di Francesco Dall’Aglio (Facebook 9/3/2025)
L’Ucraina non ha regalato nulla alla Federazione Russa, per svariati motivi. In primo luogo non possedeva alcun arsenale atomico, che era dell’Unione Sovietica, non russo, ucraino, kazako eccetera (sarebbe come dire che il Texas ha un arsenale atomico. Non ce l’ha, ce l’hanno gli USA di cui il Texas fa parte).
Alla fine dell’URSS la Federazione Russa è stata considerata dall’ONU il successore diretto, con onori (seggio all’ONU, ad esempio) e oneri (il debito estero, ad esempio – questo è il motivo per cui
solo la Russia ha dovuto pagarlo, il resto degli stati dell’ex-URSS, Ucraina inclusa, sono partiti da zero). In quanto tale, aveva diritto anche all’arsenale atomico dell’URSS stanziato in Bielorussia, Kazakistan e
Ucraina.
L’Ucraina inoltre non ha regalato nulla perché i suoi missili le sono stati pagati: gli USA hanno pagato il trasporto dall’Ucraina alla Russia, e la Russia ha trasformato il materiale nucleare bellico in materiale
nucleare civile, che ha girato gratis all’Ucraina per le sue centrali nucleari oltre ad abbuonarle tutti i debiti energetici e a fornirle elettricità e gas a prezzo stracciato.
Per chiudere, due cose:
La prima, buffa: se anche missili e bombardieri fossero rimasti in Ucraina l’esercito ucraino non avrebbe potuto utilizzarli, perché i codici di lancio erano a Mosca (e lo erano da sempre, dai tempi dell’URSS).
La seconda: è vero che il memorandum di Budapest prevedeva l’inviolabilità dei confini, ma prevedeva anche che l’Ucraina rimanesse neutrale e non firmasse memorandum con nessuna alleanza militare.
L’Ucraina nel gennaio 1997 ha firmato il Charter on a Distinctive Partnership, nel novembre 2002 la commissione NATO-Ucraina ha dichiarato il NATO-Ukraine Action Plan, sempre nel 2002 il presidente Kuchma ha formalmente dichiarato la volontà ucraina di entrare nella NATO, e al vertice NATO di Bucarest del 2008 la NATO ha annunciato la volontà di ammettere l’Ucraina nell’Alleanza.














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