di Leopoldo Tartaglia *
Dopo le dichiarazioni “a caldo”, la Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC-CSI) e il TUAC (Comitato consultivo sindacale presso l’OCSE) tornano, con un documento più analitico, sulle conclusioni del recente vertice dei Capi di Stato e di Governo del G20 di Los Cabos e sul vertice dei Ministri del Lavoro, a Guadalajara, che lo ha preceduto. Il giudizio resta quello di un vertice incapace di assumere le decisioni che sarebbero richieste dall’aggravarsi della crisi economica e sociale globale.

Al cambiamento del linguaggio – maggiormente centrato sulla necessità di promuovere la crescita e l’occupazione – non corrisponde l’assunzione di chiari piani d’azione e di tempestive decisioni conseguenti.

Gli stessi passi avanti – almeno definiti sulla carta – come l’estensione del mandato alla Task force sull’occupazione, il riconoscimento del dialogo con le parti sociali, il sostegno alla recente Raccomandazione dell’OIL (202) sulla protezione sociale di base sono, nei fatti, rinviati alla nuova presidenza russa – che entrerà in carica il primo dicembre prossimo – dalla quale giungono segnali contraddittori sull’effettiva volontà di dare seguito a queste decisioni, “di processo”, più che di merito.

Nessun passo avanti rispetto ai precedenti vertici è stato, poi, conseguito sul terreno cruciale della regolazione del sistema finanziario e rimangono inascoltati i crescenti pronunciamenti a favore dell’introduzione di una Tassa sulle Transazioni Finanziarie (FTT).

Il documento (in allegato la traduzione italiana dall’originale inglese) indica comunque i terreni su cui i sindacati dei paesi del G20 devono continuare la loro spinta e la loro mobilitazione verso i governi, cercando di utilizzare in avanti le dichiarazioni di principio che raccolgono indicazioni sindacali o delle organizzazioni internazionali, come l’OIL, più attente all’occupazione e ai diritti del lavoro.

 

* CGIL – Politiche globali

LEGGI IL DOCUMENTO DI VALUTAZION ITUC – TUAC SUL VERTICE G20 DI LOS CABOS


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