Con la controriforma del lavoro approvata con voto di fiducia al Senato, tutto il mondo del lavoro, senza distinzioni, diventa precario e sottoposto alle peggiori condizioni di ricatto e sfruttamento.

La controriforma Fornero:

  • estende e rende ancora più facile la precarietà dei contratti, completando l’opera della legge Biagi e del pacchetto Treu. Le 46 forme di contratto precario restano tutte e, anzi in molti casi (apprendistato, lavoro a chiamata, contratti a termine), le condizioni dei lavoratori vengono ancora peggiorate.
  • Si tagliano brutalmente gli ammortizzatori sociali, cancellando la Cassa integrazione e la mobilità per chi ne ha più bisogno. Al loro posto solo un’indennità di disoccupazione di 18 mesi per chi ha più di 55 anni,  che può essere cancellata se si rifiutano lavori pagati 400 euro al mese.
  • Nessun reddito sociale, nessuna estensione dei diritti, ma solo una ridicola mini-indennità di disoccupazione della durata di 3 mesi per i più fortunati tra i precari.
  • Si aumentano le tasse sul lavoro precario, che verranno pagate con la riduzione dei salari.
  • Si cancella l’articolo 18. La libertà di licenziamento economico in piena crisi economica significa la totale libertà di licenziamento. Si distrugge così lo Statuto dei diritti dei lavoratori.

Questa controriforma risponde ai diktat della Bce e della finanza internazionale. Il uso scopo è quello di estendere ovunque il lavoro a basso costo e a supersfruttamento, applicando a tutto il mondo del lavoro il modello Marchionne. La più vergognosa bugia del governo è che questa cancellazione dei diritti dia più possibilità ai giovani e alle donne. E’ vero l’esatto contrario, saranno proprio i giovani, i precari e le donne a pagare di più i costi della controriforma.

Questa controriforma terribile passa con il voto favorevole del Partito Democratico e con la complicità, la debolezza, lo spirito di resa, di Cgil Cisl Uil. In nessun paese europeo sono passate riforme sociali così brutali, le pensioni, il lavoro, l’Imu, senza una reazione delle grandi organizzazioni. Solo in Italia questo è successo.

Non possiamo rassegnarci ai cedimenti politici e sindacali.

Ci vuole uno sciopero generale che fermi il paese e una mobilitazione che duri fino a far cadere il governo.

 Scendiamo subito in piazza per i diritti, il lavoro, la giustizia sociale e  contro tutte le controriforme del governo Monti.

 Cominciamo l’8 giugno di fronte al Parlamento

 

No a Monti e a chi lo sostiene

  


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Una replica a “No alla controriforma del lavoro, No alla precarietà”

  1. Avatar Franca
    Franca

    Gli italiani si stanno rivelando purtroppo un popolo di zombie, non c’è nessuna reazione a queste ingiustizie che tutti i partiti stanno votando, sono meravigliata del PD che non è più un partito di sinistra si devono vergognare, hanno svenduto i lavoratori, e non è facile scendere in piazza perchè siamo tutti frastornati e senza più un punto di riferimento, lo sbigottimento è tale che abbiamo bisogno di una sveglia potente, speriamo arrivi presto per spazzare via questo incubo.

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