di Francesco Raco (Sydney)
Rubare ai poveri per dare ai ricchi: di misure “eque” nessuna traccia… Nessuno di noi poteva immaginarsi una caduta di Berlusconi più silenziosa e consenziente. Dopo aver per anni toccato i vertici dell’impresentabilità, essere stato accusato di tutto e di più, essere stato l’italiano più esecrato e odiato.
Proprio quando si era arrivati alla resa dei conti. All’ineludibile assegnazione di responsabilità, dopo aver governato per otto degli ultimi dieci anni.
Proprio quando il consenso era franato e con esso la compattezza del PDL.
Proprio quando l’iter della magistratura stava chiudendosi sulle numerose cause aperte contro di lui. La situazione era disperata e realisticamente non recuperabile. E invece!
Scatta un’operazione geniale, apparentemente obbligata, apparentemente l’unica possibile.
Operazione che toglie Berlusconi dalla graticola e ci mette una salamandra che non teme il fuoco, che comincia a prendere misure contro la crisi finanziaria e la speculazione internazionale per salvare il paese. Sarà una manovra dura ma “equa” dichiara il nuovo Primo Ministro e l’enfasi cade su quell’ ”equa” ovvero giusta e imparziale: che non risparmi nessuna parte appunto.
La novità è proprio in quella parola, segno di discontinuità con il governo precedente.
A cose fatte tutti sappiamo com’è andata. Ancora una volta per fare il lavoro sporco servono persone presentabili. Come quando il “socialista” Craxi riuscì a togliere la scala mobile ai lavoratori o quell’altra volta che il “laburista” Blair appoggiò la guerra in Iraq perché nascondeva armi di distruzione di massa! (sic).
La manovra targata Monti si basa sull’aumento trasversale delle tasse indirette e “indiscriminate” che colpiscono tutti in maniera non proporzionale.
La solita benzina, una corda che non è quella del proverbio popolare perché non si spezza mai.
Più della metà del prezzo della benzina va allo stato. Con motivazioni scandalose. Per quasi ogni emergenza si aumenta l’accisa che poi non viene più tolta. Dalla guerra di Abissinia fino all’ultima alluvione. E pensate che anche sulle accise si paga l’IVA. Cioè tasse sulle tasse.
L’IVA che era stata già innalzata al 21% sarà portata al 23%. E’ vero che chi più consuma più paga ma è anche vero che gli aumenti dell’Iva sono indiscriminati e provocano l’innalzamento dei prezzi. Anche dei beni essenziali come pane, latte, pasta ecc senza guardare la condizione di indigenza in cui si trovano sempre più italiani.
Conferma l’attacco iniquo alle pensioni. Particolarmente odioso anche perché sono decisioni retroattive: infatti per adesso riguardano lavoratori che avevano iniziato il loro rapporto con la previdenza sociale con accordi diversi.
Niente sui strombazzati tagli ai privilegi di politici e super manager.
Sembrava che volessero mettere all’asta come ovvio le frequenze del digitale che Berlusconi si era regalato, ma dopo tanti proclami si è arrivati ad un “congelamento”!?
Niente sulla tassa più equa, la patrimoniale. Che poi si potrebbe introdurre semplicemente aumentando le aliquote sui redditi più alti in maniera permanente.
Niente sulla riduzione delle spese militari, la soppressione dei privilegi alla chiesa cattolica, niente contro le leggi truffaldine che ti permettono di rubare legalmente.
Ragioniamoci. Monti è un bel campione del sistema neo liberista: come potrebbe risolvere le contraddizioni e le ingiustizie su cui si basa quel sistema?
Il suo ruolo è semplicemente quello di togliere ai poveracci per dare ai ricchi e riciclare il Caimano. Il coro dice che ne è all’altezza. Noi speriamo che non lo sia.
Concludo con un augurio speciale. Quello per uno straordinario nuovo anno.
Quel “fatidico” 2012 quando secondo i Maya si concluderà un ciclo della storia umana.
E se il ciclo fosse quello basato sui principi disumani del capitalismo?
Francesco Raco
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