di Salvatore Palidda (*)
“Dal latino sine cura : senza preoccupazione; il termine (lemma) sicurezza indica la condizione che rende e fa sentire di essere esenti da pericoli, o che dà la possibilità di prevenire, eliminare o rendere meno gravi danni, rischi, difficoltà, evenienze spiacevoli, e simili” (Enciclopedia Treccani).
E’ quindi ovvio che la sicurezza sia da sempre una delle prima preoccupazioni degli esseri umani rispetto a tutti i più diversi tipi di insicurezze, ergo la sicurezza è uno dei principali scopi dell’organizzazione politica della società (sinonimo di Stato).
E’ utile osservare che è solo da qualche decennio che si usa il termine sicurezza in tutti i campi (dello Stato, militare, di polizia, stradale, sanitaria, sociale, alimentare, energetica, ecologica, ecc. ecc.), ma c’è sempre una gerarchia della sicurezza che ovviamente è gerarchia delle insicurezze: alcune sono esaltate altre secondarie e altre ancora IGNORATE e ciò vale per le loro VITTIME.
Allora chi e cosa decide qual è la sicurezza da privilegiare?
Sebbene siano parziali e a volte falsate*, le statistiche della delittuosità o criminalità mostrano un’evoluzione alquanto sorprendente:
Negli anni del dopoguerra e ancora negli anni Sessanta e Settanta c’erano molti più reati compresi quelli più gravi di quanti ne sono recensiti oggi!!!
Eppure in passato l’allarmismo e l’esasperazione per la sicurezza non erano mai stati pari a quanto si osserva negli ultimi tre decenni. Perchè? E di che sicurezza si tratta?
Solo a titolo indicativo:
Dal 1992 gli omicidi in Italia calano ininterrottamente: erano quasi 3.500. In Europa, l’Italia è oggi il paese con il
più basso numero di omicidi (e tasso per abitanti): negli anni ’90 il tasso era di 3,4 omicidi per 100 mila abitanti.
Nel 2015, 469 persone uccise (0,8 per 100 mila abitanti) e ciò nonostante le mafie e la maggioranza degli omicidi in “famiglia” o fra parenti ; lo stesso vale per i tentati omicidi, 2 ogni 100 mila abitanti nel 2015; (più o meno la metà degli ammazzati in un anno a Chicago, dove nel 2016 i morti sono stati 762).
Dal 2011 al 2015 il numero totale di reati commessi è sceso del sette per cento; 9,2% in meno di furti; 10% in
meno di rapine; 11% in meno di omicidi; e secondo i dati del 2016 rispetto all’anno precedente, il totale dei delitti è passato da un milione e 347mila, a un milione e 129 mila ( 16,2 per cento).
Se guardiamo le statistiche dal 1990 al 2016 possiamo constatare che:
-
- c’è un aumento degli immigrati regolari e irregolari da neanche un milione a oltre 5 milioni;
- c’è una forte diminuzione dei reati e in particolare dei più gravi (da oltre 2 milioni e mezzo a un milione e 129 mila);
allora cosa dire di chi blatera dell’aumento della criminalità che attribuisce agli immigrati?
Non solo FALSO ma si può dire che da quando aumentano gli immigrati i reati diminuiscono.
Per capire la gigantesca falsificazione della realtà effettiva della sicurezza e delle insicurezze è indispensabile ricordare la grande trasformazione economica, sociale, culturale e politica che è avvenuta negli anni Settanta.
Si tratta del processo di affermazione del neo liberismo e della sua globalizzazione.
Questo processo provoca la più sconvolgente destrutturazione economica economica, sociale, culturale e politica (la fine dell’assetto economico, socio culturale, politico che si era più o meno consolidato dal XVIII secolo in poi, cioè la fine della grande e media industria e l’innesco di una segmentazione instabile, continua ed eterogenea).
Per capire meglio: tutti i momenti, le occasioni, i luoghi della convivialità, della socialità, della “densità dinamica”, quindi della “ rassicurazione” rispetto ai diversi “pericoli”, minacce, paure ecc. perdono il loro ruolo o persino si estinguono (fabbriche, quartieri popolari, associazioni, sindacati, partiti tradizionali, case del popolo, dopolavoro, parrocchie ecc.).
In altre parole: si passa a un “mondo” in cui le persone sono sempre più “isolate”, “atomizzate”, alla mercé di paure, angosce persino da quanto vedono in tv … paure aggravate dalle incertezze provocate appunto dal processo neoliberista.
Ecco allora che si innesca il gioco facile del cosiddetto governo della paura, dell’esasperazione di insicurezze di comodo sovente secondarie o del tutto false, mentre si occultano le insicurezze più gravi di cui sono responsabili i dominanti, le lobby e persone del potere economico e politico.
Lo sporco gioco di questi è semplice, ma efficace e riesce a imbonire la maggioranza dell’opinione pubblica.
Le insicurezze di comodo sono solo il terrorismo, l’immigrazione clandestina, la cosiddetta delinquenza di strada, persino i poveri e ovviamente i giovani estremisti di sinistra (non quelli di destra che inneggiano al nazi fascismo).
La maggioranza dei media non fa che estremizzare questo gioco del governo della paura, cioè del sicuritarismo che chiede al popolo piena delega per rassicurarlo (una sorta di nuovo Leviatano). Si ha così il BOOM delle carriere degli imprenditori della paura, dei più zelanti cittadini, dei dirigenti delle polizie, amministratori locali e giornalisti che la “sparano più grossa” (scoop) e il boom del business delle società di assicurazione e delle imprese che vendono sistemi di sicurezza (videosorveglianza, antifurti, allarmi ecc.).
Più repressione, più penalità, più risorse e fondi per le polizie, i servizi segreti, le forze militari, tutti i dispositivi di sicurezza; le carceri sono strapiene di chi? chi sarebbero i nemici della società?
Si ha così l’accanimento contro gli immigrati, i rom, i marginali, i presunti terroristi (per esempio la popolazione della Valle Susa o i NO Terzo Valico o No OGM): una efficace distrazione di massa.
Nulla invece si dice sulle insicurezze effettivamente gravi: di cosa muore la stragrande maggioranza della popolazione?
Malattie dovute a contaminazioni da sostanze tossiche, diffuse da attività criminali di alcune industrie, dalle
lobby del carbone, petroli, auto, cemento e della lobby farmaceutica e della chimica.
Quale tutela garantisce il gigantesco dispositivo dell’attuale governo della sicurezza alle persone oggetto di
violenze, angherie, schiavizzazione, rischi sia nei luoghi dove abita, sia nei luoghi di lavoro, sia negli spostamenti?
Degli oltre 600 mila morti all’anno la maggioranza non è dovuta a “morte naturale”! Ma alle diverse malattie da contaminazioni tossiche, da incidenti sul lavoro e stradali e altre cause connesse a condizioni di vita e di lavoro
pericolose … pericoli che i signori del governo della sicurezza ignorano per affermare le insicurezze che a loro fanno comodo: di fatto questa è una distrazione di massa criminale perché appunto non garantisce la tutela che dovrebbe offrire a chi è in pericolo e quindi lascia morire: NECROPOLITICA (MBembe)
Qualche riferimento bibliografico:
Resistenze ai disastri sanitari, ambientali ed economici nel Mediterarneo, Derive&
Approdi, 2018
Klein N. 2008. Shock economy. L’ascesa del capitalismo dei disastri , Milano:
Rizzoli.
Avallone G. 2015. Introduzione a Jason W. Moore Ecologia mondo e crisi del capitalismo,
http://effimera.org/la prospettiva dellecologia mondo e la crisi del capitalismo di gennaro avallone/.
Demaria F. 2016. “Dalla critica dello sviluppo alla prospettiva della decrescita”:
http://effimera.org/dalla critica dello sviluppo alla prospettiva della decrescita federico demaria/.
Effimera, 2017. Manifesto: http:// effimera.org/tesi lelaborazione un manifesto commonfare cominciare la discussione general intellect/.
Kallis G. 2017. L’alternativa della decrescita : http://effimera.org/lalternativa della decrescita giorgos
kallis/).
Leonardi E. e Barbero A, 2016. “Il sintomo Antropocene”: http://effimera.org/sintomo antropocene
parte emanuele leonardi alessandro barbero/.
Mbembe A. 2016. Necropolitica, Verona: ombre corte (estratto: http://operaviva.info/necropolitica/
Palidda S. 2017. “Polizie, sicurezza e insicurezze ignorate, in particolare in Italia”:
http://revistes.ub.edu/index.php/CriticaPenalPoder/article/view/20385
Razzismo democratico: la persecuzione dei rom e degli immigrati in Europa : http://www.agenziax.it/wp
content/uploads/2013/03/razzismo democratico.pdf.
(*) – Sicurezza e insicurezze: Gli immigrati fanno diminuire i reati
Lezione per UniTE Genova del prof. Salvatore Palidda (palidda@unige.it)
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