INCONTRO CON NORMA SPINEL, madre di Jorge Glas (ex-Vicepresidente della Repubblica dell’Ecuador)
21 novembre, ore 18
Sala Bianca, Via Flaminia 53, Roma
INTERVENGONO Gabriel Caisaletin (Rappresentante della Comunità Ecuadoregna residenti in Italia) Geraldina Colotti (Giornalista, esperta di America Latina) Federica Zaccagnini (Amici della Revolución Ciudadana) Michela Arricale (Giuristi Democratici) Maurizio Acerbo (PRC – Sinistra Europea) MODERA: Giorgio Ceriani Continua a leggere →
di Andrea Vento
La sollevazione popolare scoppiata il 3 ottobre in Ecuador a seguito dell’approvazione da parte del presidente Lenin Moreno del Paquetazo, il pacchetto di misure economiche daraconiane imposto dal Fmi a seguito della concessione nel marzo scorso di un prestito di 4,2 miliardi di dollari, rappresentano l’inevitabile conclusione di un percorso iniziato negli anni precedenti. Dopo 10 anni di presidenza di Rafael Correa, venne individuato dal partito di sinistra, Alianza Pais, proprio Lenin Moreno come suo successore con l’onere di proseguire la “revoluciòn ciudadana“, inaugurata dallo stesso Correa oltre un decennio prima. Continua a leggere →
di Rodrigo Rivas
Scrivere sulla situazione latinoamericana oggi cercando di evitare luoghi comuni e diffusi fideismi non è semplice. Comunque ci provo, pur sapendo che il punto di partenza e l’analisi sono sempre discutibili.
Due chiarimenti metodologici:
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- l’analisi congiunturale ha sempre una valenza breve. In questo caso l’ottobre 2019;
- salvo cenno diverso, queste osservazioni si limitano al Sudamerica. Rimando il Messico e l’America centrale e caraibica, le cui dinamiche coincidono solo occasionalmente, ad un’altra occasione.
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Il Fondo monetario ripropone la stessa ricetta che ha messo in ginocchio la Grecia, l’Argentina e altri paesi in cambio di un prestito da 4,2 miliardi di dollari. Il sindacato mondiale avverte: l’obiettivo è tagliare il settore pubblico
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di Andrea Puccio (da Cuba)
Il Presidente ecuadoriano Lenin Moreno ha revocato il diritto di asilo politico al giornalista Julian Assange che dal 2012 risiedeva presso l’ambasciata dell’Ecuador a Londra. Questo gravissimo atto che viola tutte le regole del diritto internazionale perché non è stata fatta nessuna indagine ha permesso alla polizia, con il consenso del governo di Moreno, di entrare nell’ambasciata e arrestare Assange. Il fatto è grave perché anche revocando l’asilo politi ad un cittadino che gode della protezione di quel paese la polizia non può entrare in un’ambasciata per arrestare una persona, l’ambasciata è riconosciuta territorio della nazione e la polizia non ha giurisdizione. Per procedere all’arresto occorre il consenso del personale diplomatico, evidentemente ricevuto dal governo ecuadoriano visto che Assange è stato condotto fuori dall’ambasciata e montato sul furgone della polizia con la forza spingendolo e strattonandolo. Il governo ha invece cercato di far ingoiare la pillola dicendo che sarebbe uscito volontariamente. Continua a leggere →
di Marco Consolo
In Ecuador, dal 2007 la “Rivoluzione cittadina” guidata dall’economista Rafael Correa aveva iniziato a trasformare la società con i valori di uguaglianza, equità, ridistribuzione della ricchezza e giustizia sociale. E’ stato il processo progressista con più successi dell’Ecuador in tutta la sua storia repubblicana, un processo che ha ottenuto 14 vittorie elettorali in 10 anni. Continua a leggere →

9/12/07 Salon Blanco: Banco del Sur.
Pubblichiamo questa impietosa analisi di Daniele Benzi (da sinistrainrete.info), auspicando una discussione aperta sull’America Latina (e non solo).
di Daniele Benzi
Defeat is a hard experience to master: the temptation is always to sublimate it.
Perry Anderson, Spectrum
La vittoria elettorale di un fascista nel più grande e popoloso paese dell’America latina, un ex capitano omofobo, sessista e razzista, appoggiato dall’esercito, dalle chiese evangeliche, dai proprietari terrieri e adesso anche dal capitale finanziario, che ha già ricevuto quasi 50 milioni di voti al primo turno, sarebbe un ulteriore passo verso l’abisso in Brasile.
La trasfigurazione di un mai ben chiarito “socialismo del XXI secolo” in una cleptocrazia pretoriana in Venezuela, paese ormai sull’orlo del collasso e che rischia seriamente un’invasione e/o una guerra civile qualora certe trame geopolitiche, sociali o finanziarie fuori controllo del governo la rendessero conveniente (o necessaria), è una tragedia per chi ha accompagnato, criticamente, l’evoluzione del processo bolivariano. Continua a leggere →
Recensione di Serena Campani
Il continente americano. L’America Latina, Andrea Vento, Giga Autoproduzioni, 2017, pp 36, contributo libero.
Il continente americano. L’America Latina è un opuscoletto di 36 pagine, realizzato dal Prof. Andrea Vento, docente di Geografia Economica a Pisa presso L’Istituto Tecnico Commerciale A. Pacinotti. Continua a leggere →
di Andrea Vento (estratto dalla pubblicazione “L’America Latina”)
Pubblichiamo l’interessante saggio di Andrea Vento parte di un lavoro più ampio che presentiamo integralmente in home page, molto utile per un quadro storico e attuale della situazione latino americana. (Copertina QUI) (Testo integrale QUI) Continua a leggere →
Rafael Correa in un’intervista a Ryan Dube, del Wall Street Journal, risponde sull’America Latina, sull’ Ecuador e sul Venezuela: “Lo peor que tiene America Latina es su burguesía ignorante, entreguista, esnobista y antidemocratica”. (La cosa peggiore dell’america latina è la sua borghesia, ignorante, mediocre, subalterna e snobista, violenta e antidemocratica. (…) L’oligarchia venezuelana (…) in confronto, quella ecuadoriana è un gruppo di carmelitani scalzi). Continua a leggere →
Il ballottaggio elettorale in Ecuador dello scorso 2 aprile, ha segnato la vittoria del binomio progressista Lenin Moreno – Jorge Glas (51,15 %) di Alianza País, sul rappresentante della destra cavernicola del banchiere Guillermo Lasso (48,85 %) della lista Creo – Suma, con uno stretto margine del 2,3 %. Continua a leggere →
La “Revoluciòn Ciudadana” iniziata dieci anni fa con la presidenza di Rafael Correa continuerà il suo corso. Il movimento bolivariano internazionale ha conservato uno dei suoi bastioni più solidi, respingendo le manovre sinuose dell’arroganza neoliberista che -sia dall’interno che dall’esterno del Paese sudamericano- fa ricorso alle consuete manovre illecite ed eterodosse. Continua a leggere →
Il ‘Plan Cóndor’ fu un’operazione che prevedeva il coordinamento tra le azioni delle dittature di destra in vari paesi del Sudamerica (Argentina, Cile, Ecuador, Paraguay, Uruguay, Bolivia e Perù) negli anni 70′ e 80′, con il coinvolgimento degli immancabili Stati Uniti d’America
Attraverso un nuovo ‘Plan Cóndor’ si vuole destabilizzare la regione e rovesciare i governi progressisti che hanno avuto l’ardire di ribellarsi e liberarsi dalle nefaste politiche neoliberiste imposte dai cani da guardia del capitale internazionale.
Questa la denuncia del presidente ecuadoriano Rafael Correa. «Attualmente non vi è più bisogno di dittature militari – accusa Correa – ma di giudici sottomessi».
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di Laura Margottini (da Il Fatto Quotidiano del 28-9-15)
Documento riscrive la storia della repressione anticomunista in Sudamerica – Al processo di Roma contro i presunti torturatori di una ventina di italiani, l’avvocato Martin Almada mostra una lettera in cui due militari si scambiano informazioni sulla “situazione sovversiva” in America Latina. Finora si era ritenuto che il famigerato progetto di collaborazione fra le dittature latinoamericane – supportato dalla Cia e costato 40mila morti – fosse terminato negli anni Ottanta Continua a leggere →
di Marco Consolo (Città del Messico)
Agli inizi di Agosto si è riunito a Città del Messico il Foro di Sao Paulo, il consesso della sinistra latino-americana nelle sue ampie sfumature. Molta acqua è passata sotto i ponti da quando nel 1990 in Brasile uno sparuto gruppo di partiti e movimenti diede vita a questo importante consesso. In tutto il continente c’era solo un partito di sinistra al governo (e al potere), il Partito Comunista di Cuba. Oggi, 25 anni dopo, in più di 10 paesi sono al governo i partiti che ne fanno parte. Continua a leggere →
di Carlo Lambiase (l’Avana, 12.04.2015)
La settima Cumbre de Las Américas è appena finita e Panama ritorna alla sua vita quotidiana. I grandi scheletri urbani restano in attesa di un completamento edilizio che forse arriverà quando la crisi economica passerà e quindi il raddoppio del canale sarà completato e i biglietti verdi ritorneranno a circolare in abbondanza tra i casinò e tra i mille traffici che qui erano di casa fino a qualche anno fa. Continua a leggere →
VENEZUELA E NICARAGUA OFFRONO ASILO A Edward Snowden. Secondo il Presidente dell’Ecuador è impossibile non ricordare Hugo Chavez. Se ciò che è stato fatto contro Morales, fosse accaduto a qualche paese imperialista, questo sarebbe stato motivo di azioni belliche. Correa considera assolutamente irrilevante se sull’aereo presidenziale boliviano ci fosse stato o meno Edward Snowden, Evo ha tutto il diritto di trasportare chi crede sul proprio aereo senza che questo sia motivo azioni del tipo intraprese da Spagna, Francia, Portogallo e Italia. Continua a leggere →
Rafael Correa ha stravinto, al primo turno e si assicura anche la maggioranza dei deputati. Il suo avversario è stato doppiato, e gli altri candidati sono rimasti ai blocchi di partenza. Per varie ragioni, è stata molto di più di una cronaca annunciata. In primo luogo per l’abbondanza del raccolto di consensi: ha fieno in cascina per accelerare il processo di cambiamento intrapreso. Poi perchè l’avversario bocciato è un banchiere dell’Opus Dei. Continua a leggere →

Internazionalizzato il contenzioso con Londra – Caporetto diplomatica del Foreign Office
di Tito Pulsinelli (Caracas) – Riuniti con urgenza a Gayaquil (Ecuador), i ministri degli esteri dei 12 Paesi del blocco sudamericano UNASUR (Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Guyana, Ecuador, Uruguay, Paraguay, Perú, Surinam y Venezuela) si sono schierati a fianco dell’Ecuador, oggetto d’una “minaccia di attacco alla missione diplomatica” di Londra. Hanno ribadito il diritto sovrano degli Stati a concedere asilo. La diplomazia sudamericana è compatta contro la tracotante uscita di William Hague, che in poche ore si è dtrasformata in un boomerang. Continua a leggere →
Nel 2000 diedero salvacondotto al dittatore Pinochet – Hacker più pericoloso d’un dittatore?
di Tito Pulsinelli (Caracas)
I raffinati british non vogliono rilasciare a Julian Assange quel salvacondotto che concessero nell’anno 2000 -con molta generosità e servilismo- al dittatore cileno Augusto Pinochet. Per loro, evidentemente, un hacker è più pericoloso d’un golpista colpevole di violazione all’ingrosso dei diritti umani. E’ più criminale chi diffonde e fa conoscere le mail segrete e le mene oscure dei diplomatici USA, che organizzare l’eliminazione fisica sistematica di oppositori politici. Continua a leggere →
di Tito Pulsinelli (Caracas)
Argentina, Venezuela, Ecuador e Bolivia non riconoscono il nuovo governo – Brasile chiede l’espulsione dall’Unasur e dal Mercato comune del sud (Mercosur)
A trenta ore dall’accusa mossagli dal senato, Fernando Lugo è stato destituito, ed il suo posto a capo del Paraguay è stato affidato al suo vice. Trenta ore in cui il senato ha formulato le acuse, ha stilato un regolamento per il giudizio, per il dibattito processuale e per la condanna. Un’ora di tempo è stata riservata alla difesa di quel che ora è un ex presidente. Continua a leggere →