Posizione russa sulla tregua: disinformazione della Reuters per alimentare il tema “la palla è nel campo russo”

Francesco Dall’Aglio (da Facebook 13/3/2025)

Più tardi, dopo l’incontro tra Putin e Lukashenko attualmente in corso a Mosca, sapremo qualcosa di più sulla posizione russa riguardo alla proposta di tregua. In realtà già Peskov ieri e Ušakov oggi hanno detto in sintesi che così com’è formulata non può essere accolta dalla Russia, che ha già dichiarato più volte quali sono le sue condizioni per una risoluzione diplomatica del conflitto. Ušakov ha detto di aver parlato ieri con Waltz, che gli ha presentato la bozza concordata a Jeddah, e di avergli presentato la posizione russa; stando a quanto dice il colloquio si è svolto “in maniera calma”, gli USA “capiscono” che l’ingresso dell’Ucraina nella NATO è fuori questione e con Waltz si tengono contatti telefonici regolari.

Una situazione poco incoraggiante, ed è ovvio che sia così. A completare il quadro degli intrecci diplomatici, stamattina è atterrato a Mosca Steve Witkoff, che potrebbe incontrarsi con Putin o oggi stesso o domani; Ušakov ha però ricordato che non è lui il negoziatore statunitense sulla questione ucraina (ci si chiede dunque chi sia), quindi dovrebbe essere a Mosca per discutere di altre questioni – e ce ne sono parecchie, se si intende procedere al “restart” delle relazioni diplomatiche.

Intanto, Reuters (link 1) inizia a guidare l’opinione pubblica sulla questione dei negoziati. Nell’articolo pubblicato stamattina, infatti, i precedenti approcci diplomatici tra USA e Russia sulla questione ucraina vengono ricostruiti in maniera piuttosto unilaterale, con una chiara attribuzione del ruolo di buono e cattivo, o almeno disonesto. Le richieste russe del 2021 e 2022 “avrebbero limitato le operazioni militari NATO dall’Europa orientale all’Asia Centrale” (c’è scritto proprio “military operations“, non “activities“, “exercises” o cose simili); ciononostante l’amministrazione Biden era disposta a trattare su alcune di esse ma lo sforzo diplomatico statunitense è fallito.

Verso la fine dell’articolo si chiarisce anche quali erano le richieste russe su cui gli USA avevano aperto al dialogo, e non sorprende che siano le meno importanti di tutte: cessare le esercitazioni militari della NATO e degli USA nei paesi di recente ingresso nell’Alleanza; cessare le esercitazioni militari degli USA e della NATO in Europa orientale, nel Caucaso e in Asia Centrale (mi pare che il primo punto faccia parte del secondo); e sospendere l’installazione di missili a raggio intermedio statunitensi in Europa o comunque entro la possibilità di colpire il territorio russo.

La richiesta principale, sospendere i negoziati per l’ingresso dell’Ucraina nella NATO, non era stata presa in considerazione e nell’articolo non viene citata. I negoziati del 2022 in Turchia, infine, vengono liquidati con uno sbrigativo “l’accordo non si è concretizzato“, anche qui lasciando nel vago chi alla fine non è stato d’accordo. L’obiettivo dell’articolo è abbastanza chiaro: presentare la Russia come non interessata a soluzioni diplomatiche, in modo da potere inserire anche l’ovvio rifiuto alla proposta di cessate il fuoco in questa supposta linea di indisponibilità a negoziare se non in malafede.

Link 1: https://www.reuters.com/…/russia-lays-out-demands…/


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