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Questo tag è associato a 33 articoli.

MONI OVADIA denuncia l’ennesima censura (questa volta dell’ANPI di Torino) contro pulizia etnica, razzismo e discriminazione condotta dal Governo israeliano.

IL 17 gennaio era stato organizzato in Val Di Susa un incontro ad Almese con Ahmed Abu Artema , Poeta e giornalista pacifista fondatore della Grande Marcia del Ritorno.L’incontro è stato organizzato da Progetto Palestina , BDS Torino, Anpi Avigliana e Anpi Valmessa. Tuttavia a 4 giorni dall’evento le due sezioni Anpi hanno annullato la loro partecipazione avendo ricevuto un diktat dalla Presidente provinciale Anpi Maria Grazia Sestero. Continua a leggere

Wikileaks, gen. Mini e amb. Bradanini: “Liberate Assange, ha detto solo la verità”

di Rossella Guadagnini (ADN-Kronos)

E’ fissata a febbraio la prossima udienza per la richiesta di estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti: se venisse accettata il fondatore di Wikileaks potrà essere trasferito in un carcere americano, dove lo aspettano un procedimento con 18 capi di imputazione e una condanna a 175 anni. Nel caso che il 48enne giornalista australiano venisse estradato non avrà più la possibilità di tornare indietro e probabilmente morirà in carcere. Continua a leggere

Se l’aereo del governo entra in stallo è destinato a precipitare

di Alfiero Grandi

La destra è in difficoltà, a partire da Salvini che ora ammette di avere fatto errori e sottovalutato le conseguenze della crisi di governo. La tenuta dell’alleanza di centrodestra è precaria e l’estremismo di Salvini, che arriva ad aprire le porte della manifestazione del 19 a casa pound, ha suscitato reazioni che confermano che la svolta verso una destra estremista egemonizzata dalla Lega non è apprezzata da una parte dello schieramento. Anche i toni iperpropagandistici e approssimativi sono indice di una difficoltà politica e anzichè rassicurare generano ansia che si aggiunge a quella che già esiste nel paese, ed è tanta. Continua a leggere

La “guerra dei dazi” è solo all’inizio

di Claudio Conti (da contropiano.org)

L’emersione di una certa classe politica è sempre l’indice di una “necessità storica”, non uno scherzo del destino cinico e baro. Anche e forse soprattutto quando questa classe politica è “impresentabile” secondo i canoni politically correct della fase che si è chiusa.

Vale per i Salvini e le Meloni, vale a maggior ragione per Donald Trump o Boris Johnson. Se Stati Uniti (l’imperialismo in crisi) e Gran Bretagna (l’imperialismo dominante fino a metà Novecento) si sono ridotti a far salire sul trono temporaneo personaggi del genere è perché questi pagliacci – in modo sicuramente miope e contorto – rappresentano un’esigenza neanche tanto confusa di “cambiamento” rispetto al tran tran precedente. Continua a leggere

Il racconto di Sandro, ospite in Venezuela della comunità italiana. “Pasta, olio e mandolino… contro diritti, salario e patria libera e grande”.

Riceviamo e pubblichiamo – Non si tratta di un servizio giornalistico strutturato ma forse proprio per questo offre una prospettiva che sarebbe da approfondire, sulle caratteristiche di parte della collettività italiana presente in Venezuela.

Sovranità, patria, popolo.

Premetto che nei confronti del Venezuela non avevo alcun preconcetto ideologico e neppure ero faziosamente a favore per presunte affinità ideologiche. Ci sono semplicemente andato per trovare parenti, per staccare dalla società in cui vivo e per toccare con mano la realtà… senza filtri di giornalisti o presunti tali che seduti al caldo, magari da New York, con i loro occhi prezzolati sputtanano o pontificano “a favore o contro” chi è in Siria, Iran, Argentina, Bolivia, Nuova Delhi o qualsiasi altra parte del mondo. Continua a leggere

Wikileaks rivela i garanti politici degli interessi USA in Italia

di Francesco Galofaro

Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!
Purgatorio, VI, 76-78.

L’Espresso e Repubblica mantengono da tempo un archivio on line di documenti segreti o riservati “spifferati” da Wikileaks e che riguardano l’Italia [1]. Si tratta per la maggior parte di cablogrammi dell’ambasciata americana. In questo archivio si trova di tutto: dal caso Calipari ai tentativi italiani di salvare gli USA dalle inchieste della corte dell’Aia al rapimento di Abu Omar. Emerge un ritratto a tinte fosche dei protagonisti della storia recente, specie a confronto con le immaginette oleografiche proposte dalla stampa nostrana. Continua a leggere

Il Bitcoin e lo scontro ideologico intorno alla moneta

di Tonino D’Orazio

Da un lato vi sono le banche, dall’altro il tentativo di liberarsene, per quanto possibile. Tutti i mass media nostrani sono chiamati a raccolta per definire questa moneta virtuale, il Bitcoin: una nuova bolla speculativa. Può darsi, ma è sicuramente equivalente a quella reale, e non terminata, del sistema bancario mondiale gestito  da quello americano. Ovviamente, che sia un bene o un male, il Bitcoin sconvolge una serie di “valori totalitari” del sistema attuale sul valore della moneta e sul suo utilizzo, visto che è nata per questo, ma anche sul suo possesso, che per la prima volta ridiventa personale (e di nessun altro), se non dell’ algoritmo che lo crea. Continua a leggere

Michael Hartmann: Le élites europee ad un bivio di paradigma

“Corbyn come Thatcher: può avviare una rivoluzione tra le élite”. Intervista al sociologo Hartmann (di Alexander Ricci da Il Salto)

Michael Hartmann è un noto sociologo e politologo tedesco. Nel corso della sua carriera accademica si è occupato della trasformazione delle élite europee e globali, un tema trattato anche nel testo “The sociology of elites” (Routledge, 2006). Il suo ultimo libro si intitola “Le élite economiche globali. Una leggenda” (Campus Verlag, Francoforte sul Meno, 2016), monografia che sfata il mito della mobilità assoluta dei fattori produttivi e della delocalizzazione.  Da Thatcher a Corbyn, passando per Podemos, Syriza e gli euroscettici: un dialogo con Il Salto su 30 anni di mutamenti nella classe dirigente europea.

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Wolfgang Streeck: Solo negli stati nazionali può esserci vera democrazia

Thomas Isler intervista Wolfgang Streeck

Il futuro, sostiene il sociologo tedesco Wolfgang Streeck, appartiene allo Stato-nazione e non agli organismi sovranazionali. Solo all’interno degli Stati-nazione può essere esercitato un vero potere di controllo democratico.

Wolfgang Streeck (Lengerich, 1946) è stato dal 1995 al 2014 direttore del Max Planck Institute per la ricerca sociale di Colonia, oltre che membro del partito socialdemocratico tedesco (SPD) per molti anni. Tra i suoi lavori recenti, ricordiamo How will capitalism end? (Verso Book, 2016) e Tempo Guadagnato. La crisi rinviata del capitalismo democratico (Feltrinelli, 2013).

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Papa Francesco: Il discorso sul lavoro all’Ilva di Genova

A moment of Pope Francis’ encounter with the workers of Ilva’s establishment, Saturday, at Cornigliano, a district of Genoa, Italy, 27 May, 2017.
ANSA /LUCA ZENNARO

INCONTRO CON IL MONDO DEL LAVORO: DISCORSO di Papa Francesco allo Stabilimento Ilva di Genova – Sabato, 27 maggio 2017 Continua a leggere

La mia Europa

fine-europadi Tonino D’Orazio

Questa Europa è un disastro totale. Politico, culturale e sociale. Ha perso qualsiasi idealità. La baracca, costruita sull’egoismo dell’euro si sta sfasciando, pezzo per pezzo. Ci sono paesi che vorrebbero scappare ma non possono, o comunque non possono essere quelli più asserviti a farlo. Altri lo stanno decidendo a pezzettini, tirando la corda delle regole un po’ di qua, un po’ di là. Non ubbidisce più nessuno alle regole, eccetto quelle pregnanti della Bce. L’immigrazione clandestina o meno ha finito per sgretolare il bunker neoliberista. Diceva qualcuno: l’Unione imploderà dall’interno, a causa delle sue contraddizioni. Continua a leggere

La Repubblica di tutti gli italiani: Costituzione, diritti e lavoro dell’Italia migrante

Faim1° Assemblea Congressuale FAIM – 29 Aprile 2016 – Sala Fredda, Via Buonarroti, Roma – La Repubblica di tutti gli italiani:  Costituzione, diritti e lavoro dell’Italia migrante – La Relazione introduttiva di Pietro Lunetto, del Comitato di Coordinamento.

Si è svolto oggi a Roma il primo congresso del Faim (il Forum delle Associazioni Italiane nel Mondo) che raccoglie una base associativa di oltre 1.500 associazioni territoriali diffuse in tutti i maggiori paesi di emigrazione italiana. Presentiamo di seguito il testo integrale della relazione introduttiva presentata da Pietro Lunetto, de La Comune del Belgio, una associazione di mutuo soccorso dei giovani migranti italiani in Belgio.

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Europa e “Mezzogiorni”

Mezzogiorno_d'ItaliaQualche settimana fa abbiamo posto delle domande a Joseph Halevi su crisi, Europa e “mezzogiorni”. Abbiamo cominciato dal tema più attuale e più discusso, quello della crisi europea. Oramai, dopo l’accettazione dei memoranda da parte del governo Tsipras e dopo la sconfitta dell’ala sinistra di Syriza, si parla poco della Grecia. Si discute di un’ulteriore sforbiciata delle pensioni greche, tra le più basse d’Europa, su suggerimento delle istituzioni europee. Considerato che la strategia della “disobbedienza dei trattati” non è attuabile, abbiamo chiesto a Halevi come possono reagire le sinistre europee (quello che ne rimane) evitando la degenerazione nazionalistica degli apologeti della svalutazione e della monetizzazione dei disavanzi. La sua risposta, ricca ed intensa, sarà pubblicata in due parti. Ne proponiamo la prima.

Di seguito la risposta di Joseph Halevi. Continua a leggere

Europa: Il teatrino sul Titanic

eurotitanicdi Roberto Musacchio

Lo scambio di accuse e di battute e’ ormai quotidiano. Renzi e la UE se le mandano a dire di santa ragione. Per chi e’ abituato ai teatrini italici l’idea e’ quella di un gioco delle parti. Uno degli uomini, e dei governi, interpreti dei voleri della Troika e del pilota automatico manda in scena ora il repertorio del Partito della Nazione, quello che alza la voce e sbatte i pugni. D’altronde in tanti in Europa in questo momento riscoprono le loro prerogative di capi di Stato in particolare nell’orrida gara a chi si comporta peggio con i migranti. Continua a leggere

“BRAVO” CAMBIAILMONDO, ma non come i Canuts !

canuts-musee-lyon-gadagnedi Pierre Assante (Marsiglia)

Lo leggo ogni giorno e sono interessato ai diversi punti di vista che si esprimono e alle diverse visioni dell’Italia e del Mondo, che ci fanno uscire dal dominante suono di campane. Faccio una piccola osservazione su un punto sviluppato da qualche partecipante a questo sito dando succintamente il mio modo di vedere il problema dell’ Europa e dell’Euro: come si può pensare che il Capitale sarebbe più clemente con una Grecia, un’Italia, una Francia che tornasse alla moneta nazionale o/e che uscissero dall’Unione Europea ? Continua a leggere

Sveglia a sinistra: “Il nostro piano per rompere con questa Europa”

Stefano-Fassinadi Stefano Fassina, Yanis Varoufakis, Oskar Lafontaine, Jean-Luc Mélenchon (DIRETTA VIDEO QUI dalle 16,30 di sabato 12)
Il 13 luglio scorso, il governo democraticamente eletto di Alexis Tsipras è stato messo in ginocchio dall’Unione europea. “L”accordo” del 13 luglio è stato in realtà un coup d’état, messo in atto attraverso la chiusura delle banche greche indotta dalla Banca centrale europea, con la minaccia che non sarebbero state riaperte finché il governo non avesse accettato una nuova versione di quel fallimentare programma. Il motivo? L’Europa ufficiale non poteva tollerare che un popolo prostrato dalle sue politiche di austerità auto-distruttiva osasse eleggere un governo determinato a dire “No!”. Continua a leggere

Grecia: ora un referendum europeo contro l’austerità

referendum europeodi Fabio Marcelli (da Il Fatto Quotidiano on line)

Il grande valore del pronunciamento greco di domenica è stato quello di ridare la parola e la voce al popolo, in un contesto di oscura e antidemocratica tecnocrazia, nel quale economisti e sedicenti tali, dopo aver provocato con le loro folli teorie la crisi economica e finanziaria della fine del decennio discorso, vorrebbero continuare con incredibile faccia tosta sulla stessa strada. In realtà, come si è visto, i veri economisti, da Krugman a Piketty, da Galbraith a Stiglitz, si sono schierati senza se e senza ma al fianco del governo Tsipras e del popolo greco. Dalla parte dei cravattari di Berlino e Bruxelles sono rimaste le mezze figure, gente che più che il titolo di economista meritebbe forse quello di ragioniere, con tutto il rispetto che questi ultimi meritano, ovviamente. Continua a leggere

ITALIA, LA BORGHESIA “VENDEDORA”

borsa-milano_medium1di Agostino Spataro
1… C’era una volta in Italia una borghesia che da “compradora” è divenuta “vendedora”.
Ho usato questo incipit non per il vezzo di parafrasare il titolo del bel film di Sergio Leone *, ma solo per evocare quell’atmosfera e narrare la “favola” triste di tale mutazione ai giovani che, spesso, non comprendono le ragioni per le quali nel nostro Paese si continua a privatizzare, a vendere a stranieri pezzi pregiati della nostra industria, quartieri e alberghi di lusso, società di calcio, ecc. Continua a leggere

PAESE (o parlamento) DI MERDA

Moni-OvadiaRiconoscimento Palestina, Moni Ovadia: “Politici vigliacchi, rimpiango Andreotti”

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Convegno a Colonia su: nuova emigrazione dal sud e dall’est Europa e politica sociale europea

nuova emigrazione colonia-1Venerdì 2 maggio il Circolo Offene Welt – Mondo aperto, insieme e a FIEI, Filef e UIM Colonia organizza un’iniziativa volta ad analizzare e suggerire nuove proposte a livello di diritti e politiche sociali partendo dalla discussione sui nuovi fenomeni migratori dal sud e dall’est europeo. Continua a leggere

Estrema destra, paure, larghe intese e assenza di prospettive in Europa

europa-disgregazionedi Tonino D’Orazio
L’ascesa elettorale, con alte percentuali, delle destre estremiste, è utilissima a fomentare la paura del fascismo e dell’autoritarismo in larghi settori delle popolazioni europee. I sondaggi aiutano i governi a organizzarsi al centro, sempre più frequentemente con grandi coalizioni. La paura dei comunisti per il momento è passata, si fa per dire, anche se potrà risultare di nuovo utile in futuro. Per stare al centro bisogna isolare parimenti le aree politiche laterali, facendole vivere, ma possibilmente, demonizzandole. Democraticamente. Bipolarmente. Continua a leggere

Legge di stabilità o di instabilità: lo vedremo presto

legge di stabilitàdi Alfiero Grandi
La legge di stabilità ha subito rimaneggiamenti fino all’ultimo, tanto è vero che a Bruxelles è andato un testo incompleto. Altri ne subirà prima dell’approvazione definitiva. L’enfasi sulla proposta del Governo è francamente eccessiva. Del resto non si può sostenere contemporaneamente che non ci sono soldi, quindi si fa quello che si può, e nello stesso tempo magnificare la svolta che vi sarebbe contenuta. Non ci sono misure draconiane come con Monti, ma tagli e nuove entrate peseranno e non poco. Continua a leggere

“Garanzia giovani” o conflitto tra generazioni?

garanzia giovanidi Piero Lunetto (Bruxelles) 
Negli ultimi mesi è tornata alla ribalta, grazie ad alcune proposte di intervento della Commissione Europea, la questione del lavoro per le giovani generazioni. Come spesso accade, soprattutto in Italia, le informazioni provenienti dall’estero e dalle istituzioni europee vengono trattate o con estrema superficialità o piegate ad “interessi di bottega” , focalizzando l’attenzione dei cittadini solo su alcuni punti e non sui provvedimenti nel loro complesso. Continua a leggere

Immobilismo del governo Letta: meglio andare al voto entro l’autunno

immobilismo-governo-lettadi Alfiero Grandi
La condanna di Berlusconi e il rischio concreto che debba subirne le conseguenze, anche se attenuate, sta creando una fibrillazione politica che distoglie l’attenzione dai problemi di fondo del nostro paese. Il ricatto del Pdl sulla vita del Governo Letta è una vicenda ignobile sotto il profilo istituzionale, infatti lega tra loro, fino a tentare lo scambio, Governo e Magistratura. Continua a leggere

Datagate? Iniziò a Roma: quando Nsa spiò Chavez

da Globalist. – Il DatagateEbbe inizio a Roma nel maggio del 2006 quanto su ordine di George Bush mezza città venne intercettata dalla Nsa perché si voleva carpire ogni minimo dettaglio sulla visita di Hugo Chávez in Italia. Prima Roma, poi il G20 del 2009 con tecniche e tecnologie più affinate. Continua a leggere

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