Il sostegno degli industriali e la paura dell’economia tedesca per un crollo dell’euro e dell’Eurozona.
di Massimo Demontis (Berlino)
Merkel, Merkel e ancora Merkel. Nei sondaggi, nell’opinione pubblica, tra gli elettori, anche di sinistra, tra gli industriali, la Cancelliera vince a tutto campo e sbaraglia tutti i leader dell’opposizione.
Nonostante la crisi dell’Eurozona e le pesanti critiche del dopo vertice di Bruxelles, la Merkel è amatissima e „rappresenta bene gli interessi della Germania“ all’estero.
Lo conferma un sondaggio dell’istituto Forsa commissionato dal settimanale Stern e dalla rete televisiva privata RTL. Il 72 per cento dei tedeschi valuta positivamente il lavoro della Merkel in qualità di rappresentante degli interessi tedeschi e il 54 per cento giudica corretta la linea di fermezza mantenuta fino a questo momento dalla Cancelliera durante la crisi.
L’appello dei 170 economisti riuniti attorno al presidente dell’Ifo Hans Werner Sinn non sembra dunque aver sortito grandi effetti sulla popolarità della Merkel, accusata quasi di alto tradimento per aver “ceduto” alle richieste dei paesi mediterranei al vertice di Bruxelles.
Il 64 per cento dei tedeschi sono dell’opinione che la Merkel non si debba lasciar influenzare dalle critiche interne e da quelle provenienti dall’estero e non debba modificare la linea di fermezza nel chiedere rigore nelle politiche di bilancio, riforme strutturali, snellimenti della macchina burocratica.
L’indice di gradimento della Merkel è alto non solo tra gli elettori dell’Unione (CDU-CSU), 76 per cento, ma anche tra gli elettori dei Grünen, 56 per cento, e raggiunge consensi di tutto rispetto anche tra i sostenitori dell’SPD e della Linke 41 per cento e der Pirati, 40 per cento.
Alla fiducia riscossa dalla Merkel fa però da contraltare la difficile situazione del governo e soprattutto la scarsa popolarità dei liberali dell’FDP. Nel sondaggio Forsa l’Unione è davanti a SPD e Grünen con un 40 a 39 per cento, ma i liberali sono fermi al 4 per cento e quindi non entrerebbero in parlamento mettendo a rischio la rielezione della Cancelliera.
A suo sostegno è intervenuto oggi il presidente degli industriali tedeschi Dieter Hundt. In una intervista rilasciata al quotidiano economico Handelsblatt, Hundt mostra “grande rispetto” per la Merkel e la “ammira per come presenta e impone le sue posizioni in Europa”.
Hundt ha però non solo elogiato la Merkel, bensì ha messo in guardia dalle drammatiche conseguenze di un crollo dell’euro e dalla disintegrazione dell’Eurozona, conseguenze che sarebbero “peggiori di quelle del fallimento della Lehman Brother del 2008”. Ecco perché tutta l’industria tedesca, sottolinea Hundt, “lotta per salvare l’euro e sostiene la linea della Cancelliera”.
Ha paura l’industria tedesca, fiera dei suoi libri delle ordinazioni pieni di commesse. Ha paura perché il ritorno al marco condurrebbe ad un forte apprezzamento della valuta che “stroncherebbe in larga misura il miracolo dell’export tedesco” ha detto il presidente della BMW Norbert Reithofer all’Handelsblatt.
Una parte della sfida per salvare l’euro e l’Eurozona è proprio nelle mani della Merkel. Sarà in grado la leader tedesca di far quadrare il cerchio coniugando le aspettative della sua opinione pubblica che non ne vuole sentire di “pagare per gli altri”, quelle dell’industria che vede come fumo negli occhi un ritorno al marco e quelle dei paesi con i conti pubblici disastrati che chiedono meno rigore e più crescita?













Lascia un commento