napolitano-monti-fornerodi Nicola Melloni (Londra)
In un discorso auto-celebrativo e arrogante Napolitano ha accusato i partiti di immobilismo, incapacità, sterilità. Tutto vero, ma ci si potrebbe domandare, da che pulpito? Non ci sono dubbi che i partiti tradizionali siano ormai distaccati dalla realtà e che non sappiano rappresentare gli umori, le aspirazioni, le ansie e le preoccupazione degli italiani. Ma Napolitano non è calato da Marte, ha fatto parte di questo sistema ed ha anzi contribuito in maniera decisiva al suo collasso. La stella polare del suo primo mandato è stata la cosiddetta governabilità ed il rispetto degli impegni internazionali. Ma la democrazia non è mai stata presa in considerazione.

Napolitano ha salvato Berlusconi una prima volta con una manovra di palazzo atta a prendere tempo. Poi davanti al fallimento politico del centrodestra ha legato mani e piedi al Parlamento impedendo il voto e organizzando un governo-pasticcio in cui tutti erano dentro mentre era la UE a dettare i programmi.

Uno schiaffo in faccia all’elettorato, ripetuto millanta volte nei mesi successivi, con lo scherno dimostrato per i grillini, con le elezioni messe sub-judice dal Presidente che garantiva gli impegni presi al di là del parere dell’elettorato. E poi coi saggi, con gli appelli alla grande coalizione, etc etc…

E naturalmente, nel discorso di ieri ha nuovamente parlato di alleanze, ricordando come non ci sia nulla di male nel trovare intese e compromessi tra diverse forze politiche. E chi ne dubita? Il punto è con chi trovarle, queste intese. E soprattutto per fare cosa?

Un conto è una intesa tra il PD e il M5S, che potrebbe concretizzarsi in concreti tagli agli sprechi, in maggior moralità pubblica, in una vera legge anti-corruzione, magari anche in un salario minimo di cittadinanza, ed in un minor potere delle lobby di affaristi che assediano la politica italiana.

Tutt’altro discorso è cercare il dialogo con Berlusconi. In 20 anni di protagonismo politico, Berlusconi si è quasi solo occupato dei propri interessi – dalle leggi ad personam al conflitto di interessi – ed ha comunque dimostrato zero senso dello Stato, massimizzando solo i propri consensi elettorali, attirando in trappole prima D’Alema, poi Veltroni, poi Bersani. Solo nel suo esclusivo interesse. Quale possono essere le basi di tale compromesso, di tale alleanza?

A fine anni 70 ci fu una convergenza tra PCI e DC sulla base di equilibri politici che si speravano migliori: due grandi partiti popolari, portatori di interessi diversi ma a volte convergenti, in una situazione di democrazia bloccata. E le basi teoriche di questa alleanza si ebbero facendo un parallelo con la situazione cilena, con la possibilità che anche in Italia le forze della reazione avrebbero potuto spazzare via la democrazia.

Nel 46 DC e PCI governarono brevemente insieme, c’era da ricostruire l’Italia post-fascista e le forze democratiche collaborarono per darsi una nuova Costituzione.
Ora non c’è nulla di tutto questo. Gi equilibri politici dati da una alleanza con la destra sono, nel migliore dei casi, regressivi. Sono due partiti in crisi – e non all’apice del loro successo, come nel 76 – incapaci di proporre formule politiche innovative, rinchiusi nel Palazzo, ed ora nel governo, solo per sopravvivere.

Il tutto mentre la crisi sta avanzando e richiede risposte radicali ed una nuova rappresentanza sociale degli emarginati, dei disoccupati, dei poveri, degli studenti. Una società in subbuglio ed un Palazzo chiuso in se stesso. Con la benedizione di Napolitano.


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5 risposte a “Le strane intese di Napolitano”

  1. Avatar Ulrico Reali
    Ulrico Reali

    In reazione a quanto fatto da Napolitano, vi propongo (dopo inchiesta decennale dall’estero) che l’Italia si puo’ salvare probabilmente, ma con un solo approccio, quello realista :

    Back to reality !

    a) analisi delle cause del mancato sviluppo italiano e delle lunga crisi socio-economica italiana (queste cause sono le stesse che hanno generato l’elevato debito pubblico), fatta a confronto con l’Europa.
    b) discussione neutrale (senza politici, che sono stati gli affossatori di tutte le speranze di progresso) sulle cause, per individuare la strategia per la loro eliminazione.
    c) preparazione di un programma per la rifondazione di una società la quale voglia smettere di portare i pantaloni corti, e percio’ diventi seria, realista, efficace (con i pantaloni lunghi). Esso dovrà essere disegnato e proposto ai politici (che non saprebbero prepararlo nell’interesse del Paese ; loro pensano ai tornaconti privati) da quelle categorie che chiedono competitività (imprenditori, associaz. di cittadini onesti), con l’aiuto di testimonianze di espatriati qualificati (conoscitori delle condizioni di sviluppo e realisti).

    Al di fuori di tale formula non c’è speranza per un Paese sprovvisto di strumenti e di strutture sociali efficienti, ma provvisto del Doppio Scenario (fingo di lavorare per il Paese/faccio i fatti miei), il quale vede da almeno 15 anni la degradazione sociale correre, correre ……

    Nel resto dell’Europa si farebbe cosi ! Ma noi Italiani abbiamo razionalità ? E’ questo il problema…

    ulrich33@orange.fr

    1. Avatar cambiailmondo

      Caro Ulrico,

      sono mesi che replichi le tue considerazioni ad ogni posto che viene pubblicato; come avrai visto abbiamo accettato almeno il 70-80% dei commenti, ma ora basta. Non puoi intervenire senza entrare nel merito specifico degli argomenti trattati e ponendo le tue uova ideologiche come un moscone su ogni cosa. Per favore, non vogliamo censurare nessuno, ma non possiamo neanche accettare che questo sito diventi il ricettacolo della tua ideologia e dogmatica, peraltro, a questo punto, arcinota. Cordiali saluti.

      1. Avatar Lettrice casuale
        Lettrice casuale

        Caro “cambiailmondo”,

        se volete cambiare il mondo dovete accettare i commenti genuini e onesti che ognuno può voler pubblicare, anche se non li condividete. Io ad esempio ho trovato il commento di ulrich33 stimolante. Non ci vedo ideologia, piuttosto una indicazione di metodo. Chi se ne offende forse ha qualcosa da temere? 🙂 Personalmente non mi sento colpita 😉 Anzi, condivido con lui il fatto che chi è espatriato (come me ad esempio) può apportare una visione più ampia e dare un contributo utile. In che modo la democrazia partecipativa, la discussione se cominciate a censurare aleatoriamente? Ben venga chi ha voglia di dire la sua… ce ne fossero di più!!! E se poi si presenta qualcuno con idee diverse, ben venga anche lui, perché ci costringe a fornire delle risposte valide.

        Tra l’altro, vivendo fuori dall’Italia, ho imparato che la litigiosità e l’intolleranza delle idee altrui (incapacità di dialogo e mediazione pacata) sono purtroppo una nostra caratteristica nazionale, che ci impedisce di crescere e che, ad esempio, ha portato anche le forze migliori del nostro parlamento (che non sono poche, ricordiamolo!!!) a non trovare una intesa costruttiva e a regalare il potere alla “restaurazione-corruzione”.

        Lettrice causale

      2. Avatar cambiailmondo

        Se ha la pazienza di leggere i tanti commenti del Sig. Ulrico Reali, ovvero Ulrich Realist, ovvero Angrema, comprenderà il motivo della nostra risposta. Qui una breve sintesi:
        http://www.google.it/#hl=it&sclient=psy-ab&q=cambiailmondo.org+ulrich+realist&oq=cambiailmondo.org+ulrich+realist&gs_l=serp.12…0.0.0.7452.0.0.0.0.0.0.0.0..0.0…0.0…1c..11.psy-ab.SrmXcoewjes&pbx=1&bav=on.2,or.r_qf.&fp=328e8bbbbe805d8&biw=1280&bih=642

        Essendo una lettrice “casuale”, come lei si è definita, forse non ha notato che su questo blog scrivono in grande prevalenza italiani che vivono all’estero, proprio come lei, e come il Sig. Angrema, che commenta dalla Francia.

        Qui trova il senso di questo sito: https://cambiailmondo.org/about/

        Il Sig. Angrema è stato più volte sollecitato a proporre direttamente articoli anzichè postare lunghi commenti che ripetono sempre lo stesso concetto e pubblicizzano i suoi lavori, spessissimo senza alcun concreto collegamento con gli argomenti specifici dei vari post. Ma non l’ha fatto, anzi ci ha proposto di pubblicare per intero i suoi libri…….

        E’ una questione di metodo: Se si vuole partecipare ad una discussione si deve prima leggere ed ascoltare gli altri e intervenire sugli argomenti che vengono proposti. Oppure si propone un proprio intervento. Invece i commenti arrivano in rempo reale, qualche secondo dopo che è stato pubblicato un post, senza che, di conseguenza, il post sia stato minimamente letto. E nei commenti vengono riproposte sempre le stesse considerazioni, in un copia e incolla di frasi già conosciute e con l’inserimento invariabile degli stessi link che rimandano ai lavori del sig. Angrema.

        Le sembra corretto utilizzare questo spazio solo per farsi un pò di misera pubblicità ?
        A noi no. E comunque gli oltre 100 commenti inseriti da Ulrico Realista, resteranno sul sito, se non altro a dimostrazione di come non si dovrebbe partecipare alla discussione in rete.

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