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Referendum Costituzionale: IMPORTANTE ! Puoi votare NO anche se sei TEMPORANEAMENTE all’estero

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Chi è TEMPORANEAMENTE all’estero (e pensa di non rientrare in Italia per il Referendum) può facilmente votare per il NO per corrispondenza, come gli altri italiana stabilmente residenti all’estero. IL DIRITTO DI VOTO degli ITALIANI TEMPORANEAMENTE RESIDENTI ALL’ ESTERO, per motivi di studio, di lavoro o di cure mediche PUÒ ESSERE EFFETTUATO PER CORRISPONDENZA. E’ necessario compilare il MODULO del Ministero dell’Interno che trovate allegato o potete scaricare a questi link:

Clicca qui      oppure QUI

E SPEDIRLO IMMEDIATAMENTE al vostro comune di residenza (inviatelo all’Ufficio Elettorale del vostro Comune). È necessario allegare anche la fotocopia di un documento valido di identità.

LO POTETE FARE DA SUBITO E DEVE PERVENIRE ENTRO il prossimo 2 NOVEMBRE al vostro Comune di residenza in Italia.

Sono considerati “elettori temporaneamente presenti all’estero “-ai sensi della legge 459/2001-coloro che sono temporalmente all’estero per un periodo di almeno 3 mesi nel quale ricade la data del REFERENDUM, che devono comunicare all’ ufficio elettorale del COMUNE di RESIDENZA in ITALIA la volontà di votare PER CORRISPONDENZA nel Paese dove risiedono temporaneamente, compilando il modulo allegato, sotto la propria responsabilità, indicando il lavoro, il corso di studio (Erasmus, Università , Master ecc.) o le eventuali cure mediche che stanno svolgendo all’ estero ed il proprio indirizzo temporaneo.

Possono votare per corrispondenza all’ estero ANCHE I FAMILIARI CONVIVENTI dell’elettore temporaneamente all’ estero, compilando la apposita sezione del modulo allegato.

Ricapitolando:

  • E’ necessario inviare quanto prima il modulo che deve pervenire entro il 2 Novembre al vostro Comune.
  • Tra il 13 e il 23 novembre, si riceverà al proprio domicilio temporaneo all’estero, una busta contenente la scheda elettorale che andrà immediatamente rispedita all’ indirizzo indicato, seguendo le modalità illustrate plico. Se il plico non vi perviene entro il 16-18 novembre, vi consigliamo di sollecitare l’invio al Consolato più vicino alla vostra residenza temporanea.

*CHIUNQUE conosca persone che sono TEMPORANEAMENTE ALL’ESTERO LI CONTATTI AL PIU’ PRESTO indicando questa possibilità. Al momento vi sono centinaia di migliaia di italiani all’estero che non conoscono questa possibilità di voto.

Attiviamo il passaparola, con la massima urgenza.


Gli indirizzi mail dei comuni italiani li potete trovare su diversi siti, ve ne segnaliamo due:

Quello del Ministero dell’Interno: http://www.indicepa.gov.it

e questo: http://italia.indettaglio.it/ita/email/email.html

 

Discussione

9 pensieri su “Referendum Costituzionale: IMPORTANTE ! Puoi votare NO anche se sei TEMPORANEAMENTE all’estero

  1. Questo è quanto concerne gli italiani temporaneamente all’estero ma per coloro che vivono in pianta stabile all’estero cosa devono fare per votare per corrispondenza? Verrà utilizzato il sistema abituale e cioè si riceverà una busta proveniente dal Consolato d’Italia o altro?

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    Pubblicato da Romano Carlo | 26/09/2016, 23:21
    • Sì, riceveranno direttamente a casa il plico per votare con tutte le istruzioni. Chi non lo ricevesse (le anagrafi non sono ben allineate) deve rivolgersi alhttps://widgets.wp.com/notificationsbeta/2637121684# rispettivo consolato e chiedere di inserire il proprio nome.

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      Pubblicato da cambiailmondo | 27/09/2016, 09:26
  2. Io voto e faccio votare a tanta gente un bel SI !

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    Pubblicato da antonio | 01/10/2016, 11:26
  3. Sarò all’estero dal 1 al 12 dicembre p.v. Posso provvedere già da ora presso il mio comune?

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    Pubblicato da Ravazzi anna marina | 18/10/2016, 15:32
  4. Vorrei aiutare il giornalista Grandi, inviandogli la conclusione di un’indagine sociale sull’Italia e l’Europa, su cose che non si sanno in Italia. Che spiega anche perché l’Italia non funziona da tempo.

    Vogliate cortesemente darmi il suo ind. mail, grazie.

    Ulrico Reali ulrich33@orange.fr

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    Pubblicato da Ulrico Reali | 24/11/2016, 16:20
  5. “Produzione quasi ferma”
    Italia superata da India e Corea del Sud
    Il rapporto dell’associazione degli industriali: «Paese schiacciato tra recessione violenta e ripresa lenta» (CdS)
    Ecco perché ……. :
    EMIGRARE DA UN PAESE PATRIGNO….

    1861. Con l’unificazione del regno d’Italia, i diversi staterelli pre-esistenti si mutarono, formalmente, in un’ unica società nazionale. La reale pratica instaurata (e di ciò non si parla) fu un po’ diversa…… Se lo stato unico che fu creato 150 anni fa avesse subito la stessa “ costruzione di una struttura europea” (fondazione di una società nazionale) che hanno gli altri stati dell’Europa occidentale, avremmo oggi uno Stato (con la S maiuscola) di tutto rispetto, il quale avrebbe le seguenti caratteristiche :
    – vita politica e rapporti sociali basati su valori positivi (chiarezza, coerenza, efficienza, onestà, dirittura, rigore, responsabilità, realismo, valore, rispetto reciproco, merito e impegno), Valori che sono considerati nel resto dell’Europa occidentale come i componenti necessari di un vero Patto Sociale, quasi cani pastori che sorveglino il gregge (la società). Peyrefitte chiama tale scenario “Società della Fiducia”.
    Tale quadro sociale non è mai esistito nella società italiana, anche se si è finto per lungo tempo di avvicinarsi ad esso. Negli ultimi 60 anni gli Italiani si sono abituati a sospettare (e nell’ultimo decennio i sospetti degli osservatori attenti hanno avuto conferme) l’esistenza di poteri nascosti che trattano e cercano di condizionare nell’ombra le decisioni del potere formale delle istituzioni. Questo Doppio Scenario è confermato dalle evoluzioni sociali, che mostrano la diffusione nel parlamento e nella vita pubblica della …….. doppiezza. La doppiezza è ovvia, facile in un Paese che non ha un Patto Sociale funzionante, né istituzioni efficaci a livello europeo. Esempi ? Troppi politici annunciano programmi e decisioni (sceneggiate) per il popolo (esse spesso rimangono tali, cioè non seguono conferme), ma patti ed inciuci sono definiti nell’ombra, legati a tornaconti di persone o di combriccole. Siamo divenuti, nella vita sociale, l’eccezione dell’U.E., per il Doppio Scenario…..Alcuni cittadini del mezzogiorno si lamentano, in troppe occasioni, che lo stato non c’è. Il suo simulacro invece ogni tanto appare, specie nei discorsi, mentre molti suoi ufficiali organizzano nell’ombra evoluzioni nascoste.
    Mentre il Doppio Scenario nelle istituzioni fino allo scorso secolo era poco notato, in quanto i tornaconti privati erano curati e difesi nell’ombra, ormai essi vengono spesso alla luce del sole, talora conditi dalla salsa “corruzione + lassismo”. Va notato che la Corte dei Conti ha fatto recentemente una valutazione preoccupante del costo per il Paese della corruzione diffusa…..
    Già nella storia troviamo le origini lontane delle evoluzioni negative, che son divenute oggi più visibili :
    – Nitti, premier molti anni fa, fu intervistato. Alla domanda, se si poteva sperare che un
    giorno il Paese avrebbe avuto solo buongoverno, ecco cosa disse a Luigi Barzini :”Gli
    Italiani sono stati ubriacati di bugie dai politici, per 150 anni”.
    Le combriccole ed i poteri nascosti sembrano essersi di recente estesi o aver acquisito più poteri, complice il lassismo diffuso nelle istituzioni. Più istituzioni hanno peggiorato il loro funzionamento, finché la società ha visto i diritti dei cittadini e la qualità dei servizi loro dovuti peggiorare …. Il quadro attuale : i diritti dei cittadini sono realizzati…., se e quando possibile, ma nei sacri testi essi sono chiari ! Double Scenario obblige!
    Le conseguenze, ormai diffuse e visibili, sono rovinose per l’economia. Lo stato che finge di svolgere bene i suoi ruoli (mentre il parlamento è sede di litigi, non di soluzioni, a fronte di emergenze ripetute), tira in realtà colpi bassi all’economia ed all’occupazione. Le efficienze e l’affidabilità delle istituzioni, dalla fine guerra, sono calate sempre più, senza che nessuno proponesse le correzioni necessarie per risolvere il problema. Dove sta l’inghippo ? Eccolo: sia i dipendenti pubblici (mal gestiti) che i politici non sono sottoposti ad alcun controllo efficace. L’immobilismo italiano recente è figlio di tale scenario. Esso genera occasioni perdute e perdita di occupazione.
    Quali le conseguenze ?
    Il settore produttivo di un Paese che sta ormai nelle ultime posizioni delle classifiche europee rende imperativa la scoperta della realtà sociale, finora ignorata: le istituzioni non sono il supporto, l’accompagnamento (come in tanti Paesi europei ben gestiti) per l’economia e gli imprenditori; ne sono invece spesso l’ostacolo.
    Gli investimenti degli imprenditori, invocati dai politici, non si vedono. Ma ci possono essere imprenditori disposti a investire, nel Paese che non garantisce la certezza del diritto, la selezione dell’eccellenza,l’efficienza di servizi e le gestioni corrette dell’amministrazione pubblica ?
    La disoccupazione in un contesto simile non potrà essere combattuta (salvo le chiacchiere politiche che si fermano alle dichiarazioni ; sembra essere in un regime di “dikiarazia”).
    Come reagisce la società ? Primo, l’aumento della emigrazione (non più operai come 100 anni fa, ma laureati che partono con il computer nella borsa, verso Paesi che non siano patrigni). Secondo, essa soffre della crisi sociale ben visibile, mentre le istituzioni sempre meno offrono ai cittadini la realizzazione dei loro diritti e sempre meno hanno funzionari capaci….Come conseguenza, i rapporti sociali, non più facili, navigano talora, più che in una società, in una melma fangosa, ove tutto può accadere, e dove l’efficienza dei servizi è un valore dimenticato. E la certezza del diritto ? Quella esiste, sicuro, ma sulla carta. Se poi si vuol realizzare nella realtà un diritto, cosa che la società fangosa non ti permette di fare, puoi trovare sempre un padrino o un politico che ti aiuta.
    Quanto agli sprechi di risorse e di tempo, di uno stato che male funziona, essi sono in aumento, senza che a nessuno venga in mente di eliminarli. Le conseguenze ? Essi hanno avuto due effetti, durante gli ultimi 60 anni almeno :
    a) l’ emigrazione su citata; b) la spinta del Paese a costruire nuovo Debito Pubblico, il quale continua ad aumentare, visto che non si pensa a contromisure per combattere/eliminare gli sprechi. Non ho ancora sentito un politico dire l’ovvio “Per annullare gli sprechi è necessario far funzionare le istituzioni come nei Paesi avanzati d’Europa : con professionalità e selezione corretta si può fare !”
    In un gregge, se spariscono i cani pastori, il pastore fa enormi tentativi per gestire le pecore, tenerle insieme. Nello Stivale, gli Italiani,” pecore anarchiche”disse Prezzolini, vanno ognuno in direzioni diverse. Infatti i cani pastori della società – i valori positivi – non ci sono più, gettati alle ortiche su iniziativa di qualche politico cialtrone e furbastro. Il Paese è divenuto ingestibile, inefficiente. Il “ flop” di molte attività economiche fa si che l’emigrazione, valvola di sfogo di un Paese patrigno, continui ad aumentare.
    Dopo la guerra, un paio di generazioni di governanti e dirigenti del parastato hanno abbassato la capacità di gestione dei macrosistemi (esempi, il Paese, l’Alitalia, la Sanità). Di conseguenza nuovi comportamenti si sono diffusi, in base alla (quasi) nuova mentalità del lassismo e impunità totali per gli uomini pubblici. In sintesi, essi hanno, fra l’ altro, provocato la sparizione del realismo sociale, sostituito dal doppio linguaggio. Il primo é infatti sparito dalle discussioni pubbliche. E sempre più esso é sostituito dalle promesse e dalla demagogia, trasmettitori TV aiutando. Si inizia a occuparsi delle esigenze della società con anni di ritardo. Per poi spendere altro tempo nei litigi politici prima di soddisfare le necessità….
    Il Paese é ormai sotto l’ imperio di sei dittatori: Confusione, Corruzione, Irresponsabilità, Lassismo, Rassegnazione, Gestione Allegra.
    Cosa pensano gli espatriati in Paesi avanzati nell’osservare il Paese patrigno che han dovuto abbandonare? Fra le cose più sorprendenti per molti di loro, si notano:
    – grigiore, vaghezza di programmi e del comportamento di personaggi pubblici,per manco di professionalità. Invece della chiarezza e di opinioni riflettute, troppo rapida mutazione delle stesse. Negligenza dei fatti reali nelle discussioni politiche, sostituiti spesso da accuse (non importa se senza prove). Talora doppio linguaggio del potere, che dice di voler fare, ma fa i fatti suoi……
    – rarefazione dei valori di base del patto sociale (è finito, ma trenta anni fa sembrava funzionare), in certi casi scomparsa degli stessi. Tutto, o quasi tutto, é ormai permesso. Il rigore, la coerenza, la precisione, l’ impegno, la verità dei fatti, li lasciamo ai Francesi o ai Tedeschi….. Noi ci teniamo il doppio linguaggio (esiste nella U.E., cosi diffuso, solo in Italia). Chiediamoci perché le suddette qualità non ci sono state insegnate dalla Pubblica dIstruzione, la quale si é curata, si, dell’ istruzione; ma non dell’ educazione…….
    – vita sociale caratterizzata da: frequenti incertezze, difficoltà di costruire, gestire, trasformare i corpi sociali. Ciò non deve troppo sorprendere, se nella società tutto é confuso o cambia dall’oggi al domani (flessibilità a 360°), vista la rarefazione dei punti di riferimento….
    – frequenti alterchi o lotte fra parti avverse (o alleate) in politica, le quali sembrano quasi indicare che molti politici danno priorità alle lotte di potere piuttosto che alla gestione del Paese (che sarebbe in teoria il loro ruolo). Poche differenze nei comportamenti quindi, rispetto all’ epoca dei Principati, quando le lotte fra principi nascevano per litigiosità o incapacità di comportamenti costruttivi.
    – progressiva scomparsa dell’obbligo di rispettare legge e regolamenti. Emergenze in alcune istituzioni e servizi pubblici. Il lavoro di prima qualità tende a scomparire nelle istituzioni (o è già scomparso ?).
    In tale confusione sociale, cosa fanno i politici ? Parlano (lo fanno dall’epoca di Ciampi) di riforme delle istituzioni. Ma saranno le istituzioni, cosi poco efficienti, capaci di fare le riforme necessarie e cambiare il comportamento confuso degli Italiani nella vita sociale ? Qui sta il problema centrale: l’attuale mentalità arretrata, non costruttiva, diffusa nella vita sociale, è incompatibile con lo sviluppo economico (ma è compatibile con l’emigrazione)……..
    Può un Paese stare in piedi, se nel Ballo delle Maschere Politiche non esiste rispetto per la verità ?
    Sic transit gloria Italiae !
    Ulrich Realist
    (disponibile a presentare il Problema Sociale Italiano)

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    Pubblicato da Ulrico Reali | 24/11/2016, 16:31

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