Il Presidente emerito Giorgio Napolitano, le cui espressioni di parte e unilaterali a cui abbiamo assistito nel suo novennato e la cui purissima assenza di autocritica verificabile anche in questi giorni lo denota come esempio paradigmatico da evitare (per gli attuali e per i posteri), interrogato, nel 2011, sulla legittimità costituzionale dei bombardamenti in Libia, ebbe ad affermare che si trattava di “naturali conseguenze delle opzioni fatte a livello internazionale (ONU), dopo la scelta dell’istituzione della no-fly zone”.
In coerenza logica con quelle sue espressioni di allora, si può oggi dire, a distanza di pochi anni, che la catastrofe umanitaria a cui stiamo assistendo nel Mediterraneo, è anche conseguenza naturale di quella scelta che lo vide tra gli interpreti decisivi, accanto ad un declinante e ricattabile Berlusconi.
Nel frattempo, al Presidente emerito è stato conferito l’importante premio “Henry Kissinger”, terzo di una triade che contempla anche il Premio personale della Regina Elisabetta d’Inghilterra e il Premio Dan David del Governo israeliano, già precedentemente conseguiti.
Verrebbe da pensare che la naturale conseguenza delle sue posizioni sia stata decisiva per assumere tali riconoscimenti. Come peraltro pare evincersi dalle rispettive motivazioni ufficiali che li giustificano e cioè in quanto Egli distintosi tra i “difensori dell’Occidente e dei suoi valori”. Che notoriamente, sono interpretati al meglio dai tre paesi di provenienza dei premi indicati.
Tra le conseguenze naturali delle posizioni da lui assunte sul piano internazionale (ma per alcuni anche su quello nazionale), Napolitano non potrà però evitare il rischio che consistenti schiere di persone di varia collocazione e provenienza, potranno condividere, per lui, un’allocuzione analoga a quella che Eduardo Galeano ebbe a pronunciare in occasione della morte di Ronald Reagan.
A meno che non abbia un rigurgito salutare di modestia e di riconoscimento che anche Lui può aver commesso degli errori. Cosa che, grazie a Dio, per Lui e per tutti, può sempre accadere.













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