Noi, delegazioni dei partiti politici e movimenti sociali riuniti a Caracas, capitale della Repubblica Bolivariana del Venezuela, in occasione dell’ “Incontro Mondiale contro l’Imperialismo”, dopo la discussione realizzata, siamo arrivati alle seguenti conclusioni:
Il futuro dell’umanità è in grave pericolo. La pace del pianeta è seriamente minacciata come risultato di una politica di aggressioni militari degli USA e dei suoi alleati, così come della mortale corsa agli armamenti che porta solo dividendi alle grandi imprese dell’industria militare. La guerra è il meccanismo prediletto dell’espansionismo imperiale, in particolare degli Stati Uniti e questo si nota drammaticamente nei conflitti più recenti che hanno colpito gravemente i popoli della Siria, Yemen, Iraq, Libia, Afghanistan e tutta la regione. Continua a leggere
di Alessandro Fanetti
Adesso l’America è, per il mondo, nient’altro che gli Stati Uniti: noi abitiamo in una sub-America, un’America di seconda classe, difficile da identificare. È l’America Latina, la regione delle vene aperte.
Eduardo Galeano
Il continente americano è, oramai da secoli, una fedele rappresentazione delle disuguaglianze esistenti nel mondo. Contributo fondamentale a tale situazione viene offerto dalla contemporanea esistenza di “due mondi” opposti:
l’ “opulenza” statunitense
lo sfruttamento subito dall’area a sud del Rio Bravo
di Geraldina Colotti
“Se l’imperialismo crede di far paura al popolo venezuelano, avrà la sua risposta nelle piazze”. Così dichiarava il presidente Nicolas Maduro a maggio del 2017, un anno di guerra interna diretta dagli Stati uniti mediante l’opposizione golpista. Mesi di violenze (le guarimbas) raccontate al contrario dai media egemonici, disinnescate dalla proposta di Maduro annunciata il Primo Maggio, festa delle lavoratrici e dei lavoratori: la convocazione di un’Assemblea Nazionale Costituente, ovvero il ricorso al massimo grado del potere popolare, quello costituente. Continua a leggere
Non conosce fine l’escalation delle sanzioni illegali degli Usa. Il Dipartiamento del Tesoro degli Stati Uniti ha aggiunto nella sua lista di sanzioni 7 deputati dell’opposizione venezuelana, compreso il nuovo presidente dell’Assemblea Nazionale Luis Parra.
I parlamentari sanzionati dal governo degli Stati Uniti sono: Continua a leggere
“Il voto del Venezuela deve essere garantito dalle Nazioni Unite. Da mesi denunciamo davanti al Segretario generale che il blocco finanziario degli Stati Uniti ha chiuso le rotte finanziarie attraverso le quali onorare gli impegni dello Stato venezuelano, in aperta violazione del diritto internazionale” chiede il ministro degli esteri venezuelano Arreaza sul suo account Twitter. Il paese sudamericano è stato privato del diritto di voto all’Assemblea generale a causa del mancato pagamento dei contributi finanziaria, insieme ad altri sei paesi morosi: Libano, Yemen, Repubblica Centrafricana, Gambia, Lesotho e Tonga. Continua a leggere
di Geraldina Colotti
Seguire i passi del nemico, analizzarne le strategie, serve per affinare le proprie, usando la capacità critica come l’imperialismo usa i suoi droni. Contrastare il racconto egemonico costruito dai media di guerra nei paesi capitalisti, è un’impresa titanica, almeno finché non interviene un nuovo ciclo di lotta che spazzi via la cortina di fumo e mostri un’altra visione del mondo. Tuttavia, si può (si deve) aprire qualche breccia, mostrare le insidie attraverso le quali s’insinua l’interpretazione dominante. Continua a leggere
Foto Ansa
Lunedì scorso, l’ On.Ferdinando Casini è atterrato a Roma con un volo dal Venezuela, da dove ha riportato in Italia due parlamentari venezuelani (con doppio passaporto) che si erano rifugiati nell’Ambasciata italiana a Caracas circa 7 mesi fa, dopo che era stata loro sospesa l’immunità parlamentare. Continua a leggere
di Rodrigo Rivas
“Va tutto benissimo signora marchesa.
Ma, ecco, bisogna che vi dica signora marchesa,
che venendo a sapere di essere rovinato,
non appena si ricuperò della sua sorpresa,
il signor marchese si è suicidato.
Dopo avere accatastato i suppellettili ha rovesciato le candele e dato fuoco a tutto il castello
che si è consumato dal basso in alto.
E, poiché il vento soffiava, l’incendio si è propagato velocemente alle scuderie e,
in un attimo,
la vostra giumenta è morta.
Ma, oltre questo, signora marchesa, va tutto benissimo,
tout va très bien”.
Ray Ventura et ses collégiens, “Tout va très bien, Madame la marquise”, 1935
Il presente intervento è stato pubblicato oggi dall’autorevole Sole 24Ore. Parla dei migranti dal Venezuela. Ne parla a una settimana dai fatti del Cile e il giorno dopo la immensa manifestazione che ha portato in quel paese 1,2 milioni di persone in piazza contro il neoliberismo in salsa latina e australe. Ad un mese dalla fuga di Lenin Moreno dalla sede presidenziale di Quito verso la più protetta Guajaquil. Ad una settimana dalla riconferma Evo Morales alla guida della Bolivia e il giorno prima delle elezioni in Argentina e in Uruguay, dove i neoliberisti perderanno, almeno alla prima prova (poi, per l’Uruguay, bisogna vedere se si va al ballottaggio).
Ne parla senza fare alcuna menzione delle sanzioni unilaterali USA su cibo e farmaci e su tutti i pagamenti internazionali che hanno affossato l’economia venezuelana. Sanzioni che miss Pesc non ha affatto osteggiato. Insieme agli altri due, la Sig.ra Federica Mogherini ci spiega che è impegnata nel sostegno ai paesi limitrofi latino-americani che si trovano in difficoltà per l’accresciuto afflusso di migranti dal paese caraibico (sotto il tallone delle sanzioni) e, sperando che un cambiamento politico in quel paese possa ridurre l’esodo, nel frattempo bisogna mandare soldi e sostegni ai confinanti Colombia, Brasile, Guyana francese e Belize… per garantire l’accoglienza dei profughi.
Al di là dell’impressionante ipocrisia di queste righe, Federica Mogherini ignora che il continente che lei ha rappresentato in questi anni, ha registrato il maggior tasso di migrazioni al mondo, assieme all’Africa. E anche che il suo paese natio ha esportato un milione e mezzo di persone nel corso degli ultimi 10 anni.
Nessuno di loro ha mai visto e dunque memorizzato Apocalipse Now.
Ma l’intervento a tre mani ci restituisce una impressione sconvolgente di come, a chi, e con quali caratteristiche di competenze, conoscenze e moralità sia oggi e in questi anni possibile accedere alle cariche apicali dei più importanti consessi internazionali.
Venezuela. Firmato un accordo tra governo e opposizione moderata, istituito un tavolo di negoziazione. Guaidó resta fuori. Zambrano firma e spiega: “ci lasciamo alle spalle uno scontro senza sbocchi”
Il governo venezuelano e un settore moderato dell’opposizione hanno firmato un accordo che istituisce un Tavolo nazionale di dialogo per la pace, per arrivare al quale hanno lavorato per alcuni mesi. Continua a leggere
di Marinella Correggia
«Siamo un esercito non convenzionale che lavora per vincere una guerra non convenzionale»: così, in Venezuela, si definiscono gli oltre 2.200 volontari dell’Epo (Ejercito productivo obrero, Esercito produttivo operaio: https://ejercitoproductivoobrero.wordpress.com/; si veda anche su Tatuy, tv comunistaria: https://www.youtube.com/watch?v=zelHv0qq1Dc).
“Stiamo surfando nella tormenta, cercando l’onda più grande”. Il ministro venezuelano per l’Habitat e la Casa, Ildemaro Villarroel, riassume con questa immagine la situazione in cui si trova il suo paese dopo il blocco economico-finanziario imposto da Trump e la minaccia di una “quarantena” che chiuderebbe l’accesso ai porti. Colto, inclusivo e preciso, Villarroel apre la riunione numero 28 dell’Organo Superior de Vivienda y Habitat. Un importante appuntamento di bilancio, trasparente e prospettico, che illustra lo sviluppo della Gran Mision Vivienda Venezuela sia al paese che agli ospiti internazionali. Continua a leggere
Il Venezuela è un grande paese, con il quale la natura è stata generosissima dal punto di vista naturale e paesaggistico, oltre che per la proverbiale bellezza dei suoi abitanti (vengono da qui una buona parte delle vincitrici di miss mondo e miss universo), con risorse minerarie ingenti e un popolo davvero forte e consapevole, che rappresenta la sua più ingente ricchezza.
Grazie a Hugo Chàvez e ai suoi seguaci, poi, da una ventina di anni il Venezuela è di fatto alla guida dei paesi non allineati e di un variegato movimento mondiale per la liberazione dei popoli dall’oppressione sociale e politica che deriva dall’imperialismo Usa. Eppure tutto questo non spiega a rigore di logica la maledetta ossessione dell’attuale inquilino della Casa Bianca per il paese di Simon Bolivar e per i suoi attuali legittimi governanti, che Trump vuole rovesciare a qualunque costo, come si è visto. Continua a leggere
di Alberto Fazolo
Dopo il fallimento dell’ennesimo tentativo di golpe in Venezuela, lo scontro tra il Governo del legittimo Presidente Nicolas Maduro e l’opposizione guidata (almeno per il momento) da Juan Guaidò ritorna sul piano politico. I negoziati svoltisi in Norvegia e alle Barbados hanno dato la speranza di avviare un processo negoziale efficace e una soluzione pacifica della crisi.
Ma gli USA sono alla disperata ricerca di petrolio per far fronte al fabbisogno interno e per poter riaffermare il proprio ruolo a livello globale. In questa ottica si inquadrano le bellicose azioni contro il Venezuela e l’Iran. Nel caso del Venezuela l’aggressione al momento non sembra prendere le sembianze dell’attacco militare o del golpe, per ora gli USA proseguono sulla via della guerra economica e del tentativo d’isolamento politico. Continua a leggere
di Pino Arlacchi (da Facebook)
La notizia è clamorosa, ma siccome proviene dal Venezuela e contrasta frontalmente la grancassa disinformativa dominante è stata accuratamente ignorata dai media italiani e internazionali: 120 paesi su 192 membri dell’ONU hanno dichiarato pieno sostegno al governo Maduro. È il successo politico diplomatico più grande del Venezuela negli ultimi 10 anni.
L’assemblea del NAM, il movimento dei paesi non allineati, cioè la seconda maggiore associazione di stati dopo le Nazioni Unite, ha approvato all’unanimità una risoluzione di 14 paragrafi che condanna le sanzioni e il blocco economico-finanziario Usa, dichiara che Maduro é stato eletto legittimamente e sconfessa ogni tentativo di cambio di regime tramite mezzi incostituzionali.
Il voto NAM verrà trasferito all’Assemblea Generale ONU di ottobre che potrebbe sancire il trionfo politico del Venezuela data la larga maggioranza a suo favore.
La prepotenza americana e il suo codazzo mediatico hanno chiaramente passato il segno, generando un contraccolpo che stroncherà ogni tentativo di mettere in discussione le credenziali di appartenenza all’ONU del governo Maduro, ponendo anche fine al presunto «isolamento» politico di Caracas.
Qui il Documento Finale del Summit: https://mnoal.org/c…/Caracas%20Final%20Document%20(2019).pdf
Roma, 15 luglio 2019.- Mi sto occupando in questi giorni del problema della povertà in Venezuela, cresciuta a causa soprattutto delle feroci sanzioni americane che sono costate al paese 230 miliardi di dollari su un PIL di 150.
Ma è piombato oggi sulla mia scrivania un rapporto sulla povertà in Gran Bretagna, quinta potenza del mondo e patria del capitalismo finanziario più aggressivo d’ Europa. E’ un lavoro ben documentato, prodotto dall’Human Rights Council dell’ ONU, secondo cui 14 milioni di persone, il 21% della popolazione inglese, vivono in condizioni di povertà. Di queste, 4 milioni si trovano sotto il 50% della soglia di povertà. Ciò significa che, tra i disagi vari, hanno il problema di mangiare regolarmente. Continua a leggere
di Pasqualina Curcio (*)
È diventata pratica abituale la politicizzazione e strumentalizzazione dei diritti umani come scusa, da parte degli Stati Uniti, per invadere territori e violare la sovranità. Nel frattempo, il Sistema delle Nazioni Unite, con discorsi ambigui, senza prendere posizione e senza nessun rispetto per il diritto internazionale, si è allineato al potere imperiale e agli interessi dei grandi capitali. Si è prestato alla politica della guerra. In modo vergognoso e ignominioso si è unito alla menzogna e alla manipolazione. In una parola è stato un complice.
L’umanità sta ancora aspettando la prova delle armi di distruzione di massa in Iraq, una menzogna che è servita a giustificare l’invasione di quel paese da parte degli Stati Uniti nel 2003, causando la morte di oltre un milione di persone. Continua a leggere
La Norvegia ha annunciato ufficialmente che governo ed opposizione in Venezuela hanno accettato l’invito ad un nuovo incontro per cercare di intavolare un dialogo che metta fine alla lunga crisi che affligge il Paese.
In un comunicato del ministero degli Esteri norvegese in spagnolo si legge: “Informiamo che i principali attori politici del Venezuela hanno deciso di continuare il processo di negoziato facilitato dalla Norvegia”.
Le parti, aggiunge il documento, “si riuniranno questa settimana alle Barbados per avanzare nella ricerca di una soluzione concordata e costituzionale per il Paese. I negoziati si svolgeranno in modo continuo e veloce”. Continua a leggere
Nell’ambito dei lavori della 43° Assemblea plenaria del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero), nella giornata conclusiva di venerdì 5 luglio svoltasi alla Farnesina, sono stati approvati 3 ordini del giorno sulle problematiche degli italiani in Venezuela.
Il primo richiama la denuncia fatta dal Consigliere Nello Collevecchio nel suo intervento nella giornata di apertura del 3 luglio, con la richiesta di un’indagine sull’operato delle rappresentanze consolari di Caracas e Maracaibo nel periodo 2015-2019. (Vedi articolo) e (Video)
Il secondo richiede al Governo di adoperarsi per la sospensione delle sanzioni sull’importazione di medicinali e cibo e del blocco dei pagamenti internazionali su questi prodotti.
Il terzo richiama Governo e Regioni ad approntare adeguate misure di sostegno per gli italo-venezuelani che rientrano in Italia a seguito della grave crisi del paese e la possibilità di inserirli nelle misure attive come il Reddito di Cittadinanza, in deroga ai limiti temporali di residenza nel paese imposte dalla legge.
Tutti e tre gli ordini del giorno sono stati approvati all’unanimità dall’Assemblea plenaria del Cgie. Continua a leggere
di Rodrigo Rivas
Scrivere sulla situazione latinoamericana oggi cercando di evitare luoghi comuni e diffusi fideismi non è semplice. Comunque ci provo, pur sapendo che il punto di partenza e l’analisi sono sempre discutibili.
Due chiarimenti metodologici:
di Mario Castellano
In un nostro precedente articolo, abbiamo tracciato un parallelo tra i “borsisti” che Steve Bannon riunisce nella “sua” Abbazia di Trisulti, ormai assurta a tutti gli effetti al rango di un Vaticano tradizionalista alternativo ed i “contractors” spediti dal Governo degli Stati Uniti a destabilizzare il Venezuela.
E’ davvero un peccato che Umberto Eco non sia più tra noi: se fosse vivo, ambienterebbe nella Certosa della Ciociaria un “sequel” de “Il Nome della Rosa” ambientato ai nostri giorni: nei panni di Jorge, figurerebbe il “Piccolo Inquisitore” Padre Serafino Maria Lanzetta F. I.: il quale probabilmente troverà a Trisulti l’agognato “ubi consistam”. Continua a leggere
“Suscita estrema preoccupazione l’atteggiamento aggressivo e militarista che l’amministrazione Trump sta assumendo nei confronti dell’Iran e del Venezuela”. Lo dichiara il senatore M5s Vito Petrocelli, presidente della Commissione Affari Esteri di Palazzo Madama. “In Iran Washington, dopo aver mandato all’aria anni di successi diplomatici sul nucleare e aver qualificato come terrorista parte del suo esercito, sta ammassando forze armate e preparando piani per una guerra che difficilmente rimarrebbe regionale. Continua a leggere
di Andrea Puccio (L’Avana)
Sono già quattro i principali tentativi da parte della destra estrema venezuelana con l’appoggio del governo Trump di compiere un colpo di stato in Venezuela dall’inizio del nuovo anno, da quando Nicolas Maduro ha assunto la presidenza del paese per aver vinto le elezioni del maggio 2018. Continua a leggere
La Santa Sede ritiene che vada rispettata la sovranità del Venezuela e l’auto determinazione del suo popolo. Lo ha affermato il nunzio apostolico a Caracas, arcivescovo Aldo Giordano. “Papa Francesco per quanto riguarda la situazione nel paese è a favore di negoziati e del dialogo”, ha spiegato ai giornalisti il rappresentante vaticano.
“Anche se alcuni non riescono a capirlo, non crediamo nella violenza, non crediamo in altri metodi. Crediamo che le persone, i popoli, abbiano questa saggezza per risolvere i loro problemi in pace “, ha affermato con evidente riferimento alle sanzioni economiche volute dagli Stati Uniti ed alle pressioni anche dell’Unione Europea. Continua a leggere
di Agata Iacono*
ATMO Onlus è un’associazione attiva nella lotta al cancro infantile in Venezuela ed è promotrice di un programma di cooperazione sanitaria internazionale che ad oggi ha permesso a 488 pazienti venezuelani e italo-venezuelani (80% in età pediatrica), di curarsi gratuitamente in Italia e di realizzare 397 trapianti di midollo osseo. Continua a leggere