L’urgenza di un patto sociale planetario

È necessario creare una coalizione di forze intorno a principi ispiratori che fungano da base etica per uno stile di vita sostenibile.

di LEONARDO BOFF

L’enorme incoscienza e il profondo negazionismo che regnano nel mondo sono così gravi che potrebbero costarci la vita su questo pianeta. Il fatto è che siamo in una nuova fase per la Terra e l’umanità: l’irruzione della Casa Comune. La Covid-19 ci ha insegnato una lezione che non abbiamo ancora imparato: non ha rispettato i limiti e le sovranità delle nazioni.

Ha dimostrato che esiste una sola Casa Comune e che può essere colpita da tutti. Ma non abbiamo imparato nessuna lezione da questo. Come diceva il teorico politico italiano Antonio Gramsci, la storia ci dà lezioni, ma non ci sono quasi studenti. Pochissimi hanno frequentato questa scuola e i più silenziosi sono i potenti di questo mondo, che pensano più alle loro economie che a salvare la vita umana e la natura.

Veniamo dal tempo del Trattato di Westfalia, che ha creato la sovranità statale nel 1648. Da allora, la Terra e l’umanità sono cambiate notevolmente. I popoli sparsi per i continenti stanno tornando dal loro esilio millenario e stanno creando la Casa comune, in cui c’è posto per tutti, anche per i loro mondi culturali particolari.

La maggior parte delle tensioni e delle guerre odierne si svolge all’interno di questo quadro obsoleto di sovranità nazionale. Non ci siamo svegliati alla nuova era dell’unificazione del mondo e della specie umana, insieme alla natura, per salvarci.

È estremamente urgente stringere un patto sociale globale, così come abbiamo stretto il patto sociale delle nostre società e quello di Westfalia: un patto che abbia come obiettivo la salvaguardia della vita e della biosfera, minacciate da una ragione impazzita che ha creato gli strumenti per la propria autodistruzione.

Un centro plurale e democratico che rappresenti i popoli della Terra è indispensabile per gestire i problemi planetari e trovare democraticamente una soluzione per noi e per la natura. Questo è emerso chiaramente all’incontro dei BRICS a Rio de Janeiro (RJ) il 6 e 7 luglio.

La Terra e l’umanità fanno parte di un vasto universo in evoluzione e hanno lo stesso destino. La Terra forma con l’umanità un’unica entità complessa e sacra, che diventa chiara se vista dallo spazio, come hanno già potuto constatare gli astronauti.

Inoltre, la Terra è viva e si comporta come un unico sistema autoregolante costituito da componenti fisiche, chimiche, biologiche e umane che la rendono favorevole alla produzione e alla riproduzione della vita e per questo è la nostra Grande Madre e la nostra Casa Comune.

La scienza ha dimostrato che la Madre Terra è costituita da tutti gli ecosistemi in cui ha generato una magnifica molteplicità di forme di vita, tutte interdipendenti e complementari, che formano la grande comunità della vita.

Esiste un legame di parentela tra tutti gli esseri viventi, perché tutti sono portatori dello stesso codice genetico di base, che è alla base della complessa unità della vita nelle sue molteplici forme.

Tra tutti gli esseri, e in particolare tra gli esseri umani, regna quindi una vera e propria fratellanza, descritta magnificamente da Papa Francesco nella sua enciclica Fratelli tutti (2020). L’umanità fa parte della comunità di vita e del momento di coscienza e intelligenza della Terra stessa. Attraverso gli esseri umani, uomini e donne, l’umanità contempla l’universo e ci permette di essere la Terra stessa che parla, pensa, sente, ama, cura e venera.

(vedi anche: LAUDATO SI’. SULLA CURA DELLA CASA COMUNE: https://cambiailmondo.org/2015/06/18/laudato-si-sulla-cura-della-casa-comune-lenciclica-di-papa-francesco/ ndr)

È importante notare, tuttavia, che l’attuale contratto sociale ha assunto un ruolo gonfiato ed esclusivista. È questo che ha portato all’antropocentrismo denunciato dall’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco. Ha stabilito strategie di appropriazione e dominio della natura e della Madre Terra, creando immense ricchezze per pochi e umilianti povertà per la maggioranza.

L’attuale modo di produzione globalizzato degli ultimi secoli ha diviso l’umanità in coloro che hanno e mangiano e coloro che non hanno e non mangiano. In altre parole, non ha risposto alle esigenze vitali dei popoli, dividendo l’umanità in due. Questo è un motivo in più per fondare un contratto sociale planetario che comprenda tutti, fornendo le condizioni per una vita dignitosa e ricca di potenziale creativo.

La consapevolezza della gravità della situazione critica della Terra e dell’umanità rende indispensabile un cambiamento di mentalità (curare la Terra come Gaia) e di cuore (stabilire un legame affettuoso e cordiale con tutti gli esseri).

Inoltre, è necessario creare una coalizione di forze attorno a valori comuni e principi ispiratori che fungano da fondamento etico e da stimolo per le pratiche che mirano a uno stile di vita sostenibile.

La Carta della Terra, sotto il coordinamento di Mikhail Gorbaciov e di un gruppo di circa 20 persone provenienti da vari campi del sapere, di cui ho avuto l’onore di far parte, elencava 16 principi universali basati sulla consultazione di vari strati sociali. Il risultato è stato un documento di grande bellezza e profondità, che si può leggere su Internet.

Adottato dall’Unesco nel 2003, il documento si propone, oltre ad altri scopi educativi, di creare le basi per un contratto sociale planetario. Oggi viene divulgato e studiato in molti Paesi, creando un nuovo spirito verso la Terra e la vita.

Verrà il giorno in cui potrà essere il fondamento di ciò che stiamo cercando con urgenza: una governance planetaria che garantisca a tutti una buona vita e la convivenza all’interno della nostra Casa Comune.

Il documento può essere letto su cartadaterrainternacional.org. Un altro testo sullo stesso tema è Il bene comune della Terra e dell’umanità, scritto da Miguel d’Escoto Brockman, quando presiedeva l’Assemblea delle Nazioni Unite 2008-2009, in collaborazione con me, e serve come base per una nuova configurazione delle Nazioni Unite. – Leonardo Boff em: https://mst.org.br

a cura di: Maria Teresa Cruz

A urgência de um pacto social planetário

por LEONARDO BOFF

É necessário forjar uma coalizão de forças em torno de princípios inspiradores que sirvam de fundamento ético para um modo sustentável de vida

A demasiada inconsciência e o profundo negacionismo que reinam no mundo são tão graves que podem custar nossa vida nesse planeta. O fato é que estamos numa nova fase da Terra e da humanidade: a da irrupção da Casa Comum. A Covid-19 nos deu a lição que ainda não aprendemos: ela não respeitou os limites e as soberanias das nações.

Mostrou que há uma única Casa Comum e que ela pode ser toda afetada. Mas não tiramos nenhuma lição desse fato. Como disse o italiano Antonio Gramsci, grande teórico da política, a história nos dá lições, mas quase não há alunos. Pouquíssimos frequentaram essa escola e os mais omissos são os poderosos deste mundo, que pensam mais em suas economias do que em salvar a vida humana e a natureza.

Viemos do tempo do Tratado de Westfália, que, em 1648, criou a soberania dos Estado. Depois disso, a Terra e a humanidade mudaram consideravelmente. Os povos dispersos pelos continentes estão voltando do milenar exílio e criando a Casa Comum, na qual há espaço para todos, incluindo seus mundos culturais particulares.

Grande parte das tensões e guerras atuais são feitas dentro deste quadro ultrapassado das soberanias nacionais. Não despertamos para o novo tempo da unificação do mundo e da espécie humana, junto com a natureza, com o objetivo de nos salvar.

É urgentíssimo fazermos um pacto social mundial planetário, como fizemos o pacto social de nossas sociedades  e aquele da Westfália: um pacto cujo fim é a salvaguarda da vida e da biosfera, ameaçadíssimas pela razão que enlouqueceu e criou os instrumentos de sua própria autodestruição.

É imperativo um centro plural, democrático, representando os povos da Terra para administrar os problemas planetários e encontrar, democraticamente, uma solução para nós e para a natureza. Isso ficou claro no encontro do Brics no Rio de Janeiro (RJ), nos dias 6 e 7 de julho.

A Terra e humanidade são parte de um vasto universo em evolução e possuem o mesmo destino. A Terra forma com a humanidade uma única entidade complexa e sagrada, o que torna-se claro quando é vista do espaço exterior, como já testemunhado pelos astronautas.

Além disso, a Terra é viva e se comporta como um único sistema autorregulado formado por componentes físicos, químicos, biológicos e humanos que a tornam propícia à produção e reprodução da vida e que por isso é nossa Grande Mãe e nosso Lar Comum. 

A ciência tem mostrado que a Mãe Terra é composta pelo conjunto de ecossistemas nos quais gerou uma multiplicidade magnífica de formas de vida, todas elas interdependentes e complementares, formando a grande comunidade da vida.

Existe um laço de parentesco entre todos os seres vivos, porque todos são portadores do mesmo código genético de base, que funda a unidade complexa da vida em suas múltiplas formas.

Portanto,  reina uma real irmandade entre todos os seres, especialmente os humanos, belamente descrita pelo Papa Francisco em sua encíclica Fratelli tutti (2020).  A humanidade é parte da comunidade da vida e o momento de consciência e de inteligência da própria Terra. Através do ser humano, homem e mulher, a humanidade contempla o universo e permite que nós sejamos a própria Terra que fala, pensa, sente, ama, cuida e venera.

Importa, entretanto, observar que o contrato social atual ganhou um papel inflacionado e exclusivista. Foi ele que propiciou o antropocentrismo, denunciado pela encíclica Laudato sí do Papa Francisco. Ele instaurou estratégias de apropriação e dominação da natureza e da Mãe Terra, criando imensa riqueza para poucos e humilhante pobreza para a maioria.

O modo de produção vigente nos últimos séculos, atualmente globalizado, cindiu a humanidade entre os que têm e comem e os que não têm e não comem. Quer dizer, não conseguiu responder às demandas vitais dos povos dividindo a humanidade em dois. Eis um motivo a mais para fundarmos um contrato social planetário, que englobe a todos, dando condições para uma vida decente e rica em virtualidades criativas.

A consciência da gravidade da situação crítica da Terra e da humanidade torna imprescindível uma mudança na mente (cuidar da Terra como Gaia) e nos corações (estabelecer um laço afetivo e cordial com todos os seres).

Além disso, é necessário forjar uma coalizão de forças em torno de valores comuns e princípios inspiradores que sirvam de fundamento ético e de estímulo para práticas que busquem um modo sustentável de vida.

A Carta da Terra, sob a coordenação de Mikhail Gorbachev e um grupo de cerca de 20 pessoas de várias áreas de conhecimento, que tive a honra de integrar, elencou 16 princípios universais a partir da consulta a diversos estratos sociais. O resultado foi um documento de grande beleza e profundidade, que  pode ser lido na internet.

Adotado pela Unesco em 2003, o documento se propõe, além de outros fins pedagógicos, a criar as bases de um contrato social planetário. Hoje é divulgada e estudada em muitos países, criando um novo espírito face à Terra e à vida.

Chegará o dia em que poderá ser o fundamento do que estamos procurando urgentemente: uma governança planetária que garanta a todos um bem viver e conviver dentro da Casa Comum.

O documento pode ser lido em cartadaterrainternacional.org. Outro texto sobre o mesmo tema é O Bem Comum da Terra e da Humanidade, elaborado por Miguel d’Escoto Brockman, quando presidiu a Assembleia da ONU 2008-2009, em parceria comigo e serve como base para uma nova configuração da ONU. – Leonardo Boff em: https://mst.org.br

Editado por: Maria Teresa Cruz

FONTE: https://www.brasildefato.com.br/colunista/leonardo-boff/2025/07/10/a-urgencia-de-um-pacto-social-planetario-2/

Die Dringlichkeit eines gobalen Sozialpakts

Leonardo BoffDeixe um comentário

Leonardo Boff

Es gibt zu viel Unbewusstheit und tiefgreifende Verleugnung auf der Welt, so schwerwiegend, dass es uns auf diesem Planeten das Leben kosten könnte. Tatsache ist, dass wir uns in einer neuen Phase für die Erde und die Menschheit befinden: der Phase der Entstehung des Gemeinsamen Hauses. Covid-19 hat uns eine Lektion erteilt, die wir noch nicht gelernt haben: Es hat die Grenzen und die Souveränität der Nationen nicht respektiert. Es hat gezeigt, dass es nur ein Gemeinsames Haus gibt und dass dieses vollständig betroffen sein kann. Aber wir haben daraus keine Lehren gezogen. Der große italienische Politiktheoretiker Antonio Gramsci hat es treffend ausgedrückt: Die Geschichte lehrt uns Lektionen, aber sie hat fast keine Schüler. Nur sehr wenige haben diese Schule besucht, und die Nachlässigsten waren und sind die Mächtigen dieser Welt, die mehr an ihre Wirtschaft denken als an die Rettung von Menschenleben und der Natur.

Wir stammen aus einer längst vergangenen und überholten Zeit, der Zeit des Westfälischen Friedens von 1648, der die Souveränität der Staaten begründete. Seitdem haben sich Erde und Menschheit erheblich verändert. Über alle Kontinente verstreute Völker kehren aus ihrem alten Exil zurück und schaffen ein gemeinsames Zuhause, in das jeder (mit seinen jeweiligen kulturellen Welten) passt. Ein Großteil der gegenwärtigen Spannungen und Kriege spielt sich innerhalb dieses überholten Rahmens nationaler Souveränität ab. Wir sind noch nicht in die neue Ära der Vereinigung der Welt und der Menschheit mit der Natur erwacht, nicht einmal zu unserer eigenen Rettung.

Es ist dringend notwendig, einen globalen Gesellschaftspakt zu schließen, wie wir ihn in unseren Gesellschaften und in Westfalen geschlossen haben: einen Pakt zum Schutz des Lebens und der Biosphäre, die durch die verrückt gewordene Vernunft, die die Instrumente ihrer Selbstzerstörung geschaffen hat, extrem bedroht sind. Ein pluralistisches, demokratisches Zentrum, das die Völker der Erde repräsentiert, ist unerlässlich, um die planetarischen und natürlichen Probleme zu bewältigen und auf demokratische Weise eine Lösung für uns und die Natur zu finden.

Die Erde und die Menschheit sind Teil eines riesigen, sich entwickelnden Universums und teilen ein gemeinsames Schicksal. Erde und Menschheit bilden eine einzige, komplexe und heilige Einheit, was beim Blick aus dem Weltraum, wie ihn Astronauten beobachten, deutlich wird. Darüber hinaus ist die Erde lebendig und verhält sich wie ein einheitliches, sich selbst regulierendes System, das aus physikalischen, chemischen, biologischen und menschlichen Komponenten besteht. Dadurch ist sie für die Entstehung und Reproduktion von Leben geeignet und deshalb unsere Große Mutter und unser gemeinsames Zuhause.

Die Wissenschaft hat uns gezeigt, dass Mutter Erde aus einer Reihe von Ökosystemen besteht, die eine beeindruckende Vielfalt an Lebensformen hervorgebracht haben. Diese sind alle voneinander abhängig und ergänzen sich gegenseitig und bilden die große Lebensgemeinschaft. Zwischen allen Lebewesen besteht ein Band der Verwandtschaft, da sie alle denselben grundlegenden genetischen Code in sich tragen, der die komplexe Einheit des Lebens in seinen vielfältigen Formen untermauert. Daher besteht eine wahre Geschwisterlichkeit unter allen Wesen, insbesondere unter den Menschen. Papst Franziskus hat dies in seiner Enzyklika Fratelli tutti (2025) so schön beschrieben, indem er alle Menschen, Natur und Mensch, als Brüder und Schwestern betrachtet. Die Menschheit als Ganzes ist Teil der Lebensgemeinschaft und des Bewusstseins und der Intelligenz der Erde selbst. Dies ermöglicht es ihr, das Universum durch Menschen – Männer und Frauen – zu betrachten und die Erde selbst zu sein, die spricht, denkt, fühlt, liebt, sorgt und verehrt.

Es ist jedoch wichtig festzustellen, dass der gegenwärtige Gesellschaftsvertrag eine überhöhte und exklusive Rolle eingenommen hat. Er hat den Anthropozentrismus gefördert, den Papst Franziskus in seiner Enzyklika Laudato si‘ angeprangert hat. Er hat Strategien der Aneignung und Beherrschung von Natur und Mutter Erde etabliert, die immensen Reichtum für wenige und demütigende Armut für die Mehrheit geschaffen haben. Die in den letzten Jahrhunderten vorherrschende, heute globalisierte Produktionsweise hat die Menschheit in diejenigen gespalten, die haben und essen, und diejenigen, die nicht haben und nicht essen. Mit anderen Worten: Sie hat die lebenswichtigen Bedürfnisse der Menschen nicht erfüllt und die Menschheit in zwei Hälften gespalten. Dies ist ein weiterer Grund für einen globalen Gesellschaftsvertrag, der alle einschließt und ihnen ein menschenwürdiges Leben voller kreativer Möglichkeiten ermöglicht.

Das Bewusstsein für den Ernst der Lage der Erde und der Menschheit macht es unabdingbar, die Denkweise (Sorge für die Erde als Gaia) und die Herzen (Aufbau einer liebevollen und herzlichen Bindung zu allen Lebewesen) zu ändern und eine Koalition der Kräfte um gemeinsame Werte und inspirierende Prinzipien zu schmieden, die als ethische Grundlage und Anreiz für Praktiken dienen, die eine nachhaltige Lebensweise anstreben. Die Erd-Charta, koordiniert von M. Gorbatschow und einer Gruppe von etwa 20 Personen unterschiedlicher Herkunft (ich hatte die Ehre, daran teilzunehmen), hat über Jahre hinweg alle sozialen Schichten befragt, um solche Prinzipien und Werte zu identifizieren. Das Ergebnis ist ein Dokument von großer Schönheit und Tiefe, das im Internet gelesen werden kann. Es wurde 2003 von der UNESCO angenommen und schlägt neben anderen pädagogischen Zwecken vor, die Grundlagen für einen globalen Gesellschaftsvertrag zu schaffen. Heute wird es in vielen Ländern verbreitet und studiert und schafft einen neuen Geist in Bezug auf die Erde und das Leben. Der Tag wird kommen, an dem es die Grundlage für das sein könnte, was wir dringend anstreben: einen globalen Gesellschaftsvertrag, der allen ein gutes Leben und ein Zusammenleben im gemeinsamen Haus garantiert.

Siehe: https://erdcharta.de/ sowie O Bem Comum da Terra e da Humanidade, erarbeitet von Miguel d’Escoto Brockman, während seiner Amtszeit als Präsident der UN-Generalversammlung 2008-2009 und Leonardo Boff em: https://mst.org.br als Grundlage für eine neue UN-Konfiguration.

FONTE: https://leonardoboff.org/2025/07/06/die-dringlichkeit-eines-gobalen-sozialpakts/

La urgencia de un pacto social planetario

Leonardo BoffDeixe um comentário

Leonardo Boff*

Reina demasiada inconsciencia y profundo negacionismo en el mundo, tan graves que pueden costarnos la vida sobre este planeta. El hecho es que estamos en una nueva fase de la Tierra y de la humanidad: la fase de la irrupción de la Casa Común. La Covid-19 nos dio esta lección que todavía no hemos aprendido: no respetó los límites ni las soberanías de las naciones. Mostró que hay una única Casa Común y que toda ella puede verse afectada, pero no hemos sacado ninguna lección de este hecho. Bien dijo el italiano Antonio Gramsci, el gran teórico de la política: la historia nos da lecciones, pero casi no tiene alumnos. Son pocos los que han asistido a esta escuela y los que menos la frecuentaron han sido y son los poderosos de este mundo, que piensan más en sus economías que en salvar la vida humana y la de la naturaleza.

         Venimos de un tiempo ya pasado y obsoleto, el del Tratado de Westfalia de 1648 que creó la soberanía de los Estados. Después de él, la Tierra y la humanidad cambiaron considerablemente. Los pueblos dispersos por los continentes están volviendo de su exilio milenario y creando la Casa Común, dentro de la cual todos caben (con sus mundos culturales particulares). Gran parte de las tensiones y guerras actuales se hacen dentro de este marco superado de las soberanías nacionales. No hemos despertado al nuevo tiempo de la unificación del mundo y de la especie humana junto con la naturaleza para que podamos salvarnos.

         Es urgentísimo que hagamos un pacto social mundial planetario, así como hicimos el pacto social de nuestras sociedades y el de Westfalia: un pacto cuyo fin es la salvaguarda de la vida y de la biosfera, amenazadísimas por la razón enloquecida, pues ha creado los instrumentos para su propia destrucción. Es imperativo un centro plural, democrático, que represente a los pueblos de la Tierra para administrar los problemas planetarios y de la naturaleza y encontrar, democráticamente, una solución para nosotros y para la naturaleza. Esto se hizo patente en la cumbre de los BRICS celebrada en Río los días 6-7 de julio.

La Tierra y la humanidad son parte de un vasto universo en evolución y tienen el mismo destino. La Tierra forma con la humanidad una única entidad compleja y sagrada, que se percibe claramente cuando es observada desde el espacio exterior, como han testimoniado los astronautas. Además, la Tierra está viva y se comporta como un único sistema autorregulado formado por componentes físicos, químicos, biológicos y humanos que la hacen propicia a la producción y reproducción de la vida y por eso es nuestra Gran Madre y nuestro Hogar Común.

         La ciencia nos ha mostrado que la Madre Tierra está compuesta por un conjunto de ecosistemas en los cuales ha generado una multiplicidad esplendorosa de formas de vida, todas ellas interdependientes y complementarias, formando la gran comunidad de la vida. Existe un lazo de parentesco entre todos los seres vivos porque todos somos portadores del mismo código genético de base que establece la unidad compleja de la vida en sus múltiples formas. Por tanto, reina una real hermandad entre todos los seres, especialmente entre los humanos, cosa bellamente descrita por el Papa Francisco en  su encíclica Fratelli tutti (2025): todos, naturaleza y seres humanos como hermanos y hermanas. La humanidad como un todo es parte de la comunidad de vida y el momento de conciencia y de inteligencia de la propia Tierra, haciendo que a través del ser humano, hombre y mujer, ella contemple el universo y nosotros seamos la propia Tierra que habla, piensa, siente, ama, cuida y venera.

         Es importante, sin embargo, observar que el contrato social actual ha adquirido un papel inflacionario y exclusivista. Ha propiciado el antropocentrismo, denunciado por la encíclica Laudato sí del Papa Francisco. Ha instaurado estrategias de apropiación y de dominación de la naturaleza y de la Madre Tierra creando una inmensa riqueza para unos pocos y una humillante pobreza para la mayoría. El modo de producción vigente en los últimos siglos, actualmente globalizado, ha escindido a la humanidad entre los que tienen y comen y los que no tienen y no comen, es decir, no ha conseguido responder a las demandas vitales de los pueblos, dividiendo en dos a la humanidad. Este es un motivo más para establecer un contrato social planetario que englobe a todos, permitiéndoles una vida decente y rica en virtualidades creativas.

         La conciencia de la gravedad de la situación crítica de la Tierra y de la humanidad hace imprescindible cambios en las mentes (cuidar de la Tierra como Gaia) y en los corazones (establecer un lazo afectuoso y cordial con todos los seres) y la forja de una coalición de fuerzas en torno a valores comunes y principios inspiradores que sirvan de fundamento ético y de estímulo para prácticas que busquen un modo de vida sostenible. La Carta de la Tierra, bajo la coordinación de M.Gorbachov y un grupo de cerca de 20 personas de distintos saberes, en la cual tuve el honor de participar, fue elaborada tras una consulta en todos los estratos sociales para definir tales principios y valores. Resultó un documento de gran belleza y profundidad que puede ser leído en internet. Asumida por la UNESCO en 2003 se propone, además de otros fines pedagógicos, crear las bases de un contrato social planetario. Hoy está siendo divulgada y estudiada en no pocos países, creando un nuevo espíritu con respecto a la Tierra y a la vida. Llegará el día en que podrá ser el fundamento de lo que estamos buscando urgentemente: una gobernanza planetaria que asegure a todos un buen vivir y convivir dentro de la Casa Común.

Consulte: https://cartadaterrainternacional.org; véase también El Bien Común de la Tierra y de la Humanidad, elaborado por Miguel d’Escoto Brockmann, cuando era Presidente de la Asamblea de la ONU 2008-2009, y Leonardo Boff en: https://mst.org.br, como base para una nueva configuración de la ONU.

FONTE: https://leonardoboff.org/2025/07/10/la-urgencia-de-un-pacto-social-planetario-2/

Nós fomos criados à imagem e semelhança de Deus. Mas houve pessoas que nos fizeram pensar como galinhas. E nós ainda pensamos que somos efetivamente galinhas. Mas nós somos águias. Por isso, irmãos e irmãs, abram as asas e voem. Voem como as águias. Jamais se contentem com os grãos que lhes jogarem aos pés para ciscar.” (Leonardo Boff)

“Siamo stati creati a immagine e somiglianza di Dio. Ma ci sono state persone che ci hanno fatto pensare come polli. E ancora oggi pensiamo di essere dei polli. Ma siamo aquile. Quindi, fratelli e sorelle, aprite le ali e volate. Volate come le aquile. Non accontentatevi mai del grano che vi viene gettato ai piedi per beccarlo.” (Leonardo Boff)


Scopri di più da cambiailmondo

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

VOCI DAL MONDO CHE CAMBIA

Seguiamo i cambiamenti da punti diversi del mondo. Ci accomuna il rifiuto di paradigmi ideologici e unilaterali. Un mondo multipolare implica pari dignità dei luoghi da cui lo si legge. Magari ci si avvicina alla realtà…
Sostienici !




Altre news

da EMIGRAZIONE NOTIZIE


da RADIO MIR



da L’ANTIDIPLOMATICO


    1.381.492 visite

    META

    Scopri di più da cambiailmondo

    Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

    Continua a leggere