In Venezuela è in corso un tentativo di colpo di Stato. La denuncia forte e chiara arriva da Jean-Luc Mélenchon, leader de La France Insoumise, che denuncia come l’operazione Guaidò imbastita dall’opposizione golpista venezuelana su ordine diretto di Washington sia volta a spodestare Maduro. Un’operazione che calpesta la volontà popolare della maggioranza dei venezuelani che lo scorso maggio hanno decretato con il voto che Maduro sarà presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela per i prossimi 6 anni.
L’esponente della sinistra transalpina ha inoltre attaccato «Macron, accodato a Bolsonaro e Trump, approva la messa in discussione delle elezioni presidenziali… e incoraggia a manifestare contro il presidente eletto per destituirlo», sottolinenando come sia quantomeno curioso che un presidente delegittimato come Macron di cui i gilet gialli chiedono a gran voce le dimissioni per aver impovertto le masse popolari francesi, metta bocca nelle questioni interne del Venezuela spingendo per una soluzione golpista.
FONTE: L’Antidiplomatico
Venezuela, le forze armate ribadiscono il proprio impegno nella difesa della sovranità del paese
Il ministro della Difesa della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Vladimir Padrino Lopez, ha affermato che la Forza Armata Nazionale Bolivariana (FANB) è impegnata nella difesa della sovranità nazionale e della Costituzione.
Attraverso il suo account Twitter, Padrino López ha detto che “i soldati della Patria non accettano un presidente imposto per interessi oscuri, né auto-proclamato al di fuori della legge”.
Da parte sua, l’Armata Bolivariana sostiene la posizione del ministro per riaffermare la sua aderenza alla Costituzione venezuelana e la fedeltà al presidente Nicolas Maduro, che è stato eletto nello scorso mese di maggio con il 67 per cento dei voti per il periodo 2019-2025.
Le dichiarazioni arrivano dopo che il deputato dell’opposizione Juan Guaidó si è autonominato presidente del Venezuela su ordine di Washington, per usurpare i poteri dell’Esecutivo Nazionale.
Per commemorare il 23 gennaio, il popolo chavista è sceso in piazza per mostrare sostegno al presidente Maduro e rigettare le azioni interventiste del vicepresidente degli Stati Uniti (USA), Mike Pence, che ha chiamato il colpo di stato Stato a Caracas.
Pence con un messaggio attraverso il suo account Twitter “a nome del Presidente Donald Trump e il popolo americano” ha chiamato l’opposizione venezuelana nelle piazze e invtato a compiere “i passi” necessari “per un governo di transizione”.
RUSSIA, CINA, TURCHIA, SIRIA, IRAN, CUBA, BOLIVIA, NICARAGUA esprimono il loro sostegno al legittimo governo del Venezuela rappresentato dal Presidente Nicolas Maduro Moro.
Fonte: teleSUR
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