettori di serie C.
Che noi emigrati ci trattano da Serie C è risaputo sia la destra che la sinistra se ne frega di noi perchè noi abbaiamo e non mordiamo, poi l’onorevole Micheloni che ci sta fare, noi emigrati abbiamo avuto in passato un pò di Peso solo con l’onorevole Tremaglia poi niente più.
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Certo che siamo Italiani di serie c in quanto malgrado ambasciate consolati senatori cgie cgennaio conscit istituti italiani di cultura non riusciamo a far sentire la nostra voce. Poi in Belgio potete aggiungere la Rappresentanza, la delegazione presso la NATO etc. Ed allora vogliamo continuare a buttar soldi oppure chiedere ai nostri rappresentanti eletti di far proposte ed ottenere i risultati sperati piuttosto che saper dire solo no è far chiudere consolati e centri culturali. Continuare così, tanto è sempre meglio avere una poltrona invece di nulla . Io non esito a dire che voterò SI è mi auguro che saremo in molti a far lo stesso e finalmente dare all’Italia una voce forte per difendere migranti, poveri e terremotati . Auguri a voi tutti mario greco scribani
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Gentilissimo Mario Greco Scribani, finalmente c’è qualcuno che ragiona con buon senso, se vogliamo incominciare di cambiare un poco le cose tutti dobbiamo votare SI
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