CRISIS, Diritti sociali diritti umani, Informazione e media, Italia, Lavoro economia società, Migrazioni, Politica

La sinistra ridotta a pensiero unico delle élites

Populismo. Sono stupefatto di vedere che il buonismo di sinistra si limita all’accoglienza ma non si pone mai il problema delle cause. Perché ci sono oggi tanti migranti? Perché siriani e libici che fino all’intervento dell’Occidente godevano di un tenore di vita elevato, sono oggi profughi in terra straniera?

di Carlo Freccero

La sinistra è oggi in crisi e si chiede come potrebbe parlare ai nuovi populismi per ricondurli nei binari di una democrazia elitaria che assomiglia più ad un’oligarchia che ad una democrazia in senso proprio.

Viceversa, anche quando dice di voler ascoltare il malessere di cui i populismi sono espressione, la sinistra si trincera nei luoghi comuni del politicamente corretto. Mentre, secondo me, basterebbe un’autoanalisi oggettiva per capire le cose da un’altra angolazione. La domanda è cos’è oggi la sinistra e cos’era una volta la sinistra? Perché c’è stato un così radicale cambiamento? So già la risposta. Ci sbagliavamo. E se ci sbagliassimo adesso?

In ogni caso riflettere su cosa sia stata la sinistra alle sue origini, contiene già la risposta al problema del populismo oggi.

Prima il populismo di destra non c’era perché molte delle istanze del populismo di oggi erano a sinistra. E la crescita dei diritti del popolo non era considerata reazionaria, ma progressista.

La grande frattura a sinistra inizia con la cosiddetta terza via e la resa completa dai progressisti nei confronti del neoliberismo. Da allora siamo immersi nel pensiero unico tanto da aver perso la memoria di noi stessi.

Nel 1968 avevo vent’anni ed ero di sinistra. Cosa significava allora essere di sinistra? Credere nella lotta di classe e nella coscienza di classe. Nessuno pensava allora che nel popolo ci fosse qualcosa di sbagliato che le élitesdovevano “raddrizzare” per il bene del popolo stesso. Era il popolo che, assumendo coscienza, poteva e doveva guidare la società. E questo concetto, prima che di sinistra, è democratico.

Cos’è oggi essere di sinistra?

Essere politicamente corretti. Accettare il pensiero unico in maniera acritica e credere, presuntuosamente che, in quanto detentrici del pensiero unico, le élites devono guidare un popolo ignorante e rozzo, irritante per la sua mancanza di educazione.

È vero, questo popolo, il popolo che si raccoglie sotto l’etichetta di “populismo” non ha nulla a che fare con il concetto di “coscienza di classe” sulla base della quale, invece il proletariato marxista era considerato in grado di fare le scelte migliori per la società tutta. Ma è comunque un popolo che esprime un malessere, che coglie delle contraddizioni che sono reali e drammatiche, nella narrazione idilliaca del pensiero unico che vede nel neoliberismo e nei suoi diktat “il migliore dei mondi possibili”.

In quanto poi all’educazione al “politicamente corretto” che distingue le élitesdel popolo e che dovrebbe costituire la ragione della loro superiorità rispetto al popolo, siamo sicuri che sia “vera” e non sia piuttosto frutto di propaganda?

Da quando studio la propaganda non credo più al politicamente corretto. I diritti umani a cui abbiamo sacrificato i diritti sociali, mi sembrano usciti direttamente dalla Finestra di Overton, una metodologia per condizionare l’opinione pubblica con un graduale e progressivo lavaggio del cervello.

Cosa resta di sinistra a sinistra?

L’apparente solidarietà per gli ultimi. Oggi l’attenzione che ieri si tributava al proletariato, viene tributata ai migranti. È evidente che usare un linguaggio come quello della Lega e negare ogni forma di solidarietà è disturbante, scandaloso.

Ma almeno attrae l’attenzione su un fenomeno su cui, come altri considerati “naturali” dal pensiero unico, non ci poniamo alcun interrogativo. Per le élites i migranti non costituiscono problema perché risiedono in altri quartieri e insidiano posti di lavoro e salari che sono appannaggio delle classi più impreparate alla competizione neoliberista. Ma proprio ponendoci dal lato dei migranti e dei loro diritti, quale maggior diritto dovremmo riconoscere loro, se non il diritto a non emigrare, a non rischiare la vita su barconi improvvisati, a non subire violenze ed abusi, a non conoscere il disprezzo e il razzismo delle società che non vorrebbero accoglierli?

Sono stupefatto di vedere che il buonismo di sinistra si limita all’accoglienza ma non si pone mai il problema delle cause. Perché ci sono oggi tanti migranti? Perché siriani e libici che fino all’intervento dell’Occidente godevano di un tenore di vita elevato, sono oggi profughi in terra straniera? Non sono forse vittime di quel “politicamente corretto” che ci obbliga, come occidentali a continue missioni di pace e di solidarietà per restituire la democrazia ai paesi ancora al di fuori delle regole del neoliberismo? Non si tratta di “aiutarli a casa loro” ma di lasciarli in pace a casa loro.

L’ottusa opposizione populista all’immigrazione, segnala comunque un problema che alle sinistre tradizionali sfugge, perché, nell’ordine del discorso del pensiero unico dove tutto è “naturale”, e tutto è “irriformabile” e l’unica risposta possibile non è la coscienza, ma la carità.

Ma essere di sinistra non può ridursi ad un atteggiamento caritatevole, richiede piuttosto una visione diversa della società, rispetto all’ordine vigente.

 

FONTE: Il Manifesto del 6 giugno 2019

Discussione

Un pensiero su “La sinistra ridotta a pensiero unico delle élites

  1. Il neoliberalismo n’è certamente la causa principale, e ne sono anch’io convinto, ma quanti oggi sono disposti, non dico a combatterlo, ma almeno a contrastarlo? Quanti e chi ha la forza di opporsi alle multinazionali, che gestiscono miliardi anche superiori agli stessi stati? L’esportazione delle democrazie occidentali in Siria e Libia ha poi causato le tragedie che conosciamo! Dopo il fallimento del comunismo, solo regge la Cina che oggi ha creato un “mostro” sociale che fa rabbrividire lo stesso Karl Max. Da una parte una società senza alcun diritto umano, e ancor meno sociale, e dall’altra un’economia ultraliberale superiore alle altre! Soluzioni o alternative non ne vedo, a meno che l’onda verde riesca laddove il comunismo e le democrazie europee hanno fallito: un rallentamento economico e una distribuzione dei beni più equa! Quanto alla questione migratoria tutta italiana purtroppo la sinistra ci ha speculato credendo ingenuamente di poterli distribuire in Europa dimenticando di aver firmato il trattato di Dublino, il M5S ci ha perso i voti per aver ignorato il problema e la Lega ci ha vinto le elezioni europee tra l’altro senza alcuna misura concreta se non quella dei porti chiusi!

    "Mi piace"

    Pubblicato da Michele Scala | 10/06/2019, 15:06

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

DOPO COVID-19

Sostieni CAMBIAILMONDO

Dai un contributo (anche piccolo !) a CAMBIAILMONDO

Per donare vai su www.filef.info e clicca sull'icona "DONATE" nella colonna a destra in alto. La pagina Paypal è: filefit@gmail.com

Inserisci la tua e-mail e clicca sul pulsante Cambiailmondo per ricevere le news

Unisciti a 2.079 altri iscritti

Blog Stats

  • 1.312.554 hits

ARCHIVIO

LINK consigliati

 

cambiailmondo2012@gmail.com

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: