di Marinella Correggia
Come misura di prevenzione e contenimento della diffusione di Covid 19, in Siria sono state chiuse scuole, università, ristoranti, fabbriche, negozi salvo quelli alimentari e instaurato un coprifuoco notturno. Malgrado le vergognose sanzioni che continuano a colpirla (sempre con nuovi pretesti e accuse),la Siria cerca di proteggersi dalla minaccia della diffusione della malattia e produce anche alcuni farmaci per le cure precoci dei casi.
Ma i provvedimenti per il contenimento del Covid hanno avuto un impatto economico soprattutto sul settore informale. Per questo, un gruppo di giovani della Syrian Democratic Youth Union (del Syrian Communist Party – Unified) sta distribuendo aiuti alimentari alle famiglie in difficoltà. Aiutiamoli!
Scrive Dima Hasan: «Per nove anni abbiamo dovuto affrontare il terrorismo sostenuto dall’esterno, una specie di assedio al nostro paese. Il popolo siriano ha patito lutti e sofferenze. Adesso si trova a fronteggiare un’epidemia che ha imposto misure di prevenzione. Così molti lavoratori, soprattutto del settore informale, precari, non hanno più introiti. Pensiamo ad artigiani, operai a giornata, autisti autonomi, addetti ai ristoranti… Per noi, la reazione migliore è la solidarietà sociale. Così resisteremo! Le razioni che impacchettiamo e distribuiamo – siamo arrivati a 500, con le nostre poche risorse – comprendono: riso, bulghur, olio di girasole, zucchero. Sono i nostri compagni nei vari quartieri a segnalarci i più bisognosi. Vorremmo estendere l’attività ad altre province».
Come possiamo dare una mano (assolutamente necessaria)?
Western Union in Siria funziona. Chi in Italia vive in una città con qualche sportello di Western Union aperto, può raccogliere una somma anche presso amici e parenti e mandarla a Aws Jamal Abdo, Damasco, Siria (il suo numero di telefono da segnalare eventualmente nell’invio è 00963954722134).
Causale: “Food aid for impoverished families affected by the quarantine”
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