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Pillole economiche dal mondo (16)

di Tonino D’Orazio

Nuovo scandalo di evasione fiscale. Alcuni Stati europei, tra cui la Francia, la Germania e la Danimarca hanno perso circa 55 miliardi di euro a causa di una enorme truffa finanziaria che implica traders, banche e avvocati. (Le Monde, 18 ott., e altri 17 media europei). Il sistema ha permesso a parecchi azionari di farsi rimborsare indebitamente l’imposta sui dividenti. L’inchiesta battezzata “CumEx Files” ha rivelato un traffico sofisticato implicando la BNP Parisbas e la Société Générale. Contrariamente all’evasione fiscale dei “Panama papers”, lo scandalo non concerne l’utilizzo di paradisi fiscali, ma semplicemente nel farsi rimborsare, per i non residenti negli Stati che tassano i dividendi, le somme dovute e già prelevate alla base, nella “cedola secca”.  La perdita per questi Stati virtuosi è di 55 miliardi di euro.

Donald Trump, alla tribuna delle Nazioni Unite: “Per me la minaccia principale … è la risalita dei tassi d’interessi”. Non è solo la sua guerra contro la FED ma perché quest’ultima rappresenta il tentativo dei “globalisti” di creare una crisi mondiale della quale potrebbe diventare il capro espiatorio. L’aumento dei tassi d’interessi rappresenta la rivalsa delle elites e il principale pericolo per Trump, ma può avere anche gravi ripercussioni per i consumatori americani medi e poveri, il suo elettorato, oltre che per milioni di cittadini del mondo e per tutti gli Stati “indebitati”. Dall’inizio della presidenza Trump, la FED (Riserva Federale a gestione privata) ha aumentato i tassi d’interessi già 5 volte e prevede altri due rialzi entro dicembre.

Deduci il tuo immigrato dalle tasse. I deputati francesi hanno adottato, nel bilancio 2019, un emendamento che instaura un credito di imposta per i privati che accolgano in casa un rifugiato in situazione regolare. Secondo i parlamentari l’emendamento intende “permettere, in Francia, una migliore integrazione dei rifugiati”. Il migrante è quindi deducibile dalle imposte nel limite di 5 euro al giorno per un massimo di 1.500 euro l’anno. Accogliere i migranti non può assolutamente essere monetizzabile. Non si compra tutto e non si può monetizzare tutto e una cosa è sicura: la solidarietà diretta non si può esprimere con la riduzione delle imposte. E’ quasi umiliante per quelli che intendono la solidarietà per umanità, per il migrante-merce, e sicuramente non inciterà chi è opposto alle migrazioni ad aprire il proprio domicilio. Che l’economia abbia rimpiazzato la politica è più che evidente, ma che tenti di rimpiazzare anche la solidarietà è semplicemente ridicolo.

BlackRock è il più grande fondo di gestione al mondo. Gestisce letteralmente centinaia di miliardi di dollari. Il gruppo svela una perdita di raccolta per 3,1 miliardi di dollari nel terzo trimestre. Significa che qualcuno inizia a lasciare il mercato e non sono gli individui. Sono i pesci grossi, quelli che si chiamano “investitori”. “Gli investitori istituzionali hanno ritirato 24,76 miliardi di dollari dai fondi del gruppo …”. Qualcuno sa che il crash si avvicina. Contemporaneamente il costo dell’oro ricomincia a salire. Il sistema bancario americano indica che molti clienti iniziano a ritirare i loro soldi (smart money) per averli liquidi e per un eventuale utilizzo cash. Nelle analisi finanziarie tecniche iniziano a esserci elementi preoccupanti.

Il deficit USA esplode. E’ al massimo da sei anni. Per creare una crescita del 4% Trump è costretto a creare un deficit del 4%, più la creazione monetaria della Fed, più l’indebitamento privato dei settori economici e si ottiene, come dappertutto, che per 1 dollaro di crescita generata bisogna creare 2 o 3 dollari di nuovi debiti. Che non saranno mai rimborsati. Il deficit ha raggiunto 779 miliardi nel 2018 (4% del Pil. Nel 2017 era del 3,5%), dovuto soprattutto all’aumento delle spese militari (+6% e raggiunge 601 miliardi) e quelle della Sicurezza nazionale (+ 35% raggiunge 68 miliardi) ma anche a un minore gettito fiscale.  I dati sono del Tesoro americano. Il rapporto prevede un ulteriore rialzo del deficit (981 miliardi) per il 2019, cioè 4,6% del Pil. Se a questo si aggiungerà anche la rincorsa ai nuovi armamenti atomici a medio raggio …

Il presidente Nouriel, della Roubini Global Economics, l’unico economista ad aver previsto scientificamente la crisi del 2008 ricomincia a enunciare il cocktail esplosivo della prossima “bolla” per il 2020. Gli ingredienti sono identici in 5 punti: una recessione mondiale in atto (in piena guerra commerciale), l’aumento dei tassi d’interessi, la valorizzazione borsistica eccessiva (brindano troppo gli speculatori), le difficoltà politiche (mondo multipolare e tensioni) e l’impotenza delle banche centrali. A conferma di alcuni punti tutti gli Stati si sono indebitati sempre di più dal 2008, ma anche il debito delle famiglie è aumentato in modo sproporzionato. Vi sono nuove bolle speculative che si sono formate, come quella dell’immobiliare in Cina, la sopravalutazione multimiliardaria dei GAFA (Google, Apple, Facebook, Amazon) e in genere il mercato azionario statunitense. Inoltre per un “libero mercato” globale, ideologicamente forte e incontrollabile, si sapeva già che le deboli regolamentazioni finanziarie messe in opera da Obama sarebbero state insufficienti. Per le politiche economiche di Trump, che in questo momento sono molto favorevoli a lavoratori e ceto medio, l’aumento dei tassi di interessi significa aumento del costo del credito, meno liquidità, dollaro più forte e dunque esportazioni americane più costose. La Fed intende riprendersi il cappio americano e mondiale pilotando una nuova supercrisi. Nemmeno la Bce avrà strumenti per sostenere l’economia in caso di crisi, ha già speso tutto, stampato tutta la carta-euro possibile, inghiottito lo stato sociale delle popolazioni per aiutare le banche e infine ha risolto poco niente. Anzi i movimenti sovranisti con retorica anti-finanza, stanno reagendo politicamente contro. Giusto per i fatalisti dell’economia.

Italia-Unione. L’agenzia di rating Moody’s, in soccorso della troika di Bruxelles nel braccio di ferro con l’Italia, degrada l’Italia di una lineetta. Da BAA2 a BAA3, ponendo il debito italiano, terza economia dell’eurozona, sullo stesso gradino del debito ungherese o rumeno, appena sopra quello considerato “speculativo”. In realtà pone, di fatto, il tema generale del debito sovrano a tutta l’Europa. L’agenzia (che indica in questo modo le migliori speculazioni internazionali ai loro clienti) ritiene che le previsioni di crescita dell’Italia (1,6%) siano ottimistiche e che il debito pubblico aumenterà. Sai che novità. Incredibile invece la felicità delle opposizioni, del Pd e ipocritamente di F.I. che governa tramite Salvini.

Il nuovo crash mondiale è già iniziato in Cina. Dare un’occhiata altrove che a Walt Street potrebbe darci un’indicazione importante. L’indice cinese CSI 300, dal primo gennaio, perde il 25%. Sono stati “bruciati” 3.000 miliardi di dollari. A Shenzhen, altra grande Borsa cinese e indice più “tecnologico”, più del 20% dei titoli ha perso il 50% del loro valore dal punto più alto raggiunto. In causa ovviamente l’innalzamento dei tassi di interessi americani, la guerra commerciale, il rallentamento dell’economia cinese (e mondiale) e un fenomeno speculativo tipicamente cinese, cioè la compravendita di titoli come pegno di credito. Trump, con la demondializzazione sta operando un riaggiustamento al ribasso del valore delle imprese che dipendono dalla globalizzazione. Sta già avvenendo in Cina, a seguire Stati Uniti ed Europa.

 

 

Discussione

Un pensiero su “Pillole economiche dal mondo (16)

  1. Grazie, Tonino, pillole che nessuno ci da. Speriamo che non sia troppo tardi.

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    Pubblicato da Augusto | 02/11/2018, 22:49

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