di Hugo Bazzi (Montevideo)
La crescita sociale ed economica dell’America Latina e dell’Uruguay, le politiche per l’occupazione, di ridistribuzione della ricchezza, l’emergere del continente in cui si sperimentano politiche di intervento pubblico che hanno permesso di superare la crisi economica dei primi anni 2000 nel Cono Sud; le indicazioni che ce ne vengono per affrontare la crisi italiana ed europea, in una intervista (realizzata da Hugo Bazzi per CAMBIAILMONDO), a Eduardo Brenta, Ministro del Lavoro e Sicurezza Sociale dell’Uruguay, che sarà ospite a Zurigo, il prossimo 31 marzo, in un incontro organizzato dalla Fondazione Ecap e da Cambiailmondo.org. (vedi l’invito al termine dell’articolo)
Sig. Ministro, l’Uruguay, come gran parte dei paesi del continente latino-americano, sta attraversando un momento di rapido sviluppo economico e sociale; quali ne sono le basi e le caratteristiche ?
Le fondamenta per l’avanzamento dello sviluppo economico e sociale dei nostri popoli hanno consistito essenzialmente in un rafforzamento del mercato interno; con l’obiettivo di ottenere una migliore capitalizzazione del commercio internazionale, sono state varate misure attive per l’occupazione che hanno permesso di raggiungere il livello più basso di disoccupazione di sempre, almeno da quando ne esiste un monitoraggio ed inoltre si sono ampliate e rafforzate le politiche di inclusione sociale; allo stesso tempo sono state aumentate le prestazioni sociali (pensioni di vecchiaia e lavorative, per esempio).
Senza dubbio, fattori come l’aumento dei prezzi delle commodities hanno avuto un’influenza positiva, così come la certezza giuridica che è stata conseguita nel paese, che ha permesso di conseguire maggiori investimenti diretti dall’ estero.
Il nostro paese registra sette anni di crescita sostenuta e sta aumentando la distribuzione dei redditi, contrariamente a quanto avvenuto durante i governi anteriori che applicavano la teoria del “derrame”, elemento basilare delle politiche neoliberiste (secondo la quale, la crescita fluirebbe automaticamente dalla cima della piramide sociale verso il basso, senza alcuna necessità di un intervento statale per una migliore ripartizione della ricchezza n.d.r.)
2)- In quale modo la politica del Governo del Frente Amplio cerca di conciliare sviluppo economico e crescita sociale e quindi in cosa si distingue dai precedenti governi ?
La nostra forza politica, il Frente Amplio, ha distinto nettamente la differenza che c’è tra sviluppo e crescita: in questo senso, si è differenziato dai precedenti governi nella messa in atto di politiche sociali che implichino una migliore redistribuzione.
Nel primo Governo progressista, diretto da Tabaré Vasquez, la nostra forza politica dovette far fronte alla più grave crisi sociale ed economica che l’Uruguay non attraversava da molti anni; se questa crisi non sconfinò anche sul piano politico, durante l’ultimo periodo del governo “colorado” (dal nome del Partito Colorado di Jorge Battle, ndr), lo si dovette solo al fatto che le forze progressiste, in nessun momento, misero in gioco la stabilità istituzionale e il pronunciamento democratico.
Il Fronte Ampio, si trovò di fronte ad un paese con un alto livello di disoccupazione, con industrie paralizzate, salari con bassissimo potere di acquisto, un alto livello di mortalità infantile ed un grande e diffuso sentimento di disperazione.
Quindi la prima questione è con quale situazione si è dovuto confrontare il progressismo, una volta al governo. Una seconda differenza consiste nella serie di misure che sono state applicate e che hanno avuto come obiettivo l’inclusione sociale e lavorativa della popolazione.
Sono stati realizzati piani di occupazione e di lavoro in tutti i settori, è stato creato il MIDES (Ministero dello Sviluppo Sociale), si sono implementate più di 40 leggi per il lavoro per conferire diritti che i lavoratori aveva perduto e che non avevano mai avuto.
3)- Quali sono i vostri obiettivi per i prossimi anni ?
L’Uruguay ha obiettivi e speranze: nell’ambito del lavoro, ottenere una maggiore produttività, migliorare la formazione professionale, costruire catene e filiere produttive nazionali e/o regionali nell’ambito del Mercosur. Nell’ambito dell’educazione, riconquistare la posizione che storicamente lo ha contraddistinto come un esempio per tutta l’America Latina, avanzare nell’ambito della scienza, nella tecnologia e nelle comunicazioni.
Sul piano sociale, continuare con l’estensione della democrazia e sviluppare sempre più i processi di partecipazione sociale.
4)- Come ha ricordato, circa dieci anni fa, l’Uruguay ha subito una gravissima crisi economica. Rispetto alle modalità con cui ne siete usciti, quale lettura danno, oggi, le forze progressiste uruguayane, della grande crisi che sta attraversando l’Europa ?
La crisi fu superata grazie a una corretta lettura dei nuovi governi della regione che non accettarono le direttive di applicare le note “ricette” di aggiustamento strutturale condivise invece dai governi neoliberisti nelle epoche precedenti. Al contrario, si decise che a maggior crisi si risponde con maggiori investimenti in politiche sociali.
A livello regionale, le affinità dei governi progressisti dell’area permisero di coordinare le politiche con il convincimento che “dalla crisi nessuno esce da solo”; questo coordinamento si ebbe anche nel campo delle organizzazioni sociali, in particolare in ambito sindacale.
Rispetto alla crisi europea, riteniamo che abbia diverse sfaccettature; il processo politico dell’Unione Europea è andato in senso opposto a quello del Mercosur; quando cominciammo a negoziare l’Accordo tra i due blocchi, la UE era in maggioranza diretta da governi progressisti e aveva una forte struttura istituzionale, mentre il Mercosur manifestava debolezze istituzionali e era governato da compagini neoliberiste.
Oggi ci troviamo di fronte ad una UE con un numero maggiore di paesi associati, con più problemi, di quanti fossero prevedibili, per approvare la sua Costituzione, con forti critiche rispetto all’azione della Commissione Europea e con governi in grande maggioranza neoliberisti.
Pensiamo che questi punti incidano molto nella crisi europea, che è una crisi di modello, più che una crisi economica: il crollo del welfare state in alcuni paesi, le bolle finanziarie e immobiliari hanno finito per dare il colpo di grazia.
5)- Quali scenari globali abbiamo di fronte, quali rischi e quali opportunità ? Quali nuove relazioni sono auspicabili tra America Latina ed Europa ?
Se analizziamo l’America Latina per blocchi regionali, ci rendiamo conto che essa è divisa in tre blocchi sub regionali: la prima, è la regione Andina, con differenti ispirazioni ideologiche tra i suoi governi eletti democraticamente, che si traduce in una azione lenta e burocratica della Comunità Andina di Nazioni (CAN). Mentre l’Ecuador, il Perù e la Bolivia tentano di sostenere politiche sociali che riducano le disuguaglianze e le disparità, Colombia e Cile mantengono invece modelli neoliberisti, o perlomeno non così progressisti come per il resto di tutto il Sud-America ed inoltre continuano ad avere una relazione fluida con gli Stati Uniti.
La seconda area, è quella dell’America Centrale: è la regione più povera e di minore sviluppo delle istituzioni democratiche, al di là delle celebrazioni delle elezioni: quest’area subisce una forte dipendenza politico-ideologica dagli Stati Uniti, però, allo stesso tempo, soffre delle vicissitudini e delle relazioni con l’Unione Europea, avendo firmato con entrambi (USA ed EU) degli accordi commerciali che la vedono in situazione svantaggiata.
La terza area, il Mercosur, ha, in quanto tale, una configurazione istituzionale in formazione, con un Parlamento molto giovane e con deficienze nell’implementazione della libera circolazione di persone e di beni, che lo fanno più assomigliare, tecnicamente, ad una unione doganale “imperfetta”.
La sua forza maggiore sta nella coincidenza ideologica dei governi progressisti nell’affrontare i problemi interni e la politica estera, sebbene si deve evidenziare una forte impronta di leadership del Brasile, tanto più dopo aver raggiunto la posizione di quinta economia mondiale. Il Mercosur, che agisce attraverso il consenso unanime nell’ambito della sua politica internazionale, non ha firmato né l’ALCA, proposto dagli USA, né l’Accordo proposto dall’Unione Europea, che si sta negoziando da oltre un decennio.
Sebbene questo sia lo scenario diversificato all’interno del continente, l’America può emergere nel corso del decennio che stiamo vivendo, in considerazione della situazione che stanno attraversando l’Europa e gli USA, del forte peso delle commodities nel mercato, dell’incidenza delle stesse risorse per le nostre economie e la nostra produzione.
Per ciò che riguarda gli scenari globali, ci troviamo di fronte ad una Unione Europea in crisi economica e politica. Gli USA, nell’anno delle elezioni presidenziali, si trovano anch’essi con problemi occupazionali e di recessione. Mentre la Cina, anche se con un tasso meno rapido a causa della crisi, continua tuttavia a crescere assieme al gruppo dei BRICS, i paesi emergenti; della situazione del Mercosur ho già detto.
Ritengo che per l’America siano maggiori le opportunità rispetto ai rischi: la creazione e l’ascesa dell’UNASUR ha approfondito e rafforzato la sua azione politica; gli intenti di una maggiore interazione produttiva e la stabilità democratica conquistata, determinano la possibilità di implementare politiche a medio e lungo termine.
Parliamo infine, di relazioni auspicabili: auspichiamo un Accordo con l’Unione Europea, però deve essere un accordo giusto, equo, con un piano comune di diritti e doveri che permetta di avanzare ad entrambi i blocchi. E’ fondamentale migliorare il nostro livello di interscambio in tutti gli ambiti, non solo in quello commerciale.
Sebbene la storia delle nostre relazioni con l’Unione Europea si concentrino essenzialmente nei paesi con i quali abbiamo un passato comune, come Italia e Spagna e, dagli anni ’90 anche con Germania e Francia poiché le loro imprese hanno investito molto nella nostra regione, è necessario che tutto il blocco europeo partecipi a questo nuovo ambito di relazioni internazionali.
6)- Il suo nome ricorda un’origine italiana… quale messaggio si sente di dare al popolo italiano in questo particolare momento ?
Il popolo italiano, nella sua lunga e ricca storia ha mostrato di possedere capacità, coraggio e cultura politica in tempi anche molto difficili. Sono certo che uscirà indenne anche da questo momento critico con gli strumenti che lo hanno sempre caratterizzato: con la lotta, con la solidarietà e con uno sforzo congiunto per la ricerca di un progetto politico, economico e sociale che dia possibilità e opportunità a tutte le italiane e a tutti gli italiani.
(Traduzione di Rodolfo Ricci)
—————————————–

Landscape view of Fuerte Artigas, Montevideo, Uruguay. Català: Vista panoràmica del Fuerte Artigas, Montevideo, Uruguai. Español: Vista panorámica de Fuerte Artigas, Montevideo, Uruguay. (Photo credit: Wikipedia)
Entrevista al Ministro de Trabajo y Seguridad Social de la República Oriental del Uruguay, Sr. Eduardo Brenta
por Hugo Bazzi (Montevideo)
Estimado Sr. Ministro, el Uruguay, como parte de los países del continente latino-americano, está atravesando un momento de rápido desarrollo económico y social; cuáles son las bases y las características del mismo?
Las bases para avanzar en el desarrollo económico y social de nuestros pueblos consistieron en un fortalecimiento del mercado interno, a los efectos de lograr una mejor capitalización del comercio nacional, se tomaron medidas activas de empleo que permitieron llegar hoy al nivel más bajo de desocupación desde que se toma registro del mismo y se profundizaron las políticas de inclusión social ; asimismo se mejoraron las prestaciones sociales (caso de las jubilaciones y pensiones por ejemplo). Sin dudas factores como el aumento del precio de los commodities también tuvieron influencia, así como también la certeza jurídica que se instaló en el país y atrajo más inversión extranjera directa. Nuestro país lleva siete años de crecimiento sostenido y está mejorando en la redistribución de la riqueza a diferencia de gobiernos anteriores que aplicaban la teoría del “derrame”, elemento básico de las politicas neoliberales.
En qué modo la política del Gobierno del Frente Amplio busca conciliar el desarrollo económico y el crecimiento social y por consiguiente en que aspectos se distingue de los gobiernos precedentes?
Nuestra fuerza política, Frente Amplio, marcó claramente la diferencia entre desarrollo y crecimiento; en ese sentido se diferenció de los gobiernos anteriores en la ejecución de políticas sociales que impliquen una mejor distribución. En el primer Gobierno progresista, ejercido por el Dr Tabaré Vázquez, nuestra fuerza política debió hacer frente a la salida de la mayor crisis social, y económica que en muchos años ha vivido nuestro país; si esta crisis no se profundizó en lo político se debió a que durante la misma, en el último período del gobierno colorado, las fuerzas progresistas en ningún momento pusieron en juego la estabilidad institucional y el pronunciamiento democrático. El Frente Amplio por lo tanto recibió, un país con alto nivel de desempleo, industrias paralizadas, salarios con bajo nivel adquisistivo, alto nivel de mortalidad infantil y una gran sentimiento de desesperanza. Por lo tanto, la primera diferencia es con que país se encontró el progresismo. Una segunda diferencia está dada por la batería de medidas que se aplicaron y que tuvieron como eje la inclusión social y laboral de la población. Se desarrollaron planes de trabajo para todos los segmentos, se creó el MIDES (Ministerio de Desarrollo Social), se implementaron más de 40 leyes laborales para plasmar derechos que los trabajadores haían perdido o que nunca habían tenido.
Cuáles son vuestros objetivos para los próximos años?
Uruguay tiene objetivos y desafíos: en lo laboral: lograr una mayor productividad, mejorar la formación profesional,construir cadenas productivas nacionales y/o regionales en el marco de MERCOSUR; en lo educativo: retomar la senda que lo colocó como ejemplo en América, avanzar en ciencia y tecnología y comunicaciones; en lo social: seguir profundizando la democracia y mejorar cada vez más la participación social.
Hace cerca de 10 años, tanto el Uruguay como la Argentina, pasaron por una grave crisis. De qué manera la superaron y que lectura hacen, hoy, las fuerzas progresistas uruguayas de la importante crisis que está atravesando Europa?
La crisis citada fue superada gracias a una correcta lectura de los gobiernos de la región que desatendieron las directivas de aplicar “recetas” de ajuste ya conocidas y aplicadas por los gobiernos neoliberales en otras épocas. Por el contrario, se definió que a mayor crisis mayor inversión en políticas sociales. A nivel regional, las afinidades políticas de los gobiernos progresistas permitieron coordinadar políticas conel convencimiento de que “ de una crisis nadie sale solo”; esta coordinación también se dio en el campo de las organizaciones sociales, fundamentalmente en el campo sindical. En relación a la crisis europea, entendemos que la misma tiene varias facetas.El proceso político de la Unión Europea ha ido en sentido opuesto al de MERCOSUR, cuando empezamos a negociar el Acuerdo entre los bloques, la UE tenía mayoritariamente gobiernos progresistas y una fuerte estructura institucional mientras que MERCOSUR tenía debilidades institucionales y gobiernos neoliberales. Hoy día encontramos a la UE con mayor número de socios, con más problemas que los previstos para aprobar su Constitución, con fuertes críticas al accionar de la Comisión Europea y con gobiernos mayoritariamente neoliberales. Estos puntos creemos que inciden en la crisis europea, que es una crisis de modelo mas que una crisis económica; el derrumbe del “estado benefactor” en algunos países, las “burbujas” financieras, inmobilirias y demás terminaron por dar el golpe de gracia.
Cuáles escenarios globales enfrentamos, cuáles riesgos y cuáles oportunidades? Cuáles relaciones nuevas son deseables entre America Latina y Europa ?
Si analizamos a América Latina por bloque regional encontraremos que la misma está subdivida en 3 bloques subregionales: a) la región ANDINA, con disparidad ideológica entre sus Gobiernos electos democráticamente, lo que se traduce en un accionar de la Comunidad Andina de Naciones, (CAN) lento y burocrático. Mientras Ecuador, Perú y Bolivia intentan sostener políticas sociales que disminuyan la inequidad social, Colombia y Chile mantienen modelos con políticas neoliberales o por lo menos, menos progresistas que el resto de toda América del Sur y mantienen con los Estados Unidos una relación fluida. b) América CENTRAL: es la región mas pobre y de menor desarrollo de la institucionalidad democrática, mas allá de la celebración de elecciones; ésta zona tiene una fuerte dependencia político-ideológica de Estados Unidos pero también sufre los avatares de la Unión Europea ya con ambos ha firmado acuerdos comerciales que la colocan en situación desventajosa. c) MERCOSUR: el bloque como tal tiene una institucionalidad en formación con un Parlamento muy joven y con deficiencias en la implementación de la libre circulación de personas y bienes lo que lo transforma técnicamente en una unión aduanera “imperfecta”. Su mayor fortaleza está en la coincidencia ideológica de los gobiernos progresistas para enfrentar los problemas dentro del bloque y la política exterior, aunque hay que destacar una fuerte impronta de liderazgo de Brasil transformado además, en la quinta economía del mundo. MERCOSUR, que actúa por consenso en su política internacional, no firmó ni el ALCA propuesto por Estados Unidos ni el Acuerdo propuesto por la Unión Europea que está negociándose hace mas de una década. A pesar de este escenario desigual dentro de ella, América puede emerger en esta década que transcurre dada la situación de Europa y Estados Unidos y el fuerte peso de los commodities en el mercado y la incidencia de los mismos en nuestras economías y en nuestra producción.
En lo que refiere a los escenarios globales: encontramos la Unión Europea con crisis económica y política.Los Estados Unidos mientras tanto se encuentran en año electoral y aún con problemas de empleo y recesión. Si bien China tiene un crecimiento desacelerado por la crisis sigue creciendo. El grupo de los BRIC de países emergentes que sigue avanzando y la situación de MERCOSUR ya fue detallada.
Para América son mas las oportunidades que los riesgos; la creación y desarrollo de la UNASUR ha profundizado su accionar político y las intenciones de una mayor interacción productiva y la estabilidad democrática determinan la posibilidad de implementar políticas a mediano y largo plazo
Finalmente si hablamos de relaciones deseables: deseamos un Acuerdo con la Unión Europea, pero el mismo debe ser justo, equitativo con un piso común de derechos y obligaciones que permita avanzar a ambos bloques. Es imperioso mejorar nuestro nivel de intercambio en todas las áreas, no solo en lo comercial.
Si bien la historia de nuestras relaciones con la Unión Europea se centran fundamentalmente en los países con los cuales tenemos un pasado en común, como Italia y España, y desde los años 90 también con Alemania y Francia ya que sus empresas han invertido mucho en nuestra región, es necesario que todo el bloque participe en este nuevo marco de relaciones internacionales.
Su apellido tiene un origen italiano…que mensaje puede darle al pueblo italiano en este particular momento?
El pueblo italiano durante su larga y rica historia ha dado muestras de valentía,coraje y cultura política en tiempos muy difíciles. Sin dudas también saldra airosode este momento crítico con las herramientas que lo han caracterizado: con lucha, con solidaridad y con el esfuerzo conjunto en la búsqueda de un proyecto político, económico y social que brinde posibilidades a todas y todos los italianos.
———————————-
La Fondazione ECAP e la rivista CAMBIAILMONDO.ORG invitano all’incontro con Eduardo Brenta, Ministro del Lavoro e della Sicurezza Sociale della Repubblica dell’Uruguay:
“Le relazioni industriali e il mercato del lavoro nell’Uruguay di oggi»
Zürich, 31 marzo 2012 alle ore 17.30 presso l’ECAP Zurigo, Neugasse 116
Introduce l’incontro Guglielmo Bozzolini, Direttore della Fondazione ECAP
Intervengono: On.le Gianni Farina, Deputato al Parlamento italiano, Rodolfo Ricci, Coordinatore della FILEF, Andrea Amaro, Vice Segretario Generale del CGIE, Fiammetta Jahreiss, Vice Presidente della Commissione Federale della migrazione
——————-
La Fundación ECAP y la revista CAMBIAELMUNDO.NET tienen el placer de invitarles al encuentro con
On. Sr. Eduardo Brenta, Ministro de Trabajo y Seguridad Social de la República Oriental del Uruguay
“Las relaciones laborales y el mercado de trabajo en el Uruguay de hoy”
Zurich, 31. Marzo 2012 a las 17.30, ECAP Zürich, Neugasse 116
Introduce el encuentro Guglielmo Bozzolini, Director de la Fundación ECAP
Participan: On.le Gianni Farina, Parlamentario italiano, Rodolfo Ricci, Coordinador de la FILEF
Andrea Amaro, Vice Secretario General CGIE, Fiammetta Jahreiss, Vice Presidenta de la Comisión Federal de Migracion
——————
Die Stiftung ECAP und die Zeitschrift CAMBIAILMONDO.ORG laden Sie herzlich zum Treffen mit
On. Sr. Eduardo Brenta
Arbeitsminister der “República Oriental de l’Uruguay” ein.
“Arbeitsbeziehungen und Arbeitsmarkt in Uruguay heute“
Zürich, 31. März 2012, 17.30 Uhr, ECAP Zürich, Neugasse 116
Das Treffen wird von Guglielmo Bozzolini, Geschäftsleiter der Stiftung ECAP, eingeführt.
Referenten: On.le Gianni Farina, italienisch Abgeordneter, Rodolfo Ricci, FILEF-Koordinator
Andrea Amaro, Stv. Generalsekretär CGIE, Fiammetta Jahreiss, Vize-Präsidentin Eidg. Kommission für Migrationsfragen
Discussione
Non c'è ancora nessun commento.