Guyana: formidabile crescita estrattivista ma scarse ricadute sociali

Il modello estrattivista si conferma funzionale solo agli interessi delle big company

di Andrea Vento

La Repubblica Cooperativa di Guyana, la piccola ex colonia britannica sudamericana, ha d’improvviso visto cambiare il corso della sua, nemmeno cinquantennale, storia, quando nel 2015 la società petrolifera statunitense Exxon-Mobile ha scoperto davanti alle coste del paese un giacimento petrolifero, denominato Stabroek, dalla potenzialità estrattiva di oltre 11 miliardi di barili di petrolio.

Dal quel momento, la Exxon-Mobile, in consorzio con la connazionale Hess e la cinese Cnooc (China National Offshore Oil Corporation), ha effettuato importanti investimenti per avviare l’estrazione.

Ad ottobre 2023 l’altro colosso petrolifero statunitense Chevron ha annunciato il conseguimento di un accordo con la più piccola Hess, per l’acquisizione dell’intero pacchetto azionario di quest’ultima per un valore pari a 53 miliardi di $. Nel comunicato dell’azienda è espressamente indicato che “L’acquisizione di Hess potenzia e diversifica il portafoglio già avvantaggiato di Chevron. Il blocco di Stabroek in Guyana è un asset straordinario con margini di cassa leader del settore e bassa intensità di carbonio, che si prevede favorirà una crescita della produzione nel prossimo decennio”1.

L’operazione conclusasi formalmente il 17 luglio 2025, ha così consentito alla Chevron di entrare nel consorzio di imprese con la considerevole quota del 30% e conseguentemente di accedere al lucroso business dei pozzi del blocco Stabroek (carta 1). Affari proficui in quanto da questo giacimento l’estrazione, avendo un costo finale di circa 30 dollari al barile soltanto, consente di realizzare rilevanti utili anche nelle fasi di basse quotazioni del greggio2.

Carta 1: i giacimenti off-shore (blocchi) petroliferi della Guyana

Nel corso del 2025, con l’attivazione dell’estrazione dal pozzo di Yellotail, il quarto per dimensioni del prolifico blocco offshore di Stabroek, la Guyana ha portato la sua produzione a 900.000 barili di greggio al giorno, con la previsione di raggiungere i 1,7-1,9 milioni al giorno nel 20303.

L’improvvisa crescita economica

L’impennata dell’estrazione petrolifera degli ultimi anni ha fornito una formidabile spinta al ciclo economico nazionale, con tassi di incremento in doppia cifra in tutto il quinquennio 2020-2024, per ben due volte superiori al 40% (2020 e 2024) e con lo stratosferico picco del 63,3% del 2022 (grafico 1).

Grafico 1: tasso di variazione annua del Pil in Guyana dal 2013 al 2024. Fonte: Banca Mondiale

Conseguentemente, il Pil totale da 5,47 miliardi di dollari del 2020 è aumentato di 4 volte e mezzo arrivando ai 24,84 miliardi del 2024 (grafico 2).

Siamo, in presenza di un piccolo stato di soli 830.000 abitanti e con un’economia di modeste dimensioni, circa 88 volte più piccola di quella brasiliana4 e non in grado di spostare gli equilibri macroeconomici regionali, tuttavia il grande boom estrattivo sta consentendo al paese di scalare la graduatoria mondiale dei paesi esportatori e sta attirando l’attenzione internazionale.

Grafico 2: Pil totale della Guyana in miliardi di $ fra il 2013 e il 2024. Fonte Banca Mondiale

Gli effetti contraddittori della prodigiosa crescita

L’imponente espansione economica che sta interessando il paese risulta caratterizzata da paradigmatiche sottostanti dinamiche alcune delle quali meritano un rapido sguardo.

L’ex colonia britannica, divenuta indipendente nel 1966, ha sensibilmente aumentato la ricchezza annualmente prodotta, tant’è che il Pil pro capite è passato, secondo la Banca Mondiale, dai 6.280 dollari del 2019 agli oltre 32.900 nel 2024, ma gli effetti benefici per la sua popolazione sembrano essere alquanto limitati. Infatti, il surriscaldamento dell’economia indotto dalla poderosa crescita ha innescato un incremento dell’inflazione, impennatasi proprio a partire dal 2020 (grafico 3), e, in mancanza di adeguamenti salariali al costo della vita, le ricadute positive sulle condizioni della popolazione, a detta di vari analisti, risultano scarsi5.

Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Banca mondiale relativi al 2019, quindi prima dell’avvio del boom economico, la povertà in Guyana interessava il 48,4% degli abitanti in base alla soglia di 5,5 dollari al giorno a parità di potere di acquisto6.

Grafico 3: andamento del tasso d’inflazione in Guyana da metà 2016 a metà 2025. Fonte: Ufficio di Statistica della Guayana.

Nessuno degli organismi internazionali preposti al monitoraggio della povertà, non ha tuttavia fornito successivi dati in merito al suo andamento e la stessa Banca Mondiale nel suo ultimo rapporto sulla Guyana dell’ottobre 2024, non solo non pubblica alcuna indicazione numerica in proposito ma, getta anche un’ombra sul miglioramento delle condizioni sociali. Tant’è che nel commento introduttivo del suddetto rapporto specifica che “La mancanza di dati recenti su povertà ed equità fiscale limita l’efficacia e il monitoraggio delle politiche volte a ridurre la povertà”. Con la precisazione aggiuntiva, dal sapor di esortazione, per la quale “Una sana gestione delle risorse petrolifere e del gas rimane fondamentale per una crescita inclusiva7.

Conclusioni

Dall’analisi ricaviamo che un piccolo paese come la Guyana, privo di una società statale energetica, che affida lo sfruttamento delle proprie risorse energetiche alle multinazionali straniere, e sposa a pieno titolo il modello di sviluppo estrattivista, pur ottenendo un sensibile incremento della ricchezza nazionale prodotta, finisce inevitabilmente per beneficiarne in forma limitata a livello sociale.

Nel 2023, infatti, a fronte di un volume di affari legato all’estrazione di 11,5 miliardi di dollari, degli 8 miliardi di profitti ricavati le tre multinazionali del consorzio ne hanno percepiti ben 6,4 miliardi, mentre nelle casse statali della Guyana ne sono finiti solo 1,6 miliardi8.

Andrea Vento

31 ottobre 2025

Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati

NOTE:

1 https://www.chevron.com/newsroom/2023/q4/chevron-announces-agreement-to-acquire-hess

2 https://www.chevron.com/newsroom/2023/q4/chevron-announces-agreement-to-acquire-hess

3 https://scenarieconomici.it/guyana-la-nuova-potenza-del-petrolio-la-produzione-schizza-a-900-000-barili-al-giorno-grazie-a-exxonmobil/

4 Il Pil del Brasile nel 2024 ha raggiunto i 2.180 miliardi di dollari secondo la Banca Mondiale https://it.tradingeconomics.com/brazil/gdp

5 https://www.quotedbusiness.com/thm-24-energie-risorse/paese-12-america-latina/art-12287-pil-pro-capite-la-guyana-sale-al-decimo-posto-in-classifica

https://www.huffingtonpost.it/blog/2025/09/02/news/guyana_alle_urne_chi_vincera_dovra_continuare_ad_affrontare_la_poverta-19949727/

6https://www.worldbank.org/en/country/guyana/overview#:~:text=Guyana%20has%20experienced%20a%20decline,poverty%20reduction%20is%20not%20available.

7 https://documents.worldbank.org/en/publication/documents-reports/documentdetail/099810510152432020

8 https://www.internazionale.it/notizie/alessandro-lubello/2024/07/21/nascita-stato-petrolifero

https://www.quotedbusiness.com/thm-24-energie-risorse/paese-12-america-latina/art-12287-pil-pro-capite-la-guyana-sale-al-decimo-posto-in-classifica

https://www.corriere.it/economia/finanza/24_giugno_26/exxon-e-il-mega-giacimento-in-guyana-cosi-nascera-il-nuovo-petrostato-del-sudamerica-


Scopri di più da cambiailmondo

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Una replica a “Guyana: formidabile crescita estrattivista ma scarse ricadute sociali”

  1. Avatar Marco Consolo
    Marco Consolo

    Se non funziona Trinidad e Tobago, la mia sensazione è che la Guyana sia il prossimo cavallo di troia x attaccare il Venezuela.

    Ricordati il laudo storico nei tribunali internazionali sull’Esequibo. Bisogna stare molto attenti a non dargli spazio.

    Comunque è un’ariaccia.

    Abbraccio

    http://marcoconsolo.altervista.org/


Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

VOCI DAL MONDO CHE CAMBIA

Seguiamo i cambiamenti da punti diversi del mondo. Ci accomuna il rifiuto di paradigmi ideologici e unilaterali. Un mondo multipolare implica pari dignità dei luoghi da cui lo si legge. Magari ci si avvicina alla realtà…
Sostienici !




Altre news

da EMIGRAZIONE NOTIZIE


da RADIO MIR



da L’ANTIDIPLOMATICO


    1.381.492 visite

    META

    Scopri di più da cambiailmondo

    Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

    Continua a leggere