Promossa dai firmatari dell’appello Cambia la Grecia Cambia l’Europa il 14 febbraio si terrà a Roma una manifestazione nazionale per sostenere la Grecia. Atene chiama è lo slogan che mira a riunire politici, associazioni, società civile, sindacati e gente comune per esprimere il proprio sostegno al popolo greco, al suo governo e all’intero paese in questo momento così delicato. Un atto di vicinanza e di solidarietà alla Grecia che con la sua scelta elettorale che ha premiato Syriza ha chiaramente espresso la volontà di uscire dalla morsa della Troika e delle politiche neoliberiste per intraprendere un nuovo cammino in cui si ponga al centro l’essere umano, la sua dignità e i suoi diritti.
Qui di seguito il comunicato ufficiale degli organizzatori:
IL COMUNICATO DEGLI ORGANIZZATORI
Promossa dai firmatari dell’appello Cambia la Grecia Cambia l’Europa si terrà sabato 14 febbraio una grande manifestazione nazionale a Roma, in connessione con le altre piazze europee e con la mobilitazione prevista ad Atene il 16 febbraio.
I prossimi giorni saranno cruciali. Il popolo greco torna nelle piazze per difendere le proprie scelte, espresse in libere elezioni. Non possiamo lasciarlo da solo. Il braccio di ferro fra la Grecia e la BCE e le elites dominanti europee è la prova di forza fra due idee di Europa. Una solidale, l’altra egoistica. Diamo più forza alla prima, la parte giusta, insieme a tanti altri paesi e popoli del nostro continente che scenderanno in piazza in molte capitali europee.
Alla manifestazione di Roma ha aderito anche Don Ciotti, come pure tanti esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo. Tra gli altri gli attori Toni Servillo e Teatri Uniti, Anna Bonaiuto, Licia Miglietta, Moni Ovadia e gli scrittori Loredana Lipperini, Maurizio De Giovanni, Nicola Lagioia, Christian Raimo.
Parteciperanno organizzazioni sindacali come la Cgil, la Fiom, l’Flc-Cgil, la Fp-Cgil; associazioni e movimenti, dall’Arci ad Attac, agli studenti della Rete della conoscenza, ai giovani di Act e di Tilt, al Forum dei movimenti per l’acqua pubblica; la Federazione italiana emigrazione immigrazione, testate come il manifesto e Left, e poi L’altra Europa con Tsipras, Sel, Rifondazione Comunista, Sinistra critica, esponenti della sinistra del Pd come Fassina e Civati
Al corteo parteciperanno anche l’economista greco Haris Golemis, direttore del Nicos Poulantzas Insitute di Atene e Argiris Panagopoulos, giornalista e dirigente di Syriza.
L’appuntamento di sabato è alle 14 a Piazza Indipendenza, da dove partirà il corteo che raggiungerà Piazza del Colosseo, passando per piazza dei Cinquecento, via Cavour, piazza Esquilino, Via Merulana, Via Labicana.
http://www.cambialagreciacambialeuropa.eu/
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Ultim’ora:
“Io sto con la Grecia e tu?” Consegnate le oltre 5000 firme raccolte in 5 giorni da Cambiailmondo e FIEI, al governo greco nelle mani del vice Presidente del Parlamento greco, Yannis Balafa.
Nel pomeriggio di ieri, il rappresentare della Filef in Grecia, Angelo Saracini ha consegnato ad Atene, nelle mani del vice Presidente del Parlamento greco, la lista delle oltre 5.000 adesioni alla campagna Cambiailmondo/FIEI, a favore della Grecia e del governo Tsipras,
La campagna è nata nella rete dell’emigrazione italiana in Europa e nel mondo ed ha raccolto numerosissime adesioni anche in Italia e in Grecia. La campagna vuole dare un contributo alla mobilitazione a sostegno del governo democratico di Alexis Tsipras, nei difficili negoziati per il ripristino dei diritti del popolo greco e dei popoli d’Europa.
E ‘importante far sentire in questi giorni, la voce dei cittadini europei dalla parte del governo legittimo e democratico dei greci in lotta per una revisione del memorandum e del debito.
Un debito nato privato e diventato “pubblico” solo per salvare le banche e le istituzioni finanziarie del nord Europa che hanno speculato in modo sconsiderato con gli strumenti derivati.
La battaglia della Grecia è la battaglia di tutti i cittadini europei contro le elites nazionali e internazionali del 1-10%, che durante la crisi sono diventati ricchi oltre ogni limite, a scapito dei lavoratori, precari e disoccupati.

















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